Salvini dice che Minniti ha fatto «un discreto lavoro»

Il nuovo ministro degli Interni ha elogiato il suo predecessore per l'approccio all'immigrazione

(ANSA/ FILIPPO VENEZIA)
(ANSA/ FILIPPO VENEZIA)

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto in un’intervista alla radio RTL 102.5 che il suo predecessore Marco Minniti, del Partito Democratico, ha fatto un “discreto lavoro” per quanto riguarda le politiche sui migranti. Salvini ha detto:

«È stato fatto anche un discreto lavoro, dal ministro che mi ha preceduto. E quindi noi ovviamente non smonteremo nulla di quello che di positivo è stato fatto. Semplicemente lavorerò per rendere ancora più efficaci le politiche di controllo, di allontanamento, di espulsione, anche perché purtroppo i morti di ieri nel Mediterraneo davanti alla Turchia e davanti alla Tunisia ci ricordano che più disperati partono, più disperati rischiano di morire»

Soltanto ieri, Salvini aveva definito “vicescafisti” le ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo, aggiungendo che «per gli immigrati clandestini è finita la pacchia».

L’approccio di Minniti all’immigrazione è stato molto criticato da attivisti e organizzazioni umanitarie, oltre che da esponenti politici di sinistra e dello stesso PD, perché si è basato sulla collaborazione con la Guardia Costiera libica, che non è una vera guardia costiera ed è formata soprattutto da gruppi armati locali, per bloccare le barche cariche di migranti prima che lasciassero le acque territoriali libiche. Al contempo, secondo diverse inchieste giornalistiche, il governo italiano di cui faceva parte Minniti pagò delle milizie per bloccare il flusso migratorio, riducendo moltissimo gli sbarchi ma – secondo queste ricostruzioni – respingendo i richiedenti asilo, una pratica vietata dal diritto internazionale. Secondo i suoi critici, poi, l’appoggio di Minniti ignorava quello che si sa dei centri di detenzione per migranti in Libia, luoghi dove sono state segnalate molte e gravi violazioni dei diritti umani.

La linea Minniti sull’immigrazione è stata rivendicata dal PD in campagna elettorale, e i suoi sostenitori l’hanno difesa per la sua pragmaticità, considerandola l’unica praticabile per contrastare l’enorme problema dei flussi migratori verso l’Italia. Recentemente, però, importanti dirigenti del PD hanno rivisto le proprie posizioni: Matteo Orfini, presidente del partito, ha per esempio detto che la «lettura su immigrazione data dal nostro governo ha sdoganato la lettura di destra del fenomeno».