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  • Mercoledì 14 marzo 2018

Il Regno Unito ha espulso 23 diplomatici russi per l’avvelenamento di Sergei Skripal

La prima ministra Theresa May lo ha annunciato oggi, insieme ad altre misure di ritorsione contro la Russia

Theresa May durante un recente discorso al Parlamento britannico (AP Wire)
Theresa May durante un recente discorso al Parlamento britannico (AP Wire)

La prima ministra britannica Theresa May ha annunciato oggi in Parlamento di aver dato ordine di espulsione per 23 diplomatici russi dal Regno Unito come ritorsione per l’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia. I 23 diplomatici, ha detto May, sono stati identificati come agenti dell’intelligence russa che operavano sotto copertura diplomatica e avranno una settimana per lasciare il paese. Quella ordinata oggi è una delle più grandi espulsioni di diplomatici dal Regno Unito di sempre e secondo May servirà a indebolire l’efficacia della rete di intelligence russa nel Regno Unito. Tutta la storia della spia russa avvelenata la avevamo raccontata qui.

Sergei Skripal – un ex membro dell’intelligence russa che per anni aveva passato informazioni ai servizi segreti del Regno Unito – era stato trovato accasciato su una panchina della città inglese di Salisbury il 4 marzo, insieme a sua figlia. Erano entrambi stati avvelenati con un agente nervino, di un tipo che è stato sviluppato e prodotto dall’esercito russo e la cui identificazione aveva messo la Russia tra i primi sospettati per l’avvelenamento.

Nonostante la Russia avesse già negato ogni coinvolgimento, lunedì May aveva dato un ultimatum, chiedendo risposte convincenti che spiegassero quello che era successo entro la mezzanotte. Oggi May ha detto che la Russia ha trattato con superficialità e sarcasmo le accuse di aver usato un’arma chimica in un paese straniero, senza dare spiegazioni che possano fare pensare che l’agente nervino usato a Salisbury potesse essere finito in qualche modo fuori dal controllo dell’esercito russo. «Per questo», ha detto May «non ci sono alternative alla conclusione che la Russia sia colpevole del tentato omicidio di Sergei Skripal e sua figlia e per aver messo a rischio la vita di altri cittadini britannici a Salisbury [..]. Questo rappresenta da parte della Russia un uso illegale della forza contro il Regno Unito».

Oltre all’espulsione dei 23 diplomatici – che sono quasi il 40 per cento della presenza diplomatica russa nel Regno Unito – May ha detto che verranno prese misure per combattere l’intelligence russa nel Regno Unito, verranno presentate leggi che diano al governo nuovi poteri per rispondere ad aggressioni da parte di paesi esteri e saranno interrotti i contatti diplomatici di alto livello tra Regno Unito e Russia (diplomatici e membri del governo britannico non parteciperanno ai prossimi Mondiali in Russia, per esempio). Inoltre, ha detto May, verranno usati tutti i poteri già esistenti per monitorare con maggior efficacia cittadini stranieri che potrebbero essere implicati in attività dannose per il Regno Unito – saranno per esempio aumentati i controlli sui voli privati – e saranno congelati i beni dei cittadini russi ritenuti partecipi di attività illecite e ostili al Regno Unito.

Con un breve comunicato pubblicato sul suo sito, l’ambasciata russa a Londra ha detto che considera «assolutamente inaccettabile, ingiustificato e miope questo atto ostile» e che «la responsabilità per il deterioramento delle relazioni diplomatiche tra Russia e Regno Unito sono tutte dell’attuale leadership britannica».

Le decisioni di May sono state accolte con generale approvazione nel Parlamento britannico, sia dai Conservatori che dai Laburisti, con qualche eccezione. Il segretario del partito Laburista Jeremy Corbyn si è infatti detto dispiaciuto che si siano prese misure che ridurranno il dialogo diplomatico tra Russia e Regno Unito, ha chiesto quali siano esattamente le informazioni in possesso del governo sulla provenienza del veleno usato su Skripal e ha chiesto se le misure adottate fossero state concordate con la Nato e gli altri alleati del Regno Unito. Poco dopo l’intervento in Parlamento di Corbyn, la sua portavoce ha detto che Corbyn non è convinto che ci siano prove sufficienti per incolpare la Russia e che non si fida delle indagini dei servizi segreti britannici.