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  • Sabato 1 settembre 2018

Agli US Open si discute di un arbitro

Mo Lahyani è sceso dalla sua postazione per incoraggiare il tennista Nick Kyrgios, che stava perdendo una partita: poi lui ha vinto, e in molti si sono arrabbiati

Mohamed Lahyani e Nick Kyrgios discutono durante l'incontro del secondo turno degli US Open contro il francese Herbert (Eurosport)
Mohamed Lahyani e Nick Kyrgios discutono durante l'incontro del secondo turno degli US Open contro il francese Herbert (Eurosport)

Gli US Open di tennis, ultimo torneo annuale del Grande Slam, sono iniziati lunedì scorso e dopo una settimana di incontri sono arrivati al terzo turno, le cui ultime partite si disputeranno fra oggi e domani. Finora però a New York si sta parlando soprattutto di una curiosa vicenda che ha coinvolto un arbitro, lo svedese Mohamed Lahyani.

Durante l’incontro del secondo turno del torneo maschile fra Nick Kyrgios e Pierre Hugues Herbert, giocato giovedì scorso, Lahyani è sceso dalla sua postazione arbitrale per avvicinarsi alla panchina di Kyrgios, che aveva perso il primo set e si trovava in svantaggio anche nel secondo. Lahyani ha iniziato a parlargli, dicendogli fra le altre cose di volerlo aiutare e che poteva giocare molto meglio di come stava facendo. Kyrgios poi si è ripreso, ha vinto in rimonta il secondo set ed è avanzato al turno successivo battendo Herbert per 4-6, 7-6 (8-6), 6-3, 6-0.

Ovviamente il dialogo tra Lahyani e Kyrgios è stato ripreso durante la diretta dell’incontro e poi è girato moltissimo online. La United States Tennis Association (USTA) ha aperto subito un’indagine sulla condotta di Lahyani, che aveva immediatamente suscitato stupore e critiche per i toni usati. Ieri un portavoce della USTA ha comunicato però che la federazione ha deciso di non prendere nessun provvedimento, nonostante giudichi inopportuna la condotta di Lahyani, citando la sua lunga esperienza ai massimi livelli del tennis maturata in vent’anni di carriera. La USTA gli ha comunque chiesto per le prossime partite di attenersi al protocollo arbitrale, che non prevede dialoghi di questo tipo con i giocatori.

Lahyani ha risposto alle critiche dicendo di essere sceso dalla postazione solo per avvisare Kyrgios che se il suo apparente disinteresse per l’incontro fosse continuato sarebbe costato un intervento con provvedimenti, come previsto dal regolamento, e che avrebbe potuto richiedere un trattamento medico per riprendersi da presunti fastidi fisici. Kyrgios è un giocatore estremamente talentuoso ma spesso subisce dei crolli durante gli incontri che lo portano a giocare nervosamente e a commettere errori banali e gesti di stizza. Con Herbert sembrava stesse andando così, prima del dialogo con Lahyani. Kyrgios ha poi commentato l’episodio dicendo: «Lahyani era solo preoccupato per il modo in cui stavo giocando. Quanto accaduto non ha avuto alcun effetto, davvero nessuno. Altre volte gli arbitri mi hanno invitato a non lasciar scivolare via il match. Non è stato come un coaching, è ridicolo pensarlo».

La condotta di Lahyani è stata criticata da molti tennisti in gara agli US Open, a partire da Herbert, il giocatore battuto da Kyrgios, che ha commentato l’accaduto in conferenza stampa dicendo: «Non è il lavoro di Lahyani dire le frasi che ha pronunciato: non è un allenatore, è un arbitro. Non deve scendere e fare come succede nella WTA, dove gli allenatori possono entrare in campo e parlare con il proprio giocatore». Nel terzo turno Kyrgios giocherà contro il grande tennista svizzero Roger Federer, il quale ha espresso lo stesso disappunto di Herbert. Uno dei commenti più condivisi è stato quello dell’ex tennista americano Andy Roddick, che su Twitter ha scritto: «Lahyani è una brava persona che si preoccupa dei giocatori in modo spontaneo e genuino. Mi piace veramente come persona ma ha agito come non avrebbe dovuto. Comportamenti come il suo li dovremmo vedere più spesso di questi tempi, ma sfortunatamente per lui era il posto e il momento sbagliato».