Per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato è tutto rimandato a domani, dopo due votazioni inconcludenti al Senato e tre alla Camera. I partiti non hanno trovato un accordo sui nomi da votare – e soprattutto alle prime votazioni un accordo era necessario per avere la maggioranza richiesta – e hanno votato quasi tutti scheda bianca, per prendere tempo. Qui trovate la nostra guida su come si eleggono i presidenti delle due Camere, che torna utile per domani, mentre qui le foto migliori dalle sedute di oggi, per chi è già nostalgico.
• Ci sono state tre votazioni alla Camera e due al Senato. Nessuna ha prodotto un risultato definitivo, quindi si ricomincerà a votare domani.
• La novità principale è stata la rottura della coalizione di centrodestra. Forza Italia aveva annunciato che a partire dal terzo scrutinio al Senato (che si svolgerà domattina) avrebbe votato Paolo Romani e che in tutte le votazioni precedenti avrebbe votato scheda bianca.
• Durante la seconda votazione, nel pomeriggio di venerdì, la Lega ha votato Anna Maria Bernini, una senatrice di Forza Italia: un modo di spingere Berlusconi a cambiare candidato al Senato, rinunciando a Romani.
• Il Movimento 5 Stelle, infatti, aveva detto che non avrebbe votato per il candidato scelto da Forza Italia, Paolo Romani, così la Lega ha deciso di forzare la mano a Berlusconi, votando per un altro candidato apprezzato anche dal Movimento 5 Stelle.
• Forza Italia ha reagito criticando duramente la decisione di Salvini e parlando di rottura della coalizione. Il partito di Berlusconi ora dovrà decidere come comportarsi: se presentare un nuovo candidato gradito a Lega e Movimento 5 Stelle, oppure se andare allo scontro diretto e continuare a sostenere Romani.
• Il voto più importante domani sarà quello per il Senato che comincerà alle 10 e 30. Se nessuno otterrà la maggioranza dei voti, i primi due candidati si affronteranno al ballottaggio durante la quarta votazione. Il centrodestra riuscirà a presentare un candidato unitario, oppure la coalizione si romperà definitivamente?
Anche la terza votazione per il presidente della Camera è andata a vuoto. Su 604 voti ci sono state 569 schede bianche. Alle 10 e 30 di sabato ci sarà la quarta votazione, in cui per essere eletti sarà sufficiente ricevere la maggioranza dei voti espressi.
Si è conclusa la "seconda chiama" e ora inizia lo spoglio della terza - e ultima - votazione alla Camera di questa giornata.
È finita la "prima chiama" della terza votazione alla Camera. Durante la seconda chiama chi non ha risposto alla prima può esprimere il suo voto. Al termine della seconda chiama si procede allo scrutinio (che, per la terza volta, non dovrebbe produrre risultati determinanti).
Alla riunione di Forza Italia in cui è stato deciso il comunicato contro Salvini era presente anche il fondatore e senatore della Lega Umberto Bossi.
Il Movimento 5 Stelle però non sembra raccogliere immediatamente l'offerta della Lega. Interpellato dai giornalisti, il dirigente del Movimento Danilo Toninelli non ha voluto dire se il suo partito è disposto a votare Bernini al Senato in cambio del voto del centrodestra per un candidato del Movimento alla Camera.
Anna Maria Bernini, senatrice di Forza Italia votata dalla Lega come presidente del Senato per cercare di spingere Berlusconi ad abbandonare la candidatura di Paolo Romani, non sembra molto in imbarazzo per la posizione in cui si trova e sta ritwittando diverse persone che fanno i complimenti a lei e Salvini.
A Palazzo Grazioli, l'abitazione di Silvio Berlusconi a Roma, è in corso un incontro tra i principali dirigenti di Forza Italia per discutere sulla decisione delle Lega di appoggiare la senatrice Anna Maria Bernini.
È terminato lo scrutinio della seconda votazione al Senato: 319 votanti, 259 schede bianche e 57 voti per la senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini. Sono tutti i voti dei senatori della Lega (meno uno). La Lega ha deciso di votare Bernini per spingere Forza Italia ad abbandonare la candidatura di Paolo Romani, non gradito al Movimento 5 Stelle. Alle 10.30 domani ci sarà la terza votazione.
