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  • Domenica 12 agosto 2018

È morto lo scrittore V.S. Naipaul

Raccontò le ex colonie britanniche in modo crudo e controverso, e vinse il premio Nobel nel 2001: aveva 85 anni

V.S. Naipaul a New Delhi, il 25 febbraio 2005 (RAVEENDRAN/AFP/Getty Images)
V.S. Naipaul a New Delhi, il 25 febbraio 2005 (RAVEENDRAN/AFP/Getty Images)

È morto lo scrittore britannico V.S. Naipaul, premio Nobel per la letteratura nel 2001: aveva 85 anni. Naipaul, il cui nome intero era Vidiadhar Surajprasad Naipaul, è ricordato per il modo spietato e controverso in cui scrisse del colonialismo, che rispecchiava il suo rapporto complesso con la terra d’origine, l’ex colonia britannica di Trinidad e Tobago.

Nei suoi romanzi e nei suoi saggi, Naipaul descrisse in maniera impietosa e con uno stile riconoscibile e brillante colonizzatori e colonizzati, raccontando l’arroganza dei britannici e l’ambiguità morale dei movimenti indipendentisti del terzo mondo. Ma questo gli attirò, oltre agli elogi e al riconoscimento della critica, moltissime accuse di apologia del colonialismo, di occidentalismo e di anti multiculturalismo, alimentate dalle sue frequenti provocazioni.

Naipaul era nato nel 1932 in una famiglia di origine indiana, studiò letteratura inglese a Oxford grazie a una borsa di studio e poi visse gran parte della sua vita nel Regno Unito. Iniziò la sua carriera da romanziere – il primo in assoluto, Il massaggiatore mistico, fu pubblicato nel 1957 – con delle storie comiche ambientate a Trinidad, e anche Una casa per Mr Biswas (1961), il romanzo ispirato alla vita di suo padre, è ambientato nel suo paese natale. Il resto dei libri di Naipaul, sia di narrativa che di saggistica, compreso il famoso Un’area di tenebra, parla delle conseguenze del colonialismo. Naipaul fu spesso criticato per i suoi giudizi molto duri sulla cultura africana e su quella indiana, così come sulla religione musulmana.

Fin dal suo primo reportage dalle ex colonie caraibiche, scritto nel 1960 dopo un invito del primo ministro di Trinidad e Tobago Eric Williams, Naipaul si dimostrò brillante e talentuoso nel raccontare quelle che vedeva come contraddizioni e bassezze di un paese nel caos. I suoi lavori, secondo molti, ridefinirono la letteratura postcoloniale, ma i suoi ritratti caustici dei paesi colonizzati e la sua prospettiva fortemente occidentalista furono estesamente criticati, specialmente da altri scrittori provenienti dalle ex colonie. Naipul, dissero in molti, non considerava abbastanza le responsabilità del colonialismo e le colpe dell’Occidente nelle sue analisi dei problemi di paesi che uscivano da decenni di sfruttamento da parte delle potenze dell’Ottocento e del primo Novecento.

Nel 1971 Naipul vinse un Booker Prize, e nel 1989 fu nominato cavaliere dalla monarchia britannica. Ancora negli ultimi decenni finì in mezzo a varie polemiche, come quando ammise di essere stato un amante «molto violento», o quando disse al New Yorker di essere stato un «gran frequentatore di prostitute», o ancora quando disse di poter riconoscere «in un paragrafo o due se un testo è scritto da una donna». È morto a casa sua a Londra, ha confermato sua moglie.