Donald Trump, il candidato del Partito Repubblicano, sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti: ha ribaltato tutti i pronostici, e ha vinto in molti stati considerati in bilico prima del voto – Florida, Ohio e North Carolina – e in importanti stati in cui secondo tutte le previsioni aveva poche probabilità di vincere, come Pennsylvania e Wisconsin. Trump ha già fatto il suo discorso da futuro presidente degli Stati Uniti, e Clinton gli ha telefonato per riconoscere la sua sconfitta, ma mancano ancora i risultati finali di alcuni stati (a questo punto ininfluenti per la vittoria). Per ora, secondo i risultati di Associated Press, Trump ha 276 grandi elettori, Clinton ne ha 218.
Il più importante stato ancora da assegnare è il Michigan, dove Trump è avanti di poco. Assegna 16 grandi elettori. In Minnesota, stato che assegna 10 grandi elettori, è invece in vantaggio Clinton. Qualche network americano – tra cui CNN – ha giò assegnato a Trump l’Arizona, che garantisce 11 grandi elettori. Anche l’Alaska è già stata assegnata a Trump da CNN: qui ci sono in ballo 3 grandi elettori. I risultati del New Hampshire, che assegna 4 grandi elettori, non sono ancora definitivi, e i due candidati sono sostanzialmente pari. Ci sono ancora poi un paio di seggi da verificare tra Nebraska e Maine, gli unici due stati che assegnano parte dei loro grandi elettori con un sistema proporzionale, ai candidati che hanno vinto in ciascuno dei collegi elettorali in cui sono divisi gli stati. Intanto si sa che Obama ha chiamato Trump (i due si incontreranno giovedì 10 novembre alla Casa Bianca) e che Clinton parlerà alle 15.30 ora italiana, per la prima volta da quando è arrivato il risultato delle elezioni.
Qui trovate una mappa per seguire i risultati aggiornati negli stati in cui si stanno ancora contando. Per ora è così.
Mentre Trump ha già fatto il suo discorso da futuro presidente degli Stati Uniti, e Clinton gli ha telefonato per riconoscere la sua sconfitta, mancano ancora i risultati finali di alcuni stati (a questo punto ininfluenti per la vittoria). Per ora, secondo i risultati di Associated Press, Trump ha 276 grandi elettori, Clinton ne ha 218.
• il più importante stato ancora da assegnare è il Michigan, dove con il 97,5 per cento delle sezioni scrutinate Trump è avanti di circa un punto. Assegna 16 grandi elettori.
• in Minnesota, stato che assegna 10 grandi elettori, Clinton è avanti di circa un punto e mezzo con il 95 per cento delle sezioni scrutinate.
• l’Arizona è già stata assegnata a Trump da CNN, non ancora da AP e New York Times: assegna 11 grandi elettori.
• anche l’Alaska è già stata assegnata a Trump da CNN, non ancora da AP e NYT: qui ci sono in ballo 3 grandi elettori.
• i risultati del New Hampshire, che assegna 4 grandi elettori, non sono ancora definitivi né per CNN né per AP e NYT: è in vantaggio Clinton, ma solo dello 0,1 per cento, con il 92,7 per cento delle sezioni scrutinate.
• Ci sono ancora delle questioni aperte in Nebraska e Maine, gli unici due stati che assegnano parte dei loro grandi elettori con un sistema proporzionale, ai candidati che hanno vinto in ciascuno dei collegi elettorali in cui sono divisi gli stati: ce n’è ancora in ballo uno nel Nebraska (dove Trump ne ha già vinti 4), e probabilmente Trump ne ha vinto uno nel Maine (Clinton invece qui ne ha vinti 3).
Tra i giornalisti americani sta circolando una delle prime indiscrezioni sull’amministrazione Trump: Reince Priebus, attuale presidente del Partito Repubblicano – una figura soprattutto di rappresentanza – è il più quotato per il ruolo di chief of staff, il capo di gabinetto del presidente. È presto, comunque.
Reince is being considered for chief of staff, per @KatyTurNBC reporting earlier this week.
— Benjy Sarlin (@BenjySarlin) November 9, 2016
«Sono stati due anni fantastici, e amo questo paese. Grazie.», conclude Trump.
«In futuro direte che questa è stata una cosa che siete stati molto orgogliosi di fare», dice Trump rivolgendosi ai suoi sostenitori.
«Questo è stato chiamato un evento storico, ma perché sia davvero storico, dobbiamo fare un gran lavoro».
Trump dice che la sua collaborazione con il Partito Repubblicano è stata importante per vincere (il suo rapporto con il partito è stato in realtà tra le questioni più complicate della campagna elettorale).
Trump ha parlato anche di Secretariat, un famoso cavallo da corsa, che «non sarebbe stato chiamato superstar se fosse arrivato secondo».