Il PD ha detto che alla terza votazione al Senato, che probabilmente si terrà domattina, non voterà né Romani né Bernini, i due candidati che stanno dividendo il centrodestra. Ricordiamo che i due candidati più votati alla terza votazione si affrontano al ballottaggio.
I due senatori di Forza Italia protagonisti dell'intrigo delle ultime ore. Paolo Romani è il candidato ufficiale di Forza Italia che il Movimento 5 Stelle ha detto di non voler votare. Accanto a lui c'è Anna Maria Bernini su cui Salvini ha fatto convergere i voti dei suoi senatori, nel tentativo di forzare Berlusconi ad abbandonare Romani, così da poter mantenere l'accordo con il Movimento 5 Stelle.
(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
Qualcuno ha votato di nuovo "Napolitano" al Senato e Napolitano, che in quanto presidente provvisorio si sta occupando dello spoglio, dopo aver letto il suo nome, ha ringraziato.
Intanto al Senato è iniziato lo spoglio: dovremmo vedere parecchie schede per Bernini che è stata votata dalla Lega in un tentativo di mettere pressione a Forza Italia per fargli ritirare la candidatura di Paolo Romani, non gradito al Movimento 5 Stelle.
I capigruppo alla Camera hanno deciso che la terza votazione avverrà questa sera, a partire dalle 18 e 05.
Il segretario della Lega ha detto che alla seconda votazione al Senato i suoi parlamentari hanno votato per Anna Maria Bernini, uno dei nomi che erano stati proposti come candidati di Forza Italia alla presidenza del Senato.
Si tratta della mossa più importante avvenuta oggi, una sorta di tentativo di mettere pressione su Forza Italia per spingere il partito di Berlusconi a ritirare la candidatura di Paolo Romani e accettare un nome che sia gradito anche al Movimento 5 Stelle.
Oggi al Senato Umberto Bossi ed Emma Bonino si sono seduti vicino e dopo essersi salutati con un abbraccio hanno parlato diversi minuti.
(ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Anche lo scrutinio della seconda votazione alla Camera è terminato. Su 611 voti espressi le schede bianche sono state 577. Alle 18, il presidente temporaneo Giachetti comunicherà la data della prossima votazione, che avverrà probabilmente domenica mattina.
E la stessa cosa ha detto anche il capogruppo della Lega al Senato Gian Marco Centinaio: non sono buoni segnali per Forza Italia.
Il centrodestra comunque non sembra essere così unito come sostengono i dirigenti di Forza Italia. La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha detto che il suo gruppo deciderà solo domani se sostenere il candidato alla presidenza del Senato Paolo Romani, di Forza Italia.
Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, accanto a quello che è considerato il più probabile candidato del Movimento alla presidenza della Camera, Roberto Fico.
(Roberto Monaldo / LaPresse)
Nel frattempo, l'agenzia di stampa AGI scrive che fonti sicure hanno confermato che lo scorso 8 marzo il segretario della Lega Matteo Salvini ha incontrato l'ex consigliere di Donald Trump, Steve Bannon.
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ribadisce nuovamente che il candidato di Forza Italia alla presidenza del Senato è Paolo Romani. Significa, per il momento, che il centrodestra non intende cedere alle richieste del Movimento 5 Stelle di scegliere un altro nome.
Intanto qui trovate le foto migliori da Camera e Senato, mano mano che arrivano.
https://www.ilpost.it/2018/03/23/foto-camera-senato-presidenti/
Questa vignetta satirica pubblicata stamattina si sta rivelando profetica.
https://www.facebook.com/338421576347795/photos/a.338431429680143.1073741828.338421576347795/822484811274800/?type=3&theater
Ricordiamo che alla Camera la seconda votazione richiede ancora i due terzi dei votanti per determinare l'elezione del presidente. Al Senato l'elezione richiede invece la maggioranza assoluta dei senatori. Dalla prossima votazione le cose si faranno interessanti al Senato, perché se non sarà eletto nessuno, i due candidati più votati si affronteranno in un ballottaggio (qui trovate tutto spiegato nel dettaglio).
E ora inizia lo spoglio alla Camera. I partiti hanno quasi tutti votato scheda bianca anche a questa seconda votazione.
