Andrew McCabe, vice direttore dell’FBI, è stato licenziato

(Alex Wong/Getty Images)
(Alex Wong/Getty Images)

Il procuratore generale statunitense Jeff Sessions ha licenziato Andrew McCabe, vice direttore e seconda persona più importante dell’FBI, l’agenzia investigativa federale degli Stati Uniti. Dietro la rimozione di McCabe, arrivata soltanto due giorni prima del suo pensionamento, c’è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che si è complimentato del licenziamento su Twitter scrivendo che James Comey (ex capo dell’FBI, licenziato da Trump lo scorso maggio) «lo faceva sembrare un chierichetto. Sapeva tutto delle bugie e della corruzione ai più alti livelli dell’FBI».

Si sa ancora poco del licenziamento di McCabe, arrivato due mesi dopo che si era sospeso temporaneamente dal suo incarico: ufficialmente, è stato cacciato per aver divulgato informazioni riservate alla stampa. In un comunicato, McCabe ha però detto che è l’ultimo tentativo di Trump di danneggiare l’inchiesta sul rapporto tra la Russia e il comitato elettorale di Trump condotta dal procuratore speciale Robert Mueller: McCabe era stato tra i primi a indagare sulla vicenda, ed era un potenziale testimone sulla questione della presunta ostruzione alla giustizia compita da Trump. Trump aveva attaccato spesso McCabe, che è l’ultimo di una lunga serie di funzionari e consiglieri della Casa Bianca e del governo licenziati da Trump.