E ha ringraziato anche Ben Carson, il chirurgo afroamericano che si era candidato alle primarie Repubblicane, e il generale Michael Flynn, un suo consigliere.
Trump ha detto che in realtà il suo staff non è tanto ristretto, come si è scritto molto in questi mesi. Poi ha ringraziato Rudy Giuliani e Chris Christie, i due più importanti politici Repubblicani che si sono schierati da subito con lui.
Nei ringraziamenti, Trump ha citato per primi i suoi genitori, poi le sue sorelle, i suoi fratelli. Poi ha ringraziato la moglie Melania, i figli Donald, Ivanka, Eric, Tiffany e Barron, per averlo aiutato in una campagna elettorale «tosta».
Trump ha detto di voler cercare collaborazione, e non conflitto, con le altre nazioni del mondo.
«Abbiamo un grande piano economico, che raddoppierà la nostra crescita», continua Trump, che dice che gli Stati Uniti andranno d’accordo con le altre nazioni del mondo.
Trump dice che vuole ricostruire gli Stati Uniti, per renderli «secondi a nessuno», e dare lavoro a milioni di persone.
«Le persone dimenticate nel nostro paese, non saranno più dimenticate»
Dice che ha passato tutta la sua vita nel mondo degli affari, cercando nel mondo i migliori potenziali: ora vuole fare lo stesso con gli Stati Uniti.
«La nostra non è una campagna elettorale, ma un movimento di persone che vogliono un futuro migliore per sé e le proprie famiglie».
«Per noi è l’ora di metterci insieme, in un popolo unito».
Trump ha dedicato le prime battute del suo discorso a Clinton, dicendo che ha fatto un gran lavoro per gli Stati Uniti.
«Mi dispiace avervi fatto aspettare, sono cose complicate. Grazie mille. Ho appena ricevuto una chiamata dalla segretaria di Stato Clinton. Si congratula con noi, e io mi sono congratulato con lei per una campagna molto dura».
Ha ringraziato la famiglia, e ora parla Trump (mentre anche CNN riconosce la vittoria al candidato Repubblicano).
«È una serata storica», dice, e «il popolo americano ha scelto». È «onorato» di essere il futuro vice presidente degli Stati Uniti.
Al quartier generale di Trump parla Mike Pence, nuovo vice presidente degli Stati Uniti.
CNN dice che Hillary Clinton ha chiamato Donald Trump per riconoscere il risultato elettorale.
BREAKING: Hillary Clinton has called Donald Trump to concede the race, sources tell CNN https://t.co/eJUKY1qXd1
— CNN (@CNN) November 9, 2016
Per Associated Press Donald Trump sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti.
BREAKING: Donald Trump is elected president of the United States. pic.twitter.com/yJpgfsAbc6
— The Associated Press (@AP) November 9, 2016
Anche CNN ha assegnato il Wisconsin a Trump. Secondo il conteggio del network, ha 257 grandi elettori: ma non gli ha ancora assegnato la Pennsylvania – Associated Press e il New York Times invece sì – con la quale arriverebbe a 277 grandi elettori (per vincere ne servono 270).
BREAKING: Donald Trump will win Wisconsin’s 10 electoral votes, CNN projects https://t.co/tlDCvOP2TE #ElectionNight pic.twitter.com/aQ7beKIQix
— CNN Breaking News (@cnnbrk) November 9, 2016
Una possibile interpretazione della decisione di Clinton di non parlare stanotte: aspettando domani mattina (oggi pomeriggio, in Italia) potrebbe parlare da candidato sconfitto ma con la maggioranza del voto popolare, considerando l’intero territorio degli Stati Uniti. In concreto, non ha importanza: ma può essere sfruttato politicamente.
By not conceding tonight, Clinton likely gets to speak tomorrow as the winner of the popular vote — once the West Coast is counted
— Charlie Mahtesian (@PoliticoCharlie) November 9, 2016
Più o meno mentre parlava Podesta, il New York Times ha assegnato il Maine a Clinton. Quasi sicuramente ininfluente, a questo punto.
Hillary Clinton wins Maine https://t.co/fAF5LrenDa pic.twitter.com/qgomC7Okcg
— NYT Politics (@nytpolitics) November 9, 2016
Wow. O sanno qualcosa che non sappiamo, improbabile, o stanno facendo quello che temevano facesse Trump.
— Francesco Costa (@francescocosta) November 9, 2016
Dice Podesta, praticamente: stanno ancora arrivando dei voti, abbiamo ancora qualche possibilità. “Let’s bring it home”, “portiamola a casa”. Ennesimo colpo di scena della nottata.
“Stanno ancora arrivando dei voti”, quindi “stasera non avremo niente di nuovo da dire”.
È arrivato John Podesta al quartier generale di Clinton.
