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  • Giovedì 30 agosto 2018

La serata indimenticabile di Milos Degenek

Tifava la Stella Rossa quando la sua famiglia perse tutto nella guerra e andò in Australia: ieri ha riportato la squadra di Belgrado in Champions League dopo 27 anni

Milos Degenek esulta dopo aver segnato il gol che ha riportato la Stella Rossa in Champions League dopo 26 anni (Sky Sport)
Milos Degenek esulta dopo aver segnato il gol che ha riportato la Stella Rossa in Champions League dopo 26 anni (Sky Sport)

Ieri sera la Stella Rossa di Belgrado, squadra vincitrice dell’ultimo campionato di calcio serbo, ha pareggiato 2-2 contro il Red Bull Salisburgo nel ritorno degli spareggi di Champions League. A metà secondo tempo la Stella Rossa è riuscita a rimontare in un solo minuto lo svantaggio di due gol, eliminando così il Salisburgo e ottenendo la sua prima qualificazione ai gironi di Champions League. L’ultima volta che la squadra partecipò al torneo fu infatti nella stagione 1991/92, quando si chiamava ancora Coppa dei Campioni (partecipò peraltro da campione in carica, avendo vinto il torneo l’anno prima a Bari contro il Marsiglia). Il gol decisivo per la qualificazione è stato propiziato dal difensore Milos Degenek, tifoso della Stella Rossa fin da bambino, che è tornato in Serbia quest’anno dopo averla lasciata vent’anni fa, quando la sua famiglia perse tutto nel corso delle guerre jugoslave.

 

Degenek è nato nel 1994 a Tenin – città in territorio croato al confine con la Bosnia, ma abitata in prevalenza da serbi – nel pieno della guerra d’indipendenza croata. A circa un anno dalla sua nascita l’esercito croato fece partire l’offensiva armata per liberare la città dai serbi nell’ambito dell’operazione “Tempesta”. Nei combattimenti fra serbi e croati la famiglia di Degenek perse tutto quello che aveva e decise di scappare in Serbia. Dopo aver passato del tempo in un piccolo centro abitato in una zona rurale, i Degenek si stabilirono a Belgrado. Il periodo delle guerre jugoslave però non era ancora finito, e con la guerra del Kosovo la capitale serba venne colpita dai bombardamenti aerei dei paesi NATO. Le condizioni di vita a Belgrado si fecero quindi ancora più dure, fra la povertà e la distruzione dei bombardamenti. Fu allora che la famiglia decise nuovamente di spostarsi, ma questa volta lasciando i Balcani. Per farlo sfruttò il passato da mezzofondista del padre per entrare in un programma speciale della Croce Rossa internazionale riservato agli atleti, a cui veniva favorito l’espatrio. L’intera famiglia riuscì così a trasferirsi a Sydney, in Australia, in una zona con una numerosa comunità di serbi e croati. Lì il padre e la madre iniziarono a lavorare e poterono sistemarsi.

A Sydney iniziò anche la carriera da calciatore di Degenek, che cominciò a giocare con i Bonnyrigg White Eagles, squadra semi-professionistica con sede nell’entroterra e fondata da immigrati serbi. Si fece notare e passò in un centro d’eccellenza giovanili della federazione australiana, dove nel 2012 venne notato da alcuni osservatori tedeschi dello Stoccarda, dove si trasferì l’anno seguente. Nel 2013 esordì tra i professionisti con la squadra riserve nella terza divisione tedesca. La sua carriera continuò nel Monaco 1860 e poi in Giappone, con gli Yokohama Marinos. Nel 2016 esordì nella nazionale australiana, di cui fa tuttora parte, pur essendo convocabile sia dalla Serbia che dalla Croazia. I legami con il suo paese d’origine, la Serbia, li ha comunque sempre mantenuti, e i suoi genitori sono tornati a vivere a Belgrado.

Milos Degenek posa con la maglia della nazionale australiana (Robert Cianflone/Getty Images)

In estate la Stella Rossa lo ha comprato dagli Yokohama Marinos. Degenek ha così realizzato il sogno di giocare con il club che tifava quando ancora abitava in Serbia, e che ha sempre continuato a seguire. Gli è stato dato il numero cinque, è titolare in difesa e ha giocato 11 delle 12 partite disputate in questo inizio stagione dalla squadra. Nello spareggio contro il Salisburgo è stato di fatto l’autore del gol della qualificazione, anche se la UEFA lo ha assegnato al suo compagno El Fardou Ben Nabouhane, che ha toccato la palla poco prima che entrasse in porta. Pochi secondi prima Degenek aveva fornito anche l’assist decisivo per il primo gol, rubando palla a un giocatore del Salisburgo al limite dell’area di rigore. Oggi, grazie al contributo decisivo di Degenek, la Stella Rossa sarà fra le squadre sorteggiate nei gironi di Champions League, la cui partecipazione aiuterà moltissimo lo storico club di Belgrado, da anni in profonde difficoltà economiche e tenuto in piedi da contributi pubblici.