«Amo i miei genitori, Beyoncé e Dio»

In questa frase una virgola chiarirebbe qualche equivoco: in inglese si chiama “virgola di Oxford”, e la sua mancanza in una legge del Maine potrebbe costare milioni di dollari a un'azienda di latticini

Tre camion dell'azienda di latticini americana Oakhurst Dairy a Portland, in Maine, il 28 novembre 2006 (AP Photo/Pat Wellenbach)
Tre camion dell'azienda di latticini americana Oakhurst Dairy a Portland, in Maine, il 28 novembre 2006 (AP Photo/Pat Wellenbach)

Negli Stati Uniti una sentenza di un giudice del Maine ha riacceso un dibattito che da tempo appassiona i cosiddetti “grammar nazi“, cioè le persone che ci tengono molto al rispetto delle regole ortografiche e grammaticali. Il dibattito riguarda la cosiddetta virgola di Oxford, o virgola seriale. È quella virgola che nella lingua inglese viene a volte messa prima della congiunzione “e” (“and“) alla fine di un elenco. Nella frase “Ho mangiato una pera, una mela, e una banana”, la virgola di Oxford è l’ultima virgola: in questo esempio la sua presenza non cambia in alcun modo il significato della frase, ed è anzi ridondante, dato che il suo valore è equivalente a quello della congiunzione. In altri casi la sua presenza è fondamentale per dare il giusto senso a una frase. Per esempio nella frase “Amo i miei genitori, Beyoncé e Dio”: senza la virgola di Oxford sembra che i genitori di chi pronuncia la frase siano Beyoncé e Dio.

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In italiano in realtà mettere la virgola di Oxford può anche essere un errore, ma in inglese è spesso indispensabile per capire il senso di una frase ed evitare buffi fraintendimenti, che possono essere generati, per esempio, perché i sostantivi non hanno genere. La virgola seriale è detta “di Oxford” perché il suo uso è consigliato dal New Oxford Style Manual, il manuale di stile dell’Università di Oxford, una delle più autorevoli istituzioni universitarie britanniche. Molte altre istituzioni americane e britanniche ne consigliano l’uso in tutti i casi, ma ce ne sono anche alcune che lo sconsigliano: tra queste l’agenzia di stampa Associated Press, che nel suo manuale di stile, l’Associated Press Stylebook, consiglia di usare il buon senso per valutare gli eventuali casi ambigui; è la stessa linea del New York Times.

La sentenza per cui si è parlato della virgola di Oxford negli ultimi giorni riguarda un’azienda di latticini americana, la Oakhurst Dairy, che a causa dell’assenza di una virgola in una legge statale potrebbe dover pagare fino 10 milioni di dollari (9,3 milioni di euro) tra spese processuali e compensi a 75 autotrasportatori. Nel 2014 cinque autotrasportatori hanno fatto causa a Oakhurst Dairy chiedendo di ricevere compensi aggiuntivi per gli straordinari fatti nel corso di quattro anni: l’azienda glieli ha negati perché la legge del Maine sugli straordinari non prevede un aumento del salario in caso di straordinari per alcuni tipi di mansioni. Il problema è che a causa dell’assenza di una virgola la legge è ambigua. Il testo in inglese che elenca le eccezioni alla legge sugli straordinari dice:

«The canning, processing, preserving, freezing, drying, marketing, storing, packing for shipment or distribution of: (1) Agricultural produce; (2) Meat and fish products; and (3) Perishable foods».

Questa frase può essere tradotta come:

«L’inscatolamento, la lavorazione, la conservazione, il congelamento, l’essiccazione, la commercializzazione, l’immagazzinamento, l’imballaggio ai fini di spedizione o la distribuzione di: (1) prodotti agricoli; (2) carne e pescato; e (3) alimenti deperibili».

oppure come:

«L’inscatolamento, la lavorazione, la conservazione, il congelamento, l’essiccazione, la commercializzazione, l’immagazzinamento, l’imballaggio ai fini della spedizione o della distribuzione di: (1) prodotti agricoli; (2) carne e pescato; e (3) alimenti deperibili».

Secondo gli autotrasportatori che chiedevano il pagamento degli straordinari il fatto che non ci fosse una virgola tra “packing for shipment” e “or distribution” significa che il senso corretto della frase è quello reso dalla seconda traduzione: la legge non riguarda loro, che distribuiscono i prodotti, ma non si occupano del loro imballaggio. Chiedevano quindi un compenso più alto per i loro straordinari. La società Oakhurst Dairy, invece, riteneva che il senso corretto fosse quello della prima traduzione, e che la distribuzione rientrasse tra le eccezioni della legge.

Inizialmente un giudice aveva dato ragione a Oakhurst Dairy, ma il 13 marzo il giudice che ha valutato il caso dopo che gli autotrasportatori hanno fatto appello ha ribaltato la sentenza, riconoscendo l’ambiguità della formulazione della legge. Ora Oakhurst Dairy potrà fare ricorso contro la decisione del tribunale d’appello oppure pagare quanto richiesto dagli autotrasportatori, i cinque che hanno fatto causa all’azienda e altri 70 che ne sono comunque stati coinvolti.