Diversi giornalisti che seguono Hillary Clinton hanno fatto sapere che Clinton non ha in programma di parlare al quartier generale del suo comitato. CNN ha detto che parlerà invece il capo della sua campagna elettorale, John Podesta. Per un candidato sconfitto è davvero irrituale non tenere il cosiddetto concession speech – il discorso in cui riconosce di aver perso – di persona.
Per seguire i risultati degli ultimi stati in cui si stanno contando i voti, qui c’è la pagina del Post con la mappa aggiornata in tempo reale.
Con la Pennsylvania, Trump ha 264 grandi elettori, sui 270 che gli servono per vincere. Con il Wisconsin, che Fox News e ABC News hanno assegnato già due ore fa, ne avrebbe 274. È avanti anche in Michigan, che assegna 16 grandi elettori: se vincesse qui, ne avrebbe 290. Ed è in vantaggio anche in Arizona, che assegna 11 grandi elettori: se vincesse, ne avrebbe 301. CNN ha già dato l’Alaska a Trump: assegna 3 grandi elettori, con i quali arriverebbe a 304. Mancano ancora i risultati del Maine, del New Hampshire e del Minnesota. Clinton ha 215 grandi elettori, con gli stati che ha già vinto.
BREAKING: Donald Trump will win Alaska’s 3 electoral votes, CNN projects https://t.co/zwwtDtlYFz #ElectionNight pic.twitter.com/PfonwTKR4x
— CNN (@CNN) November 9, 2016
Trump ha vinto in Pennsylvania, come si ipotizzava da almeno un’ora.
WASHINGTON (AP) _ Donald Trump wins Pennsylvania.
— Ken Thomas (@KThomasDC) November 9, 2016
Marine Le Pen, leader del Front National – partito di estrema destra francese – si congratula con Trump.
Félicitations au nouveau président des Etats-Unis Donald Trump et au peuple américain, libre ! MLP
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) November 9, 2016
Trump HQ vs. Clinton HQ pic.twitter.com/QAfs6Bc1uJ
— Jason Howerton (@jason_howerton) November 9, 2016
Anche questo era scontato da parecchio, ma ora è diventato ufficiale: con l’assegnazione del senatore della Pennsylvania ai Repubblicani, i Democratici non possono più ottenere il controllo del Senato.
The Associated Press calls Toomey the winner of the Pennsylvania Senate race. The GOP keeps control of that chamber. https://t.co/GHT6Wnr1V6
— FiveThirtyEight (@FiveThirtyEight) November 9, 2016
Le notizie della probabile vittoria di Donald Trump hanno colpito negativamente le borse aperte in queste ore (soprattutto quelle asiatiche, quelle europee apriranno tra circa un’ora). Il principale indice della borsa giapponese, ad esempio, perde al momento il 5 per cento. Ci sono molti acquisti per i beni considerati “rifugio”, oro, titoli di stato americani e yen, la moneta giapponese. Il peso, la moneta del Messico (un paese che rischia molto da una vittoria di Trump) ha perso il 13 per cento del suo valore, il crollo peggiore degli ultimi 20 anni. Il dollaro ha perso il 3 per cento contro lo yen giapponese e il 2,1 per cento contro l’euro.
Una tabella per capire in quali stati i sondaggi hanno sbagliato di più.
Big demographic and regional variations in where the polls missed tonight. pic.twitter.com/w0cD4to1BM
— Nate Silver (@NateSilver538) November 9, 2016
Una delle moltissime domande a questo punto è: Trump si aspettava di arrivare a questo punto? Fonti vicine al suo comitato dicevano che i suoi sondaggi erano simili a quelli dei giornali: e quindi molto dalla parte di Clinton. I suoi comportamenti degli ultimi giorni, comprese le accuse di brogli e di irregolarità nel voto, sembrano confermare questa ipotesi.
I'd bet Trump, like Farage on Brexit day, didn't see it coming. Saw him at rally last night, and he seemed like he believed the polls.
— John Cassidy (@JohnCassidy) November 9, 2016
In Nebraska, gli elettori hanno votato per reintrodurre la pena di morte, abolita un anno fa dal Parlamento statale.
The mood at the Trump watch party is celebratory. #ElectionNight pic.twitter.com/UlqRWQMwXF
— NPR Politics (@nprpolitics) November 9, 2016
In Pennsylvania Trump è in vantaggio di oltre ventimila voti: era avanti di poche centinaia, ma il suo vantaggio è aumentato sensibilmente dopo l’arrivo dei risultati della contea di Lebanon, dove i Repubblicani vanno particolarmente forte (Romney vinse nel 2012, anche se nello stato vinse Obama).
Per com’è messa adesso Clinton ha davvero poche speranze di vincere le elezioni: per ottenere gli stessi grandi elettori di Trump, 269, dovrebbe vincere in Michigan e Pennsylvania – dove è dietro di poco – e in New Hampshire, dove attualmente è dietro ma è data per favorita dal New York Times. Tutto questo, assumendo che i Democratici vincano ovunque in Maine, probabile ma non scontato. In caso di pareggio, comunque, il presidente verrebbe deciso dalla Camera, che è sotto il controllo dei Repubblicani: e quindi sarebbe eletto Trump. Per vincere, a questo punto, Clinton dovrebbe vincere in posti dove Trump è dato praticamente vincitore come Arizona o Alaska.
