Toshiba rischia di fallire

La società giapponese continua a perdere miliardi di dollari e ha ammesso «dubbi sulle capacità di continuare le proprie attività»

Il presidente di Toshiba Satoshi Tsunakawa durante la conferenza stampa in cui ha presentato i dati relativi al 2016. (KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images)
Il presidente di Toshiba Satoshi Tsunakawa durante la conferenza stampa in cui ha presentato i dati relativi al 2016. (KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images)

La multinazionale giapponese di tecnologia Toshiba ha presentato i dati relativi ai propri risultati economici nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2016, cioè dall’aprile al dicembre dell’anno scorso: la società ha perso 5,2 miliardi di dollari, e ha ammesso che «ci sono eventi e condizioni materiali che sollevano dubbi riguardo le capacità della società di continuare le proprie attività».

Il brutto periodo per Toshiba va avanti da molti mesi: nel 2015 la società fu interessata da uno scandalo che coinvolse alcuni suoi dirigenti che avevano truccato i conti nei precedenti sette anni, e che per questo si dimisero (compreso l’amministratore delegato e presidente Hisao Tanaka). Toshiba subì gravi conseguenze economiche dallo scandalo, e alla fine del 2015 annunciò circa 4 miliardi di dollari di perdite, il licenziamento di 7.800 dipendenti e la vendita della sua divisione che si occupa di salute. Un paio di settimane fa, poi, la società di energia nucleare americana Westinghouse ha presentato istanza di fallimento: dal 2006 era di proprietà di Toshiba, che ha riportato oltre 5,5 miliardi di euro di perdite relative alle sue attività nel settore nucleare negli Stati Uniti.

Toshiba aveva già posticipato due volte la presentazione dei risultati, per la preoccupazione di essere esclusi dalla borsa di Tokyo. Ci si aspetta a breve una conferenza stampa dei dirigenti, e i dati devono comunque ancora essere approvati dai revisori esterni della società. È una prassi molto insolita, ma la società di revisione PriceWaterhouseCooper Aarata si era rifiutata in due occasioni di firmare i risultati, e Toshiba ha deciso di pubblicarli senza la loro approvazione.

La società di componenti elettronici taiwanese Foxconn si è proposta questa settimana di pagare 27 miliardi di dollari per acquisire la divisione di Toshiba che si occupa di chip per computer, e ci sono anche altre offerte secondo Bloomberg, ma secondo gli esperti la somma non basterebbe a tirare Toshiba fuori dai guai.