Il minaccioso tweet di Trump sulle armi nucleari

Ha detto che gli Stati Uniti devono «rinforzare ed espandere» il proprio «potenziale nucleare», forse in risposta a una dichiarazione di Putin

(JIM WATSON/AFP/Getty Images)
(JIM WATSON/AFP/Getty Images)

Giovedì sera Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, ha pubblicato uno dei tweet più minacciosi degli ultimi tempi, in cui sostiene che gli Stati Uniti debbano «rinforzare e ampliare» il proprio «potenziale» nucleare (cioè espandere il proprio arsenale, apparentemente). Era da tempo che un presidente – o presidente eletto – americano non parlava in questo modo, dato che negli ultimi vent’anni la politica ufficiale del paese è stata di graduale disarmo. In molti hanno legato la dichiarazione di Trump a una molto simile diffusa dal presidente russo Vladimir Putin poche ore prima (Trump è noto per twittare in maniera impulsiva in risposta a qualsiasi cosa veda in tv). Trump ha scritto:

«Gli Stati Uniti devono rinforzare e ampliare il proprio potenziale nucleare finché il mondo non rinsavisce riguardo le testate nucleari»

Diversi esperti hanno fatto notare che Trump si è espresso con un linguaggio generico e vagamente scorretto, in un ambito che possiede un lessico preciso e in cui i leader internazionali soppesano ogni dichiarazione per evitare crisi diplomatiche o fraintendimenti. Sintetizzando, il New York Times ha spiegato che «la vaghezza del tweet di Trump da un lato rende difficile valutare il suo impatto sulla politica estera americana, e dall’altro dimostra i potenziali rischi di stabilire i punti principali delle proprie politiche – specialmente su temi così delicati – con una raffica di tweet o dichiarazioni improvvisate».

Sempre sul New York Times, Max Fisher – l’ex responsabile degli esteri di Vox – ha provato ad analizzare parola per parola il tweet di Trump, non riuscendo a concludere se Trump intendesse dire che gli Stati Uniti modernizzeranno il proprio arsenale finché ne avranno uno, che è anche la posizione dell’attuale presidente Barack Obama, oppure se davvero abbia proposto di espandere l’arsenale del paese. Kellyanne Conway, ex capo della campagna elettorale di Trump e da ieri ufficialmente sua consulente, ha provato a spiegare che Trump «non stava prendendo decisioni politiche su Twitter» e che in fondo la sua posizione è simile a quella di Obama.