Il Nevada è stato assegnato a Clinton. Ma tutti guardano Michigan, Pennsylvania, New Hampshire e Maine.
.@HillaryClinton wins Nevada https://t.co/dWq7fBVCEg | AP Photo pic.twitter.com/kpxbtwkcHP
— POLITICO (@politico) November 9, 2016
L’8 novembre in California si è votato anche per l’abrogazione della pena di morte, e allo stesso tempo per velocizzare i tempi delle esecuzioni. Con il 20 per cento dei voti scrutinati i contrari all’abrogazione sono in vantaggio di circa 9 punti sui favorevoli. Sulla riforma della pena di morte, e sempre con il 20 per cento delle schede scrutinate, sono in vantaggio i favorevoli di circa 3 punti percentuali.
In Nebraska la pena di morte era stata abolita un anno fa grazie al voto del Congresso che aveva superato il veto del governatore Repubblicano Pete Ricketts. L’8 novembre, oltre che per le presidenziali, si è votato anche per cancellare l’abrogazione e Ricketts ha contribuito personalmente alla campagna per ripristinare la pena di morte. Con il 74 per cento delle schede scrutinate, il ripristino è in vantaggio di circa 3 punti.
Il quesito dell’Oklahoma chiedeva invece di poter utilizzare metodi per le esecuzioni fino ad ora illegali: i favorevoli, a scrutinio praticamente finito, sono circa il 66 per cento dei votanti. Da tempo negli Stati Uniti si discute della mancanza dei preparati necessari per le iniezioni letali, la cui scarsa disponibilità dipende anche da un boicottaggio internazionale.
Nate Silver risponde a qualche domanda che ci siamo fatti un po’ tutti, sui sondaggi.
Come se la sono cavata i sondaggi? Beh, la risposta ovvia è “in maniera tremenda”, ma è un po’ più complicato di così. Clinton potrebbe vincere nel voto nazionale di 1 o 2 punti, all’interno del margine di errore dei sondaggi nazionali che la davano davanti di 3 o 4 punti. E ci sono diversi stati della costa e del sudovest dove ha rispettato i sondaggi, o dove è andata persino meglio. In Texas è indietro solo di pochi punti, al momento [come avevano previsto diversi sondaggi]. Ma i sondaggisti hanno chiaramente fallito nell’individuare la direzione dell’opinione pubblica nel Midwest.
In uno degli exit poll nazionali, agli elettori era stato chiesto: chi è più qualificato per fare il presidente, Trump o Clinton?
In the national exit poll: Who do you think is qualified to be president?
Trump 38%
Clinton 52%— Mark Murray (@mmurraypolitics) November 9, 2016
Tra le molte analisi a caldo su come si sono messe le elezioni, una delle più riprese è stata quella di Nate Cohn del New York Times: il segmento elettorale dei bianchi della classe media ha votato come una minoranza, cioè in modo radicale e compatto. Solo che sono più del 40 per cento dell’elettorato americano.
How to think about this election: white working class voters just decided to vote like a minority group. They're >40% of the electorate.
— Nate Cohn (@Nate_Cohn) November 9, 2016
Un’altra previsione sulle persone che potrebbero essere molto contente tra poco: quei pochi Repubblicani che si sono schierati da subito con Trump, come Chris Christie e Rudy Giuliani.
For the Republicans who made the all-in bet on Trump — Christie, Giuliani, Gingrich, Thiel, Priebus, Flynn — the payoff here will be huge
— Ezra Klein (@ezraklein) November 9, 2016
Secondo le proiezioni dei principali media americani, la California ha approvato la Proposition 64, un disegno di legge per legalizzare l’uso ricreativo, il possesso, la coltivazione e la vendita di marijuana. Le schede scrutinate sono il 15 per cento, ma i Sì sono in vantaggio di circa 11 punti. Dei nove stati che l’8 ottobre hanno votato sulla legalizzazione, la California è considerato il più importante. Ora l’intera costa occidentale degli Stati Uniti ha legalizzato la cannabis sia per uso terapeutico che ricreativo. La California ha circa 40 milioni di abitanti, è lo stato più popoloso degli Stati Uniti e se fosse una nazione indipendente avrebbe la sesta più grande economia al mondo (superando anche la Francia): in molti credono che approvata la legalizzazione in California ci sarà un effetto positivo anche in altri stati e possibili modifiche nelle legislazioni federali.
