Una vetrina di <em>Colette</em>, Parigi, 18 novembre 1999 (DANIEL JANIN/AFP/Getty Images)

Chiude Colette, a Parigi

A dicembre: è uno dei più famosi concept store al mondo, modello per molti altri nel mondo

Colette, uno dei concept store più famosi del mondo (insieme a Corso Como 10 a Milano) che si trova a Parigi in Rue Saint-Honoré, chiuderà il prossimo 20 dicembre dopo vent’anni di attività. La notizia è stata data dall’azienda, che su Instagram ha scritto: «Tutte le cose belle devono finire prima o poi e dopo 20 anni meravigliosi Colette chiuderà il 20 dicembre di quest’anno. Per Colette Roussaux è arrivato il tempo di riposarsi e Colette non può esistere senza Colette».

Colette Roussaux aprì la boutique nel 1997 insieme alla figlia Sarah Andelman, studentessa d’arte e stagista della rivista di moda e lifestyle Purple, che si è occupata dell’azienda negli ultimi anni consolidandone la fama del posto dove trovare tutto quello che fosse cool in quel momento: anzi, del negozio che stabiliva cosa fosse cool in quel momento. Nel 2016 Colette, uno spazio di 740 metri quadri suddivisi su tre piani, ha avuto ricavi per 28 milioni di euro, di cui il 25 per cento di vendite online sul sito colette.fr.

La chiusura di Colette è la notizia del momento nel mondo della moda e l’autorevole rivista Business of Fashion l’ha definita la fine di un’epoca. Colette infatti ha cambiato il modo di pensare le moderne boutique di lusso: non vendeva articoli e marche precise, ma un’idea di mondo, un’idea di coolness, appunto. Ci si può trovare tutto quello che è di tendenza e che sarà di tendenza: marchi di alta moda e streetwear che ha spesso lanciato quando nessuno ancora li conosceva – fu Colette per prima a tenere collezioni di Proenza Schouler, Mary Katrantzou e Rodarte – caramelle (come le Sugarpova della tennista Maria Sharapova), giocattoli, libri, oggetti di design, gioielli, macchine fotografiche di nicchia, riviste, souvenir più o meno economici; c’è uno spazio espositivo dove vengono continuamente organizzati eventi e firmacopie di libri, e un water-bar dove si servono più di 100 marchi d’acqua.

«È l’unico negozio in cui vado perché hanno cose introvabili altrove», ha detto lo stilista Karl Lagerfeld a Business of Fashion: «Hanno inventato una formula difficile da copiare perché c’è soltanto una Colette e lei e la sua Sara sono coinvolte al 200 per cento». Gli oggetti in vendita da Colette – ogni settimana arriva qualcosa di nuovo – vengono infatti scelti da Andelman e da sua madre con un continuo lavoro di ricerca.

Nel comunicato si legge che l’azienda è in trattative per vendere la sede del negozio a Saint-Laurent e che fino a dicembre il negozio e il sito continueranno ad aggiornare i loro articoli regolarmente. Il 21 agosto sarà disponibile in negozio, per due settimane, la collezione realizzata in collaborazione col marchio di fast fashion H&M.

La chiusura di Colette potrebbe avere conseguenze sul modo di funzionare degli altri concept store: il secondo più famoso si trova in Italia, a Milano, ed è il 10 Corso Como aperto nel 1990 e gestito da Carla Sozzani. Nonostante i problemi economici degli ultimi anni, ha aperto nuove sedi a Seul, Shanghai e Pechino, il prossimo anno inaugurerà un negozio a New York.

Sarah Andelman e Colette Roussaux

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