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  • Venerdì 16 marzo 2018

10 cose che sappiamo di Nathan Englander

Oltre al fatto che lunedì sarà al Circolo dei Lettori a Torino per presentare il suo romanzo, insieme al direttore del Post

Nathan Englander a New York nel 2007
(AP Photo/Kathy Willens)
Nathan Englander a New York nel 2007 (AP Photo/Kathy Willens)

Dal blog del Circolo dei Lettori, partner del Post Libri.

1. Per alleviare insopportabili impulsi è una raccolta di racconti di Englander del 1999, che principalmente affronta il dilemma tra carne e spirito, attraverso il prisma della comunità ebraica ortodossa di Brooklyn. Per scriverla, si è basato sulla tradizione favolistica che va dal teatro yiddish, a Kafka a Woody Allen. Per esempio si narra di un uomo molto religioso che, dopo l’ennesimo rifiuto della moglie, non sa più come contenere gli irrefrenabili istinti sessuali e il suo rabbino gli consiglia di ricorrere all’aiuto di una prostituta.

2. Il titolo della sua opera Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank (2012) è un omaggio al famoso racconto di Raymond Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, in cui due coppie bevono gin e parlano di sentimenti, in un’atmosfera resa sempre più tesa dall’alcol che disinibisce e fa sì che tutti siano esposti nelle proprie debolezze. Per questo libro, Englander è stato tra i finalisti del Premio Pulitzer.

3. Veniamo alle notizie biografiche. Nathan Englander è nato a West Hempstead, Long Island e lì è cresciuto, nella comunità ebraica ortodossa di New York. Ha frequentato una scuola ebraica e si è laureato alla State University di New York. Presso l’Università dello Iowa ha studiato scrittura. A metà degli anni ’90 si è trasferito in Israele per cinque anni.

4. Alcune delle storie di Nathan Englander sono state pubblicate nella raccolta The Best American Short Stories. L’editor di The Gilgul of Park Avenue del 2000 è stato lo scrittore E.L. Doctorow.

5. In un’intervista, ha raccontato della sua infanzia nella metà degli anni ’70 a Long Island. Lui e la sorella, alla scuola religiosa, hanno sentito molte storie e visto molte immagini dell’Olocausto e a casa non era meglio. Intanto, molti graffiti antisemiti spuntavano nel quartiere, acuendo tutte le sue paure. Da bambino non si sentiva americano, ma ebreo, e per questo si è trasferito a Gerusalemme, dove ha esplorato le proprie radici.

6. Lui è Nathan Englander, che racconta il mestiere di scrivere e offre qualche consiglio.

7. Alla mitica rivista Granta, Nathan Englander confessa di voler scrivere sempre qualcosa che sembri impossibile scrivere.

8. Proprio per via dell’ambiente chiuso in cui è cresciuto, Englander ha cercato la libertà nella letteratura.

9. Quando scrive le proprie storie, Nathan Englander pensa alla loro universalità. Anche se sono opere di finzione che riguardano un gruppo di persone molto specifico, parlano di tutti.

10. Il nuovo romanzo, presentato al Circolo dei lettori, Cena al centro della terra, è il quarto libro di Englander. Si tratta di un thriller politico che prende in esame il conflitto tra Israele e Palestina, dalla prospettiva di un agente ribelle del Mossad, di un giovane attivista palestinese e di una moltitudine di altri personaggi travolti dal vortice morale del conflitto che Englander ha conosciuto da vicino, proprio perché in Israele ha vissuto dal 1996.