Israele ha evacuato i Caschi bianchi dalla Siria

I membri della nota organizzazione che soccorre i civili sono stati portati in Giordania in seguito ai bombardamenti degli ultimi giorni

(OMAR HAJ KADOUR/AFP/Getty Images)
(OMAR HAJ KADOUR/AFP/Getty Images)

L’esercito israeliano ha evacuato dalla Siria i membri dell’organizzazione indipendente dei Caschi bianchi, che da anni era impegnata a soccorrere più persone possibili dopo i bombardamenti nei territori controllati dai ribelli siriani. La notizia era stata data ieri sera dalla BILD e poi confermata da un comunicato dell’esercito israeliano, che ha detto di aver «completato una missione umanitaria per evacuare i membri di un’organizzazione civile siriana e le loro famiglie a causa di una minaccia immediata alle loro vite». Da diverse settimane si sono infatti intensificati i combattimenti e i bombardamenti delle forze che appoggiano il regime di Bashar al Assad nel sudovest della Siria, in uno degli ultimi territori controllati dai ribelli.

I Caschi bianchi sono stati fondati nel 2013 da Raed al Saleh, un siriano che oggi promuove la sua organizzazione nel mondo in cerca di appoggio e finanziamenti. All’inizio i volontari erano solo 25, tutti non pagati; oggi sono centinaia, la maggior parte uomini che hanno alle spalle esperienze professionali più diverse. I Caschi bianchi sono stati anche i protagonisti di un documentario molto apprezzato uscito due anni fa su Netflix.

Secondo le prime informazioni, sono state evacuate 422 persone fra membri dei Caschi bianchi e le loro famiglie (originariamente si era parlato di 800 persone, ma sembra che molti di loro non siano riusciti ad essere evacuati). Sono stati portati in Giordania in attesa di essere ricollocati in paesi che esamineranno la loro richiesta d’asilo: Petra, l’agenzia stampa statale giordana, ha scritto che Regno Unito, Germania e Canada hanno accettato di accoglierli entro tre mesi. I motivi che hanno spinto l’esercito israeliano a compiere questa operazione non sono ancora stati resi noti.