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  • Venerdì 27 aprile 2018

Le Coree vogliono un trattato di pace

Le foto dello storico incontro tra Kim Jong-un e Moon Jae-in, nel quale si sono impegnati a terminare ogni ostilità e alla completa denuclearizzazione

L'abbraccio tra il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in a Panmunjom, nell'area sudcoreana della zona demilitarizzata tra le due Coree, 27 aprile 2018
(Korea Broadcasting System via AP)
L'abbraccio tra il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in a Panmunjom, nell'area sudcoreana della zona demilitarizzata tra le due Coree, 27 aprile 2018 (Korea Broadcasting System via AP)

Il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un, e il presidente sudcoreano Moon Jae-in hanno firmato venerdì una dichiarazione di intenti comune, che prevede di formalizzare la fine della guerra tra le due Coree e un programma di denuclearizzazione. La firma è avvenuta nell’ambito dello storico incontro tra i due leader organizzato in Corea del Sud: Kim Jong-un è il primo leader nordcoreano a superare il confine da quando le due Coree sono state divise nella prima metà del Novecento. Moon ha accolto Kim oltre il confine della zona demilitarizzata tra i due paesi, stringendogli a lungo la mano. L’incontro è apparso molto cordiale ed è  stato il primo momento di una serie di riunioni e cerimonie che hanno coinvolto i due leader e le delegazioni diplomatiche nord e sudcoreane.

Al di qua e al di là del confine
Kim Jong-un ha attraversato il confine a piedi, prima di incontrare Moon Jae-in. Dopo i saluti di rito, Kim sembra abbia rotto il cerimoniale invitando Moon a varcare simbolicamente il confine e a entrare in Corea del Nord. Lo hanno fatto insieme, tenendosi per mano per tutto il tempo, con uno slancio di cordialità inatteso da parte del dittatore nordcoreano. Moon è apparso soddisfatto, essendo stato da sempre un sostenitore della necessità di riallacciare i rapporti diplomatici con il regime della Corea del Nord.

“Casa della Pace”
Subito dopo l’incontro, Kim e Moon sono stati accolti da una guardia d’onore lungo il confine. Poi hanno passeggiato insieme raggiungendo la “Casa della Pace” di Panmunjom, un piccolo complesso militare nella zona demilitarizzata, usato in passato per incontri formali tra le delegazioni dei due paesi o per organizzare ricongiungimenti familiari tra chi vive nel nord e chi nel sud. Kim ha firmato il registro aggiungendo la frase: “Inizia una nuova storia di pace”.

Terminata la visita alla “Casa della Pace” i due leader si sono salutati e hanno partecipato a pranzi separati, organizzati rispettivamente entro i confini dei due paesi. Kim ha lasciato la Corea del Sud a bordo di un’automobile blindata. Prima di andarsene ha scherzato con Moon dicendogli di avere portato dei noodle nordcoreani, nella speranza che gli potessero far piacere. I due leader si sono visti nuovamente dopo pranzo, per altri incontri formali e hanno poi partecipato a una cena comune. Ogni dettaglio della visita è stato curato per evitare sgarbi diplomatici e per far trovare a loro agio le delegazioni.

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un (a sinistra) e il presidente sudcoreano Moon Jae-in attraversano insieme il confine a Panmunjom, nella parte sudcoreana della zona demilitarizzata, 27 aprile 2018: Kim ha invitato a sorpresa Moon a mettere piede nella zona nordcoreana per poi ritornare insieme in quella controllata dalla Corea del Sud (KOREA SUMMIT PRESS POOL/AFP/Getty Images)

Diplomazia
Gli incontri bilaterali sono dedicati soprattutto al tema del nucleare sviluppato per fini militari dalla Corea del Nord. Negli ultimi decenni, test ed esperimenti con missili a lunga gittata hanno comportato pesanti sanzioni economiche internazionali nei confronti del paese, e ricorrenti minacce di risolvere il problema militarmente, soprattutto da parte degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. Moon ha ammesso nei giorni scorsi che difficilmente si potrà raggiungere un accordo per convincere Kim a rinunciare del tutto allo sviluppo di tecnologie nucleari e missilistiche, soprattutto considerati i progressi ottenuti negli ultimi anni.