La misura creerà due nuove tasse, una sulla coltivazione e l’altra sulla vendita al dettaglio. I ricavi dalle tasse saranno spesi per fare ricerche sulla droga, per le politiche sanitarie di trattamento, per programmi specifici a favore dei giovani e per prevenire i danni ambientali derivanti dalla produzione di marijuana illegale. L’uso sarà consentito solo nelle abitazioni private o nei centri con licenza per il consumo di marijuana. Rimarrà illegale alla guida e in tutti i luoghi pubblici. Consentirà a chiunque abbia compiuto 21 anni di età di possederne 28,5 grammi e permetterà di coltivare fino a sei piante per uso personale in un luogo non accessibile e non visibile da un luogo pubblico. Il possesso in certi luoghi – le scuole, per esempio – resterà illegale. La campagna per il Sì alla legalizzazione è stata promossa anche da Sean Parker, co-fondatore di Napster ed ex presidente di Facebook, che l’ha finanziata con milioni di dollari. Favorevoli erano anche il Partito Democratico della California, l’American Civil Liberties Union, influente organizzazione non governativa per i diritti civili e le libertà individuali, l’Associazione dei medici californiani e la NAACP, associazione per i diritti civili degli afroamericani. In totale, la campagna a favore della Proposition 64 ha raccolto quasi 23 milioni di dollari contro i 2 della campagna per il No.
Secondo gli exit poll il 63 per cento degli elettori del Wisconsin ha un’opinione negativa di Trump, che però ha preso comunque più voti di Clinton.
in the WI exits, Trump was viewed unfavorably by 63% of voters, but he won 21% of those voters who don't like him.
— Craig Gilbert (@WisVoter) November 9, 2016
Clinton ha vinto nello stato di Washington, dove era super favorita.
Hillary Clinton wins Washington https://t.co/yCWJAS4kTY pic.twitter.com/HAJOiFxGy7
— NYT Politics (@nytpolitics) November 9, 2016
E anche la Georgia è di Trump. In Georgia gli afroamericani sono il 32 per cento, una percentuale molto alta: a questo punto molti elementi suggeriscono che sia un segmento elettorale in cui Clinton è andata molto peggio del previsto.
BREAKING: Trump wins Georgia. @AP race call at 11:33 p.m. EST. #Election2016 #APracecall pic.twitter.com/7AVu7hVXGz
— The Associated Press (@AP) November 9, 2016
L’atmosfera al quartier generale di Trump.
Crowd in Trump Bar (in Trump Tower) reacts to Trump winning Florida pic.twitter.com/R9en6AdgER
— Adam Gabbatt (@adamgabbatt) November 9, 2016
NBC ha assegnato l’Iowa a Trump. Qui era favorito anche nei sondaggi.
BREAKING: Donald Trump wins Iowa, @NBCNews projects https://t.co/F2MLlKpC7Y #Decision2016 pic.twitter.com/623SgEtctZ
— NBC News (@NBCNews) November 9, 2016
Fox News e ABC News hanno assegnato il Wisconsin a Trump. Prima di stanotte, FiveThirtyEight dava a Clinton l’83,5 per cento di possibilità di vincere in Wisconsin.
Fox News projects @realDonaldTrump wins Wisconsin. #ElectionNight #FoxNews2016 pic.twitter.com/aRTeMIk63G
— Fox News (@FoxNews) November 9, 2016
Clinton vince in Oregon, Trump ottiene il quarto seggio in Nebraska (su cinque).
BREAKING: Clinton will win Oregon, CNN projects. Trump gets an additional electoral vote in Nebraska https://t.co/zwwtDtlYFz pic.twitter.com/SiimjGz0Cv
— CNN (@CNN) November 9, 2016
Nel caso venga eletto, Trump si troverà in una delle posizioni più favorevoli mai esistite per un presidente degli Stati Uniti: avrà l’appoggio di entrambe le camere, potrà nominare 2-3 giudici della Corte Suprema e approfittare del fatto che la pratica di firmare atti esecutivi presidenziali è diventata molto più frequente.
As friend just noted, the last 16 years have seen enormous increase in the power of executive. Trump would be a very powerful president.
— Ryan Lizza (@RyanLizza) November 9, 2016
Clinton può ancora ribaltare tutto? È sempre più difficile: dovrebbe fare una rimonta pazzesca in due stati in cui sta perdendo sonoramente, cioè Michigan e Wisconsin. E dovrebbero anche raddrizzarsi le cose in Pennsylvania.
CNN ha assegnato il North Carolina a Trump. Era in bilico anche nei sondaggi, nel 2012 aveva vinto Romney. Assegna 15 grandi elettori.
BREAKING: Donald Trump will win battleground North Carolina’s 15 electoral votes, CNN projects https://t.co/zwwtDtlYFz #CNNElection pic.twitter.com/DxO4MSujBB
— CNN (@CNN) November 9, 2016
Il modello del New York Times, ora: Trump ha il 95 per cento delle probabilità di vittoria, sulla base degli stati già assegnati e dei risultati parziali negli stati ancora in bilico. Clinton, sempre secondo il modello, ha più probabilità di ottenere la maggioranza del voto totale negli Stati Uniti (che concretamente non le serve a niente).
