Trump ha risposto «vedremo» a chi gli chiedeva di un possibile attacco contro la Corea del Nord

Dopo la notizia diffusa dal regime sull'esplosione di una bomba all'idrogeno

Donald Trump in una tv del Giappone, Tokyo, 4 settembre 2017
(AP Photo/Shizuo Kambayashi)
Donald Trump in una tv del Giappone, Tokyo, 4 settembre 2017 (AP Photo/Shizuo Kambayashi)

Domenica 3 settembre la Corea del Nord ha annunciato di aver condotto con successo il test di una bomba all’idrogeno in grado di essere montata su un missile balistico internazionale. La natura della bomba non è sicura, visto che non ci sono conferme indipendenti dal regime di Kim Jong-un. L’esplosione, secondo l’agenzia meteorologica sudcoreana, ha comunque liberato una quantità di energia dalle 5 alle 6 volte maggiore di quella dell’ultimo test, avvenuto un anno fa. Cina, Giappone, Russia e altri paesi hanno condannato il test della Corea del Nord, così come gli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha definito le parole e le azioni della Corea del Nord «molto ostili e pericolose» e non ha escluso ritorsioni. A chi gli ha chiesto se stesse progettando di attaccare il paese, ha risposto:

«Vedremo»

Trump usa spesso una retorica molto minacciosa sulla Corea del Nord, anche a costo di perdere credibilità, come quando ha promesso che avrebbe reagito con «fiamme e furia» alle nuove eventuali minacce senza poi dare seguito a quanto aveva detto; e i giornalisti americani hanno fatto notare che «vedremo» è una risposta piuttosto comune per Trump quando in realtà non vuole o non può rispondere.

Trump ha scritto su Twitter che sta pensando di applicare delle sanzioni nei confronti di qualsiasi nazione che faccia affari con la Corea del Nord: di fatto quasi esclusivamente la Cina, principale partner commerciale del regime, ma molto importante anche per gli Stati Uniti in termini di beni importati ed esportati. Il presidente Trump ha definito poi la Corea del Nord uno «stato canaglia, che è diventato una grande minaccia e imbarazzo per la Cina, che sta provando ad aiutare ma con pochi successi». Ha anche criticato la Corea del Sud dicendo che «sta scoprendo, come le avevo detto, che le loro parole concilianti verso la Corea del Nord non funzioneranno, capiscono soltanto una cosa».