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  • Sabato 24 marzo 2018

Le foto di March for Our Lives

Cioè la grande e attesa manifestazione contro l'uso delle armi negli Stati Uniti, che si è tenuta ieri in centinaia di città di tutto il mondo

Studenti della Marjory Stoneman Douglas High School, tra cui Tyra Hemans e Emma Gonzalez (al centro), Washington D.C., 24 marzo
(Chip Somodevilla/Getty Images)
Studenti della Marjory Stoneman Douglas High School, tra cui Tyra Hemans e Emma Gonzalez (al centro), Washington D.C., 24 marzo (Chip Somodevilla/Getty Images)

Il 24 marzo sono state organizzate nel mondo più di 800 manifestazioni, alcune anche in Italia, per protestare contro l’uso delle armi negli Stati Uniti. La manifestazione più importante è stata organizzata a Washington, D.C., la capitale degli Stati Uniti, e si stima che i partecipanti siano stati almeno 800mila. Associated Press ha scritto che è stata una delle più grande proteste giovanili dai tempi delle manifestazioni contro la guerra in Vietnam.

Le manifestazioni sono state organizzate dopo la sparatoria del 14 febbraio di Parkland, in Florida, in cui nella Marjory Stoneman Douglas High School, un ragazzo di 19 anni uccise 17 persone prima di essere arrestato dalla polizia. La sparatoria è stata la più grave di sempre in una scuola superiore statunitense e l’ultima di una lunga serie di assalti con armi negli istituti scolastici. Gli studenti della scuola ne sono stati tra i promotori, insieme agli studenti di altre scuole in cui negli ultimi anni ci sono state sparatorie.

La manifestazione “March for Our Lives” (in inglese “March” vuol dire sia marzo e che marciare) ha ricevuto l’appoggio di molte importanti personalità del mondo dello spettacolo statunitense. George e Amal Clooney hanno donato 500mila dollari alla causa, e anche Oprah Winfrey ha detto di voler fare la stessa cosa. La Casa Bianca ha risposto alla manifestazione scrivendo: «Siamo vicini ai tanti e coraggiosi giovani americani che oggi hanno esercitato il diritto conferito loro dal Primo emendamento», quello sulla libertà di espressione.

L’obiettivo primario di “Marc for our lives” è far sì che negli Stati Uniti non si parli di armi solo nei giorni successivi a una sparatoria e che si approvino maggiori restrizioni sulla vendita e il possesso di armi. In particolare, gli organizzatori della manifestazione puntano a far diventare la questione centrale per le elezioni di metà mandato di novembre in cui, dopo due anni di mandato presidenziale, si rinnovano tutti i seggi della Camera e un terzo dei seggi del Senato, entrambi al momento controllati dai Repubblicani.

Su Facebook è stato caricato il video, per ora visto da più di un milione di persone, del palco di Washington. C’è anche stato un momento in cui Emma Gonzales, sopravvissuta della sparatoria di Parkland, ha chiesto alla folla di stare in silenzio pe ricordare la sparatoria alla sua scuola.