CNN ha assegnato California e Hawaii a Clinton, l’Idaho a Trump. Non c’erano dubbi.
BREAKING: Clinton will win California, Hawaii; Trump will win Idaho, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #ElectionNight pic.twitter.com/H4rm3LoRof
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Intanto Fox News ha assegnato il seggio vacante del Wisconsin al Senato al Repubblicano Ron Johnson. Se fosse confermato, significherebbe che i Democratici hanno praticamente perso la possibilità di ottenere la maggioranza al Senato.
Per Clinton arrivano dati preoccupanti anche dalla Pennsylvania, che assegna 20 grandi elettori: è in vantaggio, ma il margine sta diminuendo man mano che arrivano i voti dalle zone in cui Trump è più forte. Molti osservatori prevedono che le attenzioni si sposteranno qui, a breve. Se Clinton perde la Pennsylvania, dove era di molto favorita, perde le elezioni.
Ora è ufficiale, Trump ha vinto in Florida.
BREAKING: Donald Trump projected to win Florida https://t.co/yHo3CdhD6N #ElectionNight pic.twitter.com/TflQSgdnGs
— Bloomberg Politics (@bpolitics) November 9, 2016
I problemi per Clinton, a questo punto, non sono tanto negli stati che ha già perso, ma quelli che non sono ancora stati assegnati, e in cui Trump è in vantaggio nonostante fosse di molto sfavorito: soprattutto Michigan (16 grandi elettori) e Wisconsin (10). Se Clinton perde in tutti e due, ha praticamente perso.
Harry Enten fa notare su FiveThirtyEight che molti voti di Milwaukee, dove Clinton era più forte, sono già stati contati. In Michigan per i Democratici era molto importante il voto degli afroamericani, e in caso di sconfitta di Clinton questo potrebbe essere uno dei dati più importanti.
Intanto l’ex candidato Repubblicano alla presidenza John McCain è stato rieletto per l’ennesima volta al Senato: conserva il suo seggio da senatore dell’Arizona dal 1987.
BREAKING: McCain re-elected to U.S. Senate in Arizona. @AP race call at 10:46 p.m. EST. #Election2016 #APracecall pic.twitter.com/qZZ5zFNuW3
— The Associated Press (@AP) November 9, 2016
I mercati hanno iniziato a reagire all’ottimo risultato che Trump ha ottenuto fino a questo momento. Il peso, la moneta messicana (un paese che ha molto da perdere in caso di vittoria di Trump), sta perdendo il 4 per cento. Stanno calando anche i futures, un tipo di prodotto finanziario che in genere scende di valore nei momenti di incertezza. Sta invece crescendo il valore dell’oro, dello yen e dei titoli di stato decennali americani, considerati tutti dei “beni rifugio”, cioè che vengono acquistati in situazione di instabilità. Bloomberg ha scritto che sono le fluttuazioni più significative dal referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Intanto in Colorado è passata la Proposition 106, un referendum che permetterà ai malati terminali di scegliere una morte assistita. Con il 54 per cento delle schede scrutinate i voti favorevoli sono circa il 65 per cento. La proposta prevede che due medici diano la loro approvazione, che alla persona che sceglie di morire sia stata diagnosticata una malattia terminale, che quella stessa persona sia nel pieno delle sue facoltà mentali e che non le restino realisticamente più di sei mesi di vita: solo a quel punto potrà ricevere una prescrizione di farmaci letali.
Il North Dakota invece ha approvato la produzione e la compravendita di marijuana a scopo terapeutico. Il conteggio dei voti è ancora in corso, ma con il 57,9 per cento delle schede scrutinate i favorevoli sono circa il 62 per cento.
NBC ha assegnato il Colorado a Clinton: era favorita, ed era una vittoria fondamentale per come sta andando la nottata.
BREAKING: Hillary Clinton wins the key battleground state of Colorado, @NBCNews projects https://t.co/F2MLlKpC7Y #Decision2016 pic.twitter.com/IIW5EPx1o1
— NBC News (@NBCNews) November 9, 2016
Clinton ha vinto in Virginia, anche se a questo punto potrebbe servire a poco se Trump vincerà in Michigan.
BREAKING: Hillary Clinton wins VIRGINIA!!!! #VirWinia #Election2016 pic.twitter.com/PWKYzxvwhu
— Virginia Democrats (@vademocrats) November 9, 2016
Era ormai dato per scontato, ma CNN ha assegnato l’Ohio a Donald Trump.
BREAKING: Donald Trump will win battleground state of Ohio and its 18 electoral votes, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #CNNElection pic.twitter.com/Tmp28HOJsl
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Trump ha vinto in Missouri, Clinton in New Mexico.