È iniziata la seconda votazione anche al Senato. Si prevede anche qui un nulla di fatto e moltissime schede bianche.
Alla Camera è terminata la "prima chiama". Ora si svolgerà rapidamente la seconda chiama di chi non ha risposto alla prima e quindi ci sarà lo spoglio. Nel frattempo, al Senato sta per ricominciare la seduta.
In molti scrivono in queste ore che una delle principali difficoltà per eleggere un presidente PD in una delle due Camere è lo stesso PD. I gruppi sarebbero così divisi da essere pronti a sabotare la candidatura di uno dei loro.
Il presidente temporaneo Giorgio Napolitano, durante la lettura del suo discorso questa mattina in Senato (qui trovate il video).
(ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Siamo naturalmente nel campo della fantapolitica per ora, ma se il Movimento 5 Stelle e il centrodestra non dovessero riuscire a trovare un nuovo accordo, diventa più concreta la possibilità che il PD riesca ad eleggere uno dei suoi in una delle due Camere.
I nomi che sono circolati nelle ultime ore sono quelli di Emma Bonino e Luigi Zanda al Senato e di Dario Franceschini alla Camera.
È praticamente da stamattina che nessun esponente del Movimento 5 Stelle dichiara qualcosa di ufficiale. Ad ora di pranzo, l'unica dichiarazione che i giornalisti sono riusciti a strappare al capo politico Luigi Di Maio è stata: «Ottimista, io sono sempre ottimista».
Alla Camera è iniziata la seconda votazione. Si prevedono nuovamente una marea di schede bianche.
Umberto Bossi, di spalle, saluta Adriano Galliani, eletto per la prima volta al Senato con Forza Italia.
(ANSA/GIUSEPPE LAMI)
Durante la lunga pausa pranzo i leader del centrodestra sembrano aver rinsaldato le loro posizioni. Forza Italia ha confermato che a partire dal terzo scrutinio al Senato (che dovrebbe iniziare domani intorno alle 11) voterà per il suo candidato, Romani. Salvini, nel frattempo, ha detto che per il Movimento è un errore non voler incontrare Berlusconi.
Come previsto sono terminate con un nulla di fatto le prime due votazioni alla Camera e al Senato. Trattative tra le varie forze politiche sono in corso proprio in queste ore, ma non sono ancora uscite notizie di nuovi accordi.
Nel pomeriggio ci sarà un nuovo turno di votazioni, che avranno con ogni probabilità lo stesso esito delle precedenti. Alle 15 e 30 si comincia a votare alla Camera, alle 17 torna a votare il Senato.
La prossima votazione al Senato sarà alle ore 17.
È terminato lo spoglio della prima votazione al Senato. Anche qui niente di fatto, come alla Camera. Su 317 voti espressi le schede bianche sono state 312.
Con una punta di divertimento, Napolitano ha letto una scheda su cui era scritto "Napolitano". Poi ha ringraziato il suo anonimo sostenitore.
Napolitano commenta l'elevato numero di schede bianche: «Omaggio unanime al film di Nanni Moretti».
Il presidente temporaneo Napolitano legge le schede e sono quasi tutte «bianca, bianca, bianca...».
https://www.ilpost.it/2018/03/23/streaming-presidente-senato/
È terminata la prima votazione al Senato e tra pochi minuti comincerà lo spoglio.
Una curiosità: al Senato Umberto Bossi ha attraversato tutta l'aula per raggiungere Matteo Renzi e stringergli la mano.
Intanto al Senato è in corso la "prima chiama". Sono arrivati alla "n" di Napolitano. Si prevede un nulla di fatto anche per questa votazione.
I deputati di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa e Daniela Santanché posano per una foto fuori dalla Camera.
Si è conclusa la prima votazione alla Camera: come ampiamente previsto, nessuno ha ottenuto la maggioranza dei due terzi. Ci sono state 592 schede bianche su 620 voti. La seduta ricomincerà alle ore 14, quando sarà annunciato l'orario del secondo scrutinio.
Il video del duro discorso di Giorgio Napolitano in Senato, in cui il presidente temporaneo ha attaccato il clientelismo della classe politica del Sud e «l'auto-esaltazione» delle forze che sostenevano il precedente governo.
Alla Camera è terminata la prima votazione, mentre al Senato è cominciata da poco. Non ci sono accordi tra le principali forze politiche, quindi è quasi sicuro che queste prime votazioni andranno a vuoto. Qui abbiamo raccontato i tre scenari più probabili per i prossimi giorni.
Al momento sono in corso trattative tra Movimento 5 Stelle e Lega per cercare di ricostituire l'accordo, fallito perché il Movimento non vuole appoggiare il candidato al Senato di Forza Italia, Paolo Romani, e perché, più in generale, non vuole essere associato troppo strettamente al partito di Berlusconi.
Probabilmente oggi si svolgeranno le prime due votazioni sia al Senato che alla Camera (qui trovate spiegati i meccanismi che le regolano) che, salvo accordi imprevisti, andranno a vuoto. Domani, invece, si eleggerà quasi certamente il presidente del Senato (che al quarto scrutinio viene scelto con ballottaggio), mentre per il presidente della Camera le cose potrebbero richiedere più tempo.
È iniziata la prima votazione al Senato.
Giachetti ha iniziato lo spoglio alla Camera: «Bianca, bianca, bianca, bianca, bianca...».
https://www.ilpost.it/2018/03/23/streaming-presidente-camera/
Intanto la seduta al Senato è ripresa e tra poco inizierà la prima votazione. Alla Camera, invece, si è conclusa la "seconda chiama" e sta per iniziare lo spoglio. Quasi tutti i partiti hanno detto ai loro deputati di votare scheda bianca.
Alla Camera è terminata la "prima chiama". Ora, i deputati che non hanno risposto, saranno chiamati nuovamente. Al termine della "seconda chiama" si inizierà lo spoglio dei voti.
La presidente e deputata di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
(TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
Oggi sarà probabilmente un giorno di frenetiche trattative tra le forze politiche e difficilmente le votazioni produrranno risultati definitivi. Ci sono tre principali scenari che si potrebbero verificare come risultato dei nuovi accordi.
Accordo Centrodestra e Movimento 5 Stelle
L'accordo degli scorsi giorni viene recuperato, Romani o un altro candidato del centrodestra vengono eletti al Senato e un candidato del Movimento viene eletto alla Camera.
Accordo Lega e Movimento 5 Stelle
La Lega rompe con Forza Italia e appoggia un candidato del Movimento alla Camera e fa votare al Movimento uno dei suoi al Senato.
Il PD torna in campo
La terza soluzione sarebbe la più imprevista e sorprendente: centrodestra o Movimento 5 Stelle rompono definitivamente l'accordo e appoggiano un candidato del PD in una delle due Camere, ricevendo in cambio l'appoggio del PD per il loro candidato.
Una caratteristica della cosiddetta Seconda Repubblica è che i presidenti delle camere sono quasi sempre stati eletti solo dalle forze di maggioranza, invece che tramite un accordo con l'opposizione, come avveniva in passato. Questo ha fatto sì che i voti con cui sono stati eletti siano diminuiti nel recente passato.
Il capogruppo di Forza Italia al Senato e candidato del centrodestra alla presidenza del Senato Paolo Romani. Il Movimento 5 Stelle ha detto di non poterlo votare per via di una sua condanna (minore e non definitiva). Il centrodestra ha insistito facendo così naufragare l'accordo che era stato raggiunto con il Movimento nei giorni scorsi.
(ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Il partito guidato da Silvio Berlusconi è stato il più attivo in questi giorni. L'obiettivo dei suoi dirigenti è mantenere l'alleanza con la Lega senza però esserne travolti. Lo scenario peggiore per loro è che la Lega formi un governo con il Movimento senza Forza Italia, chi finirebbe così isolata.
Per evitare questa situazione, i dirigenti di Forza Italia hanno puntato a dividere il Movimento 5 Stelle dalla Lega, che negli ultimi giorni sembravano sempre più vicini. Ad esempio, hanno insistito molto sul nome del loro candidato presidente del Senato (Paolo Romani, che il Movimento non vuole votare).
Berlusconi è entrato in campo in prima persona, dicendo prima di essere disponibile a governare con il Movimento e poi di voler trattare direttamente con Luigi Di Maio sulla presidenza delle camere. Negli ultimi giorni, quindi, i giornali hanno parlato sempre più di un possibile accordo non solo tra Movimento e Lega, ma anche tra Movimento e Forza Italia.
Il Movimento, però, non vuole assolutamente essere associato così esplicitamente a Berlusconi ed è stato quindi costretto ad arretrare, non solo nei confronti di Forza Italia, ma di tutto il centrodestra. L'accordo saltato ieri, quindi, è un momentaneo successo per i dirigenti di Forza Italia.
Intanto stanno arrivando le prime foto da Camera e Senato: qui trovate le migliori, man mano che arrivano e continuano le votazioni per scegliere i presidenti.
https://www.ilpost.it/2018/03/23/foto-camera-senato-presidenti/
L'ex segretario del PD Matteo Renzi è stato comprensibilmente assalito dai giornalisti non appena è arrivato al Senato. Lui però non ha voluto rispondere e la sua unica replica è stata una battuta: «Ora sto zitto per due anni».
Il murale con Salvini e Di Maio che si baciano è stato eliminato in maniera definitiva (prima i carabinieri erano ricorsa a mezzi di fortuna).
Le agenzie di stampa scrivono che durante il discorso con cui il presidente provvisorio Napolitano ha aperto la seduta in Senato, dai banchi della Lega mancava solo un senatore: Matteo Salvini.
Un po' di storia. Sono tre le donne che sono state elette alla presidenza della Camera: Nilde Iotti, Irene Pivetti e Laura Boldrini. Mai una donna è stata eletta presidente al Senato. Tra i nomi di candidati proposti in questi giorni per le due cariche ci sono soltanto maschi.
Ecco la prima foto del "senatore di Scandicci", l'ex segretario del PD Matteo Renzi, che, per la prima volta, è stato eletto in parlamento, nel collegio uninominale per il Senato di Firenze (che comprendeva anche il comune di Scandicci).
(ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Comincia la votazione per il presidente della Camera. Si procede con appello nominale: i deputati saranno chiamati uno ad uno, dovranno avvicinarsi ai banchi della presidenza e depositare il loro voto nell'urna. Quasi tutti i partiti hanno dichiarato che per il momento voteranno scheda bianca. La prima votazione, quindi, andrà probabilmente a vuoto.
È cominciata anche la seduta alla Camera. Presiede Roberto Giacchetti che ora sta rivolgendo un discorso ai deputati.
https://www.ilpost.it/2018/03/23/streaming-presidente-camera/
Il capo politico del M5S ha pubblicato un post sul blog del Movimento in cui afferma: «un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il MoVimento a fare una cosa del genere».
E ha poi aggiunto:
«Negli scrutini di oggi voteremo scheda bianca perché per il bene delle persone che vogliamo candidare alle presidenze non possiamo esporle ai giochi dei partiti finché non sarà chiaro il metodo con cui si vuole procedere. Nei prossimi giorni sapremo se per le altre forze politiche la volontà popolare conta ancora qualcosa oppure no».
Di Maio si riferisce al fatto che non intende trattare direttamente con Silvio Berlusconi e non vuole cedere alla sua richiesta di appoggiare Paolo Romani come presidente del Senato.
Napolitano ha poi criticato in maniera quasi esplicita le scelte, soprattutto del Partito Democratico, fatte nel Sud del paese e l'atteggiamento del suo gruppo dirigente.
«Ha pesato il senso di un cronico, intollerabile squilibrio tra Nord e Sud tale da generare una dilagante ribellione nelle regioni meridionali. Sono stati condannati in blocco - anche per i troppi esempi da essi dati di clientelismo e corruzione - i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancamente governanti in quelle Regioni. Queste reazioni hanno mostrato quanto poco avesse convinto l'auto-esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza»
Nel suo discorso di oggi, il presidente provvisorio del Senato Giorgio Napolitano ha analizzato l'esito del voto.
«Gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato. La contestazione è scaturita da forti motivi sociali: disuguaglianze, ingiustizie, impoverimenti e arretramenti nella condizione di vasti ceti, comprendenti famiglie del popolo e della classe media»
A quanto pare questa notte è stato realizzato più di un murale dal, diciamo, forte significato politico.
Il discorso più noto di Napolitano è probabilmente quello con cui salutò il parlamento dopo la sua rielezione nell'aprile 2013. Fu un discorso particolarmente duro e critico nei confronti dei parlamentari (che qui potete leggere per intero). Napolitano definì la sua rielezione: «Il punto di arrivo di una lunga serie di omissioni e di guasti, di chiusure e di irresponsabilità».
La seduta del Senato è iniziata. Il presidente provvisorio, Giorgio Napolitano, il senatore più anziano (92 anni), sta tenendo il discorso di apertura.
Qui invece le regole per l'elezione del presidente del Senato.
Primo scrutinio: maggioranza assoluta dei senatori
Secondo scrutinio: maggioranza assoluta dei senatori
Terzo scrutinio: maggioranza assoluta dei presenti
Quarto scrutinio: ballottaggio tra i due candidati più votati al terzo scrutinio
Al Senato le votazioni di solito sono più rapide (perché ci sono meno parlamentari, quindi l'appello nominale è più veloce), quindi nella giornata di oggi potrebbero tenersi tre scrutini e il quarto potrebbe essere rimandato a domani.
Ecco uno specchietto che sarà utile tenere presente tra oggi e domani.
Primo scrutinio: maggioranza pari a due terzi dei parlamentari
Secondo scrutinio: maggioranza pari a due terzi dei votanti
Terzo scrutinio: maggioranza pari a due terzi dei votanti
Quarto scrutinio: maggioranza assoluta dei votanti
Oggi probabilmente si riusciranno a fare due scrutini, mentre domani la Camera si riunirà per proseguire le votazioni.
Nel frattempo, per tutelare il decoro della città, qualcuno ha provveduto a coprire il murale che raffigura Salvini e Di Maio che si baciano.
Fino a ieri pomeriggio sembrava che i giochi fossero fatti. Il Movimento 5 Stelle avrebbe votato il candidato del centrodestra al Senato, l'ex capogruppo Paolo Romani, e il centrodestra avrebbe votato alla Camera il candidato del Movimento, si parlava di Roberto Fico o Riccardo Fraccaro.
Poi la situazione è precipitata. Il Movimento 5 Stelle ha fatto sapere che non avrebbe votato Romani, per via di una sua condanna non definitiva per un reato minore. Ieri, una serie di riunioni di emergenza che si sono concluse alle 21 e 30 non sono riuscite a produrre un nuovo accordo.
Oggi quindi sarà una giornata di trattative e quasi tutte le forze politiche voteranno scheda bianca, nell'attesa che la situazione si chiarisca.
Le sedute di oggi sono presiedute dai parlamentari più anziani di ciascuna camera. Per la precisione, alla Camera la seduta sarà presieduta dal vicepresidente uscente più anziano, cioè Roberto Giachetti, del PD. Al Senato sarà presieduta dal due volte presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano, che a giugno compirà 93 anni.
Questa mattina, a pochissima distanza dal Parlamento, è comparso un murale che raffigura Luigi Di Maio e Matteo Salvini avvolti in un bacio appassionato.
Roma, Italia (ANSA/Massimo Percossi)
L'agenzia Vista ha realizzato un breve video in cui riassume i numeri dei vari schieramenti in campo e quali sono le possibili alleanze in grado di produrre la maggioranza necessaria ad eleggere i due presidenti delle camere.
Le votazioni dovrebbero cominciare oggi in entrambe le camere intorno alle ore 11. Avverranno con chiamata nominale, cioè ogni singolo parlamentare sarà chiamato e dovrà recarsi personalmente nell'urna dove depositerà il suo voto. Questa procedura può richiedere fino ad un paio d'ore.
Poco dopo l'ora di pranzo dovrebbe essersi conclusa la prima votazione. Prima della fine della giornata è probabile che se ne riusciranno ad organizzare un'altra oppure altre due. Il voto finale, comunque, non arriverà prima di sabato. In Senato è quasi certo che domani sarà scelto un presidente, mentre la Camera potrebbe causare più problemi.
PD e Movimento 5 Stelle hanno già annunciato che oggi voteranno scheda bianca, cioè annulleranno il loro voto in attesa che la situazione si chiarisca. Nel frattempo, nei corridoi dei due palazzi, ci saranno probabilmente numerosi incontri pubblici o privati, in cui le varie forze politiche proveranno a ricostruire gli accordi che si sono rotti ieri.