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  • Sabato 11 agosto 2018

Un uomo ha rubato un aereo all’aeroporto di Seattle e si è schiantato su un’isola

Non c'era nessuno a bordo, e la polizia ha confermato che non si è trattato di terrorismo ma di un suicidio

Un'immagine dell'incendio provocato dall'aereo. (AP Photo/Ted S. Warren)
Un'immagine dell'incendio provocato dall'aereo. (AP Photo/Ted S. Warren)

Venerdì sera (quando in Italia era notte) un dipendente di una compagnia aerea si è impossessato di un aereo vuoto all’aeroporto internazionale di Seattle, negli Stati Uniti: è quindi decollato senza avere il permesso dalla torre di controllo, ha volato senza una direzione precisa e poi ha fatto precipitare l’aereo sull’isola di Ketron, nello stretto di Pudget, a circa 50 chilometri di distanza. Non si sa ancora se l’uomo, un meccanico di 29 anni, sia morto. La polizia ha confermato però che non si è trattato di un atto di terrorismo ma di un suicidio, sulla base delle conversazioni con la torre di controllo.

Un aereo Q400 di Horizon Air, sussidiaria della compagnia aerea Alaska Airlines, come quello rubato il 10 agosto all’aeroporto internazionale di Seattle (Larry MacDougal via AP)

L’aereo era un Q400, un modello ad eliche da 76 posti, della compagnia aerea Horizon Air. Dopo il decollo dell’aereo, l’aeroporto di Seattle ha bloccato tutti i voli e due jet militari sono partiti per intervenire nel caso si fosse trattato di un atto di terrorismo. Alcuni video, girati da testimoni a terra, mostrano l’aereo provare delle strane manovre, al limite delle acrobazie, prima di schiantarsi. Il volo è durato circa un’ora.

La torre di controllo ha provato ad assistere l’uomo nella guida dell’aereo nelle conversazioni avvenute durante il volo, ma secondo il New York Times lui ha parlato di argomenti vari e sconnessi, «in un delirante flusso di coscienza». L’uomo a un certo punto si è chiesto ad alta voce se l’aereo potesse fare un giro della morte. Nelle ultime conversazioni con la torre, l’uomo ha detto che quello che stava per fare avrebbe deluso le molte persone che tenevano a lui, e che voleva scusarsi.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il 118. Se tu o qualcuno che conosci ha pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico al 199 284 284 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22.
Chi risponde 24 ore su 24 è il numero del Portale Amico, lo 02 99 777, che si può contattare anche via chat qui il lunedì e il giovedì sera.