Hillary Clinton will win New Mexico, while Donald Trump will win Missouri, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #CNNElection #ElectionNight pic.twitter.com/mR4Rdzs1HP
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Dan Scavino, dello staff di Trump, ha pubblicato una foto del quartier generale ora (guardano la CNN, non FOX News).
Le previsioni di FOX News e NBC dicono che il Repubblicano Richard Burr, senatore uscente per il North Carolina, ha confermato il suo seggio contro la Democratica Deborah Ross. La strada per ottenere la maggioranza al Senato, per i Democratici, si complica parecchio.
Richard Burr (R) wins North Carolina Senate race, @NBCNews projects https://t.co/AvCJm4xyum #Decision2016 pic.twitter.com/d9lVg4i29q
— NBC Politics (@NBCPolitics) November 9, 2016
Il candidato indipendente Evan McMullin segue i risultati elettorali con il suo staff, in una stanza nel luogo dove ha organizzato un evento per la notte elettorale a Salt Lake City, Utah
(George Frey/Getty Images)
Nate Silver ha spiegato perché il suo modello statistico continua ad assegnare a Clinton il 72 per cento di possibilità di vittoria: perché prende in considerazione solo le previsioni prima del voto e gli stati già assegnati. Se Ohio e Florida saranno assegnati a Trump, come sembra più probabile in questo momento, le probabilità di una vittoria di Clinton scenderanno di parecchio. Ora secondo il New York Times le probabilità di una vittoria di Trump sono al 73 per cento, ma il numero sta cambiando spesso e di molto.
Guys, the odds you see on 538 right now are based only on CALLED STATES. Clinton's odds will crash when/if Florida is called against her.
— Nate Silver (@NateSilver538) November 9, 2016
CNN ha assegnato a Trump il Montana. Hanno chiuso i seggi anche in Iowa, Nevada e Utah, ma è ancora troppo presto per fare previsioni.
BREAKING: Donald Trump will win Montana’s 3 electoral votes, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #ElectionNight pic.twitter.com/tgX95H7Hi6
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
La Florida, il North Carolina e l’Ohio stanno andando verso Trump, la Virginia verso Clinton (Fox News gliel’ha già assegnata). Questo risultato sarebbe molto problematico per Clinton ma terrebbe in piedi la sua candidatura, se non fosse che intanto arrivano brutti dati per lei dal Michigan, dove una sua vittoria era data per probabile. In questo momento è Donald Trump che ha le migliori possibilità di vittoria: Clinton per arrivare alla Casa Bianca deve vincere, oltre che in Virginia, anche in Michigan, e poi portare a casa Nevada, Colorado e New Mexico.
Il Colorado diventerà il quarto stato dove il suicidio assistito è legale, dopo Oregon, California e Montana.
Colorado has voted in favor of legalization of assisted suicide, @ABC projects based on exit poll and vote analysis. https://t.co/VOV72J14XH
— ABC News (@ABC) November 9, 2016
Il Connecticut va a Clinton. Un altro risultato che sapevamo.
BREAKING: Clinton will win Connecticut; Trump will win Louisiana, CNN projects cnn.it./results #CNNElection pic.twitter.com/cJ9CmU108S
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Lo speaker della Camera Paul Ryan, il Repubblicano più alto in grado al Congresso e uno dei sostenitori meno convinti di Trump, è stato rieletto alla Camera.
BREAKING: Ryan re-elected to U.S. House in Wisconsin. @AP race call at 9:36 p.m. EST. #Election2016 #APracecall pic.twitter.com/n9Oi2Yq8Xf
— AP Politics (@AP_Politics) November 9, 2016
ABC assegna a Trump la Louisiana. Si sapeva.
JUST IN: Donald Trump will win Louisiana based on exit poll and vote analysis, @ABC News projects. https://t.co/KPaV0NxYMA #Election2016 pic.twitter.com/xnTIPZrPNF
— ABC News Politics (@ABCPolitics) November 9, 2016
Una foto dal quartier generale di Donald Trump, twittata dalla figlia Ivanka: tutti molto tesi.
Watching the votes come in at HQ #election2016 #MAGA pic.twitter.com/0oixRl4RBj
— Ivanka Trump (@IvankaTrump) November 9, 2016
Nell’ultima mezz’ora il modello del New York Times si sta sbilanciando molto in favore di Trump: fino a pochi minuti fa le possibilità che Clinton vincesse le elezioni erano attorno al 70 per cento. Ora siamo più o meno pari (anche se ci sono oscillazioni praticamente ogni tre secondi).
Ci sono quattro stati in bilico che stanno arrivando alla fine dello spoglio: Florida, North Carolina, Virginia e Ohio. I sondaggi dicevano: Clinton avanti in Virginia, Trump avanti in Ohio, equilibrio in Florida e North Carolina. Cosa sta succedendo: Trump è avanti in tutti e quattro. Che sia avanti non vuol dire che vincerà ovunque, soprattutto in Virginia mancano ancora i dati di contee in cui i Democratici sono molto forti, ma in questo momento è plausibile che vinca in tre stati su quattro. Se Trump vincesse invece in tutti e quattro, avrebbe messo più di un piede dentro la Casa Bianca. Se Clinton vince almeno in uno dei quattro, la cosa rimane equilibratissima.
Trump sta andando meglio di Romney – che finì ottenendo il 47,2 per cento dei voti – in moltissime aree della Florida e soprattutto del nordest, dove Clinton era data quasi ovunque in vantaggio.
Trump doing better than Romney in the counties in red. White working class breaks big for Trump pic.twitter.com/tSCazg1oRA
— Nate Cohn (@Nate_Cohn) November 9, 2016
Anche l’Arkansas a Trump, come ampiamente previsto.
BREAKING: Donald Trump will win Texas and Arkansas, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #ElectionNight pic.twitter.com/UJlSMOQEuI
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
“Qualunque cosa succeda, grazie di tutto”, dice Clinton. Non esattamente un tweet che trasuda ottimismo.
This team has so much to be proud of. Whatever happens tonight, thank you for everything. pic.twitter.com/x13iWOzILL
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) November 9, 2016
Ron Johnson, senatore Repubblicano uscente in Wisconsin, e candidato alla rielezione contro il Democratico Russ Feingold, ha invitato gli elettori ancora in coda per votare ad aspettare, anche se i seggi sono già chiusi. Ci sono state molte segnalazioni, in tutti gli Stati Uniti, di seggi che hanno permesso a chi era in fila di votare dopo l’orario di chiusura.
Polls are closed now in WI — but if you're still in line, stay in line!
— Ron Johnson (@RonJohnsonWI) November 9, 2016
Il New York Times ha assegnato a Trump il Texas. Il fatto che sia stato chiamato così presto significa che probabilmente ci sarà un distacco significativo tra i due candidati.
Donald Trump wins Texas https://t.co/BVOi3Z42GY pic.twitter.com/2qE18LU1J2
— The New York Times (@nytimes) November 9, 2016
Alle 3.04 in redazione si è materializzata la possibilità di una vittoria di Trump.
CNN ha assegnato a Clinton lo stato di New York, a Trump, Kansas, Wyoming, North Dakota, South Dakota, e tre dei cinque seggi assegnati in Nebraska. Nessuna sorpresa.
BREAKING: Clinton will win NY; Trump will win KS, ND, SD, WY and 3 of 5 electoral votes in NE, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky pic.twitter.com/cIBTbsVJeW
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Intanto in Florida è stato approvato un referendum che chiedeva di legalizzare la produzione e la compravendita di marijuana a scopo terapeutico. Il conteggio è ancora in corso ma la percentuale dei voti favorevoli è pari a circa il 71 per cento e ha dunque molto probabilmente superato la soglia necessaria del 60 per cento. Nel 2014 in Florida oltre il 57 per cento degli elettori votò a favore della proposta per rendere legittimo l’utilizzo della cannabis a scopi medici, ma non fu superata la soglia richiesta e quindi il referendum non passò. Nel 1996 la California è stata il primo stato americano a legalizzare la marijuana per uso terapeutico, seguita poi negli anni da altri venticinque stati.
Bloomberg e ABC News dicono che i Repubblicani manterranno il controllo della Camera: per sperare il contrario, ai Democratici sarebbe servita una vittoria nettissima di Clinton.
JUST IN: Republicans will retain control of the House, @ABC News projects. https://t.co/KPaV0NxYMA #Election2016 pic.twitter.com/fMUWA7N2v3
— ABC News Politics (@ABCPolitics) November 9, 2016
I dati dagli stati in bilico cominciano a essere abbastanza da poter trarre qualche indicazione. Trump è avanti in Florida, e una rimonta di Clinton sembra a questo punto improbabile (ma non impossibile), e lo stesso vale per la Virginia; Clinton è avanti in Ohio e in North Carolina, ma le cose da quelle parti sono ancora aperte. Quello che possiamo dire, sulla base dei dati fin qui, è che molto difficile che ci sia una larga vittoria di uno dei due candidati. Sarà ancora lunga.
Per come stanno andando finora le elezioni al Senato, per i Repubblicani le cose sembrano mettersi bene: le loro possibilità di mantenere la maggioranza sono buone.
Buh Bayh.
Stunning loss.
And Senate GOPers have to feel pretty good about their chances of holding the Senate.
— Chris Cillizza (@TheFix) November 9, 2016
E CNN dice che Tammy Duckworth ha vinto il seggio da senatore per l’Illinois. Se non fosse andata così, o se le proiezioni avessero tardato, sarebbe stato un brutto segnale per il Partito Democratico.
Democrat Tammy Duckworth will win llinois' Senate seat in a pickup for Dