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  • Venerdì 10 agosto 2018

Sarà l’anno del Liverpool?

Dopo la finale persa di Champions League, la squadra di Jurgen Klopp ha investito ancora, e più di tutti, per provare a vincere la Premier League dopo 28 anni

Jurgen Klopp prima dell'amichevole estiva tra Liverpool e Tranmere Rovers a Prenton Park (Jan Kruger/Getty Images)
Jurgen Klopp prima dell'amichevole estiva tra Liverpool e Tranmere Rovers a Prenton Park (Jan Kruger/Getty Images)

La stagione 2018/19 della Premier League, la massima divisione del campionato di calcio inglese, inizierà venerdì sera con la prima partita della stagione, Manchester United-Leicester City (Sky, ore 21.00). Da anni la Premier League è per distacco il campionato più seguito e famoso e per questi motivi è anche il più ricco al mondo. Il campionato inglese, tuttavia, da sette anni non riesce a proporre squadre vincenti anche in Champions League ma l’attesa potrebbe finire presto, visti i recenti miglioramenti dei suoi grandi club. C’è il Manchester City di Pep Guardiola, che ha dominato l’ultimo campionato, ma c’è anche il Liverpool allenato dal tedesco Jürgen Klopp, che dopo aver raggiunto la finale di Champions League poche settimane fa ha investito tanto per provare a fare ancora meglio.

Per arrivare in finale il Liverpool era riuscito a eliminare ai quarti di finale proprio il Manchester City, che aveva letteralmente dominato la Premier League, vinta in anticipo senza problemi, confermandosi come una delle squadre più belle e complete del continente. In Champions League il City ha però subito una netta sconfitta complessiva per 5-1, con il Liverpool che ha dimostrato, pur non esprimendo un gioco articolato come quello dei rivali, di poter reggere il confronto giocando un calcio basato su velocità, contropiede e e pressing. In questo è stato aiutato da un attacco che probabilmente va considerato il più in forma d’Europa in questo periodo e da un giocatore in stato di grazia, l’egiziano Mohamed Salah.

Nel mondo del calcio i successi si costruiscono con il tempo e con dei cicli. Con l’ingaggio di Klopp nel 2015 il Liverpool ne ha iniziato uno nuovo, dopo qualche complicata stagione di transizione al termine della gestione di successo dello spagnolo Rafa Benitez. Sotto Klopp la squadra è cambiata molto, ha investito più degli anni precedenti ed è riuscita a migliorare costantemente i suoi risultati. Grazie ai risultati ottenuti due stagioni fa, l’anno scorso il Liverpool è tornato in Champions League e si è subito presentato competitivo, come hanno poi dimostrato i risultati ottenuti.

Mohamed Salah confortato dai compagni di squadra e dallo staff medico dopo l’infortunio subito nella finale di Champions League (SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)

L’anno scorso il Liverpool ha giocato con il tedesco Loris Karius in porta e gli inglesi Trent Alexander-Arnold e Andrew Robertson come terzini. In centro alla difesa si posizionavano Dejan Lovren, poi finalista ai Mondiali con la Croazia, e l’olandese Virgil van Dijk, il difensore più pagato nella storia del calcio. Il centrocampo era a tre: con Jordan Henderson, il capitano, James Milner e Alex Oxlade-Chamberlain, sostituito dall’olandese Georginio Wijnaldum a stagione in corso dopo un brutto infortunio. Ma il Liverpool di Klopp è una squadra costruita in funzione del suo velocissimo tridente d’attacco, quello formato da Mohamed Salah, Roberto Firmino e Sadio Mané. Salah e Mané sono accomunati da una rapidità impressionante, che Klopp cerca sempre di sfruttare al massimo nelle ripartenze e con passaggi e lanci in profondità. Il centravanti è il brasiliano Firmino, il giocatore che di fatto gestisce le manovre pur essendo anche un attaccante sempre pericoloso sotto porta.

Roberto Firmino, Mohamed Salah e Sadio Mané (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

In questi mesi estivi il club ha proseguito negli investimenti con acquisti mirati a rinforzare e ad allargare la rosa dove è stato ritenuto ce ne fosse bisogno. L’investimento più importante è stato fatto per il portiere: Alisson Becker, considerato uno dei migliori nel suo ruolo, in special modo per riflessi, abilità nello smistare la palla verso la squadra, è stato comprato per circa 60 milioni di euro dalla Roma. La difesa invece è rimasta tale e quale mentre il reparto che ha subito più cambiamenti è il centrocampo. Con l’infortunio di Chamberlain e il probabile declassamento a rincalzo di James Milner, la squadra ha comprato Fabinho dal Monaco e Naby Keita dal Lipsia, due possibili nuovi titolari. Il reparto offensivo è stato rinfoltito con l’arrivo dell’esterno svizzero Xherdan Shaqiri, preso dal retrocesso Stoke City, e con il ritorno dell’attaccante inglese Daniel Sturridge.

La preparazione estiva è andata bene. Non ci sono stati infortunati e i risultati, per quello che contano durante la preparazione, sono stati ampiamente positivi. Tre vittorie nelle quattro amichevoli disputate contro squadre minori inglesi a luglio e poi quattro vittorie su cinque partite ben più impegnative contro Manchester City, Manchester United, Napoli e Torino. L’unica sconfitta è arrivata contro il Borussia Dortmund.

Per quanto il Liverpool sia ora una squadra forte e completa, l’andamento della sua stagione dipenderà più di ogni altra cosa dal rendimento di Salah, che nel corso della passata stagione è stato il giocatore più in forma ed incisivo d’Europa, più di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. La grande annata di Salah si era conclusa con 44 gol in 51 partite, a cui vanno aggiunti 16 assist decisivi.

Oltre al Liverpool, le altre squadre con qualche possibilità di vincere sono le solite: l’Arsenal di Unai Emery, da cui ci si aspettano risultati immediati, il Manchester United, nonostante una campagna acquisti di secondo piano che ha complicato i rapporti tra José Mourinho e la dirigenza, e infine il Tottenham di Mauricio Pochettino, unica squadra a non aver né comprato né ceduto nemmeno un giocatore. Il nuovo Chelsea di Maurizio Sarri parte invece da più lontano, per via dell’ultima annata complicata e perché Sarri – che fino a pochi mesi fa allenava il Napoli – avrà probabilmente bisogno di tempo per creare una squadra altamente competitiva.