Insomma, cosa è meglio fare sulle scale mobili?

Qualcuno sostiene sia più efficiente occupare tutto lo spazio, senza lasciare la corsia libera per chi vuole camminare: a Londra un esperimento ha fornito la risposta

Pendolari alla stazione di Angel, a Londra. (Dan Kitwood/Getty Images)
Pendolari alla stazione di Angel, a Londra. (Dan Kitwood/Getty Images)

L’idea di organizzare la permanenza sulle scale mobili in un modo diverso da “a destra si sta fermi, a sinistra si cammina” sembrerà forse assurda per i pendolari che quotidianamente le percorrono nelle stazioni ferroviarie o della metropolitana in cui vige questa regola di civiltà (poche in Italia, molte all’estero). Eppure da tempo gli urbanisti si chiedono se non sia più efficiente, per ridurre la congestione delle stazioni più frequentate, chiedere ai passeggeri di occupare tutto lo spazio disponibile sulle scale mobili. Il Transport for London (TfL), cioè l’ente che gestisce i trasporti pubblici di Londra, ha fatto un esperimento per risolvere questo dubbio, i cui risultati erano stati pubblicati in anteprima dall’edizione britannica del sito Gizmodo prima di essere ripresi recentemente dal sito Conversation.

Le prime scale mobili a Londra comparvero nel 1911 alla stazione di Earl’s Court, e da allora in città si è sempre rispettata la ferrea regola dello stare in piedi tenendo la destra, per permettere a chi è di fretta di salire le scale camminando sulla sinistra. È quello che vale nella maggior parte delle città del mondo, con alcune eccezioni: per esempio in Australia o in alcune città del Giappone, dove si sta fermi sulla sinistra. Quello che non cambia è che, soprattutto nelle ore di punta, chi rimane in piedi tenendo la sinistra sulle scale mobili è molto probabilmente un turista o una persona molto sbadata, che spesso e volentieri subisce i rimproveri dei pendolari.

Al di là dei problemi sociali causati da chi sbaglia il lato delle scale mobili da tenere, il tema interessa anche chi le stazioni le progetta e chi si occupa di cercare di rendere più efficiente e vivibile il trasporto pubblico di una città. In molte metropoli del mondo, infatti, le strutture sotterranee sono vecchie e allo stesso tempo difficili da riammodernare, per i grandi disagi che lavori del genere causano alla circolazione. È quindi di grande interesse, per chi gestisce i trasporti pubblici, applicare i principi organizzativi più efficienti possibili. Per questo è importante capire se semplicemente cambiando le abitudini dei passeggeri (semplicemente per modo di dire) sia possibile aumentare la capacità delle stazioni della metropolitana senza ampliarle o ristrutturarle.

L’esperimento del TfL è stato condotto alla stazione di Holborn, nel pieno centro di Londra, vicino al British Museum. È la 14esima stazione della metropolitana più frequentata di Londra, la settima se non si contano quelle collegate a una stazione ferroviaria, ed è anche una delle più profonde con i suoi 23 metri (in generale Londra è famosa per avere una metropolitana profonda). Il TfL chiese ai passeggeri della stazione di Holborn di occupare entrambi i lati di alcune scale mobili durante le ore di punta, senza lasciare spazio libero. In altre scale vennero mantenute le convenzioni precedenti, come metro di paragone. Il primo esperimento cominciò nel novembre del 2015 e durò tre settimane; il secondo sei mesi, nel 2016: Gizmodo ha ottenuto i risultati dettagliati del primo, e le conclusioni preliminari del secondo.

Quello che ha scoperto il TfL è che effettivamente, come già teorizzato da molti, occupare tutto lo spazio sulle scale mobili, senza lasciarne per chi vuole camminare, serve a ridurre la congestione delle stazioni nelle ore di punta fino a un massimo del 30 per cento. Nelle scale della stazione di Holborn in cui si chiese ai passeggeri di occupare entrambi i lati, la portata di passeggeri fu in media di 151 al minuto, contro i 115 delle scale in cui venne lasciato lo spazio libero. La percentuale di passeggeri che decide di camminare, peraltro, si aggira tra il 40 e il 60 per cento, sempre nelle ore di punta. Negli orari meno affollati, quando la portata delle scale mobili scendeva sotto i 100 passeggeri al minuto, lo studio non rilevò grandi differenze tra i due sistemi. È vero che occupare tutta la scala mobile impedisce a chi vuole farlo di percorrerle più velocemente camminando, ma è vero anche che rende meno congestionata l’area delle stazioni che bisogna percorrere prima di accedere alla scala mobile.


(Gif dal sito The Conversation)

Ma le scoperte fatte alla stazione di Holborn non sono universali. L’efficacia del metodo di occupare tutto lo spazio sulle scale mobili dipende, infatti, da quanto sono alte. Uno studio di questo tipo è stato condotto nel 2015 alla stazione di Canary Wharf, dove le scale mobili sono alte soltanto una decina di metri: in quel caso, occupando tutto lo spazio la portata si ridusse del 10 per cento. Questo perché la percentuale di persone disposte a camminare su per le scale mobili è comprensibilmente più alta quando la strada da fare è minore, e diminuisce drasticamente quando, come alla stazione di Holborn, le scale sono alte oltre 20 metri.

La filosofia di non camminare sulle scale mobili, in ogni caso, sembra essere anche la migliore per prevenire gli infortuni, che esistono e in alcuni posti, come in Giappone, sono un problema serio. Per questo, 51 tra le compagnie ferroviarie e quelle che lavorano negli aeroporti del Giappone hanno promosso una campagna per “non camminare”.