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  • Lunedì 25 giugno 2018

La borsa per chi odia i trolley

È la Patagonia Black Hole Duffel Bag, "la Germania dei borsoni" come la chiama qualcuno per via della sua solidità e resistenza

di Stefano Vizio

Persone che stanno odiando i loro trolley (TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images)
Persone che stanno odiando i loro trolley (TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images)

C’è un borsone che risolve quasi tutte le esigenze-da-borsone possibili, e lo fa Patagonia. Va bene per farci stare molto largo tutto quello che serve per tre giorni fuori casa; e va bene per farci stare quanto serve per una settimana fuori casa. A volte con un po’ di fatica, ma solo se è un posto da abbigliamento artico. Va bene anche per quando si deve partire per un weekend fuori città direttamente dal lavoro, specialmente quando il lavoro ce lo si deve portare dietro: ci sta un normale zainetto con il computer con due o tre cambi, tutto in una borsa sola.

Ma soprattutto, questo borsone serve a portarsi dietro con la stessa comodità tutte queste cose: in treno, in bicicletta, a piedi da una parte all’altra di una capitale europea. C’è un amore in ogni borsone, ma in questo ce ne sta di più.

Si chiama Patagonia Black Hole Duffel Bag, e quello che consiglio io è quello da 45 litri: su Maxi Sport, un sito che vende abbigliamento sportivo, si può acquistare a 80 o 70 euro, a seconda del colore. Il prezzo di listino sarebbe di 100 euro e li vale. La cosa che lo rende un borsone speciale è che si porta sulle spalle, come uno zaino: magari non ci farei “un trekking in Ladakh”, ma è ad anni luce dalle smandrappate borse da palestra a metà tra uno zainetto e una valigia che ogni tanto si è costretti a portarsi dietro. Io coi trolley mi sento a disagio in qualsiasi contesto che non sia una convention annuale di assicuratori a Cincinnati: e non essendoci ancora mai stato invitato, niente trolley per me.

Questo borsone Patagonia non è indistruttibile: è sostanzialmente inscalfibile. Il mio non ha un segno di usura dopo tre anni di utilizzo intensivo. La parola che vi ronzerà in testa per tutto il primo mese in cui la userete sarà solidità: è la Germania dei borsoni. Ora gli hanno messo una tasca interna, che si aggiunge a due retine chiuse da una zip, per documenti, chiavi, libri, cose che vi servono a portata di mano. Il mio non ce l’ha, quella tasca interna. Un tempo non aveva tempo per frivolezze simili: e mi piaceva molto questa battaglia di Patagonia per convincerci che in realtà non c’è bisogno di nessuna tasca interna (riuscita, per quanto mi riguarda). Si porta ovviamente anche a mano, oltre che sulle spalle, con due pratiche maniglie. Quello da 45 litri passa agilmente come bagaglio a mano sugli aerei: secondo me anche quello da 60, magari non riempito da scoppiare.

Pensate che la persona rappresentata sia alta 1 metro e 80 (Amazon/Patagonia)

C’è anche una versione da 60 litri appunto, e una da 120: quello da 120 è adatto a viaggi lunghi, tipo di due settimane, o se dovete andare a sciare. Ma lì dovete vedere se siete più tipi da valigiona rigida con le ruote, che per molte situazioni è probabilmente la scelta migliore. La superiorità di quella da 45 litri è insomma indiscutibile. Su Amazon, per chi è abituato a fare acquisti lì, non ce ne sono moltissimi, e di pochi colori, e lo stesso vale per eBay: ma mi hanno detto che sono sostanzialmente equivalenti quelli che fa North Face, che hanno più o meno le stesse forme e le stesse misure, ma colori diversi. Costano pure un po’ di meno e su Amazon si trovano facilmente, e il concetto è lo stesso.

Vi capiterà anche che delle persone – che generalmente trasudano pragmatismo fin dall’aspetto fisico – vi chiedano sul treno dove l’abbiate presa. Voi dite loro che ve l’ha regalata Angela Merkel.

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