Bitcoin è sceso sotto i 6.000 dollari, per la prima volta da febbraio

(NHAC NGUYEN/AFP/Getty Images)
(NHAC NGUYEN/AFP/Getty Images)

Domenica il valore dei Bitcoin, la principale criptovaluta al mondo, è sceso sotto i 6.000 dollari, un valore che non raggiungeva dallo scorso febbraio. Ha toccato un picco negativo di 5.786 dollari, secondo il sito Coindesk, più basso di quello raggiunto lo scorso 6 febbraio: come succede sempre in questi casi, il calo di Bitcoin si è portato dietro anche quello delle altre criptovalute, come Ethereum e Ripple, che hanno raggiunto di nuovo i minimi toccati a inizio aprile, nell’ultimo grande crollo del settore. Dopo essere sceso sotto la soglia dei seimila dollari, Bitcoin si è un po’ ripreso, e attualmente è scambiato intorno ai 6.150 dollari per unità.

Come succede sempre in occasione dei crolli, c’è chi ha provato a spiegare gli scarsi risultati di Bitcoin con alcune notizie del settore: nuovi furti informatici, come quello che ha coinvolto il sito Bithumb, e annunci di possibili maggiori regolamentazioni del settore, come quella auspicata recentemente dal capo della Banca dei Regolamenti Internazionali. Come è stato ampiamente spiegato negli ultimi mesi, però, non c’è quasi mai un’unica spiegazione ai picchi e ai cali di Bitcoin, e spesso le cause delle oscillazioni sono in buona parte legate al caso.