Una speranza è data dal recente annuncio della Corea del Nord di volere sospendere a tempo indeterminato i propri test nucleari. L’annuncio diffuso nei giorni scorsi è stato accolto con favore dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti, seppure con scetticismo e diffidenza. Un recente rapporto curato da un gruppo di ricercatori cinesi sostiene che il sito principale per i test, sotto le montagne della Corea del Nord, sia collassato proprio a causa di un’esplosione nucleare controllata di prova. L’ipotesi è che questo abbia danneggiato seriamente il programma dei test nucleari, comportando ritardi che hanno portato alla sospensione.

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in alla cerimonia di benvenuto a Panmunjom, nella parte sudcoreana della zona demilitarizzata, 27 aprile 2018 (KOREA SUMMIT PRESS POOL/AFP/Getty Images)

Dichiarazione comune
Kim Jong-un e Moon Jae-in hanno firmato una dichiarazione comune, nella quale si impegnano a organizzare i negoziati necessari per dichiarare la pace tra Corea del Nord e Corea del Sud entro fine anno. La dichiarazione contiene anche riferimenti alla riunificazione del paese. Per coordinare gli sforzi, sarà stabilito un ufficio condiviso a Kaesong. I due paesi si impegneranno anche sul piano umanitario, con la Corea del Sud che potrà offrire aiuti tramite la Croce Rossa.

Kim e Moon si sono inoltre impegnati a interrompere qualsiasi ostilità tra i loro due paesi e a risolvere eventuali contese con la diplomazia e non con le armi. Per arrivare a un vero e proprio trattato di pace, le due Coree si sono impegnate a cercare l’aiuto degli Stati Uniti e/o della Cina. Il processo di pace dovrà passare inoltre per un piano di totale denuclearizzazione.

In precedenza, i due leader avevano tenuto un breve discorso, nel quale Kim Jong-un ha anche scherzato con Moon sui test missilistici e nucleari condotti negli anni scorsi:

Ho saputo che il suo sonno del mattino è stato disturbato diverse volte per partecipare ai Consigli di sicurezza nazionali. Mi assicurerò che il suo sonno non venga più disturbato.

Moon ha risposto dicendo che finalmente ora potrà “dormire sereno”. Kim ha anche poi scherzato sull’invito rivolto a Moon per visitare la Corea del Nord il prossimo autunno: “Temo che le condizioni dei nostri trasporti non sia molto buona e potrebbe essere poco confortevole per lei, potrebbe essere imbarazzante per me una sua visita in Corea del Nord considerato come si vive nel Sud”.

Le delegazioni hanno anche discusso di problemi sociali ed economici: la rigida dittatura e le sanzioni economiche hanno fatto sì che il Nord sia poco sviluppato e che milioni di persone non abbiano cibo e risorse a sufficienza per vivere dignitosamente, un netto contrasto rispetto al florido Sud con buone condizioni di vita, rese possibili soprattutto dai successi di alcune grandi aziende tecnologiche come Samsung.

Collaborazione
Nel pomeriggio, Kim e Moon hanno partecipato a un altro evento pubblico: hanno piantato insieme un pino, usando terriccio e acqua proveniente dalle due Coree. La breve cerimonia è servita per simboleggiare “pace e prosperità”, e per dimostrare come sforzi comuni possano portare a benefici per entrambi i paesi. In seguito si sono appartati per un lungo colloquio privato, lontano dai giornalisti e dai membri delle loro delegazioni. Prima della cena formale organizzata dalla Corea del Sud, i due leader firmeranno insieme un concordato simbolico e terranno un breve discorso.

Lo storico incontro tra Kim Jong-un e Moon Jae-in è stato ampiamente anticipato e commentato dagli analisti ed esperti di politica internazionale negli ultimi giorni. Il segnale di apertura da parte di Kim è importante e senza precedenti, ma non è chiaro come sarà attuato nella pratica, soprattutto per gli armamenti. Il governo degli Stati Uniti sta seguendo con interesse gli sviluppi, in vista di un possibile incontro tra Donald Trump e lo stesso Kim Jong-un, verso il quale hanno entrambi dato la loro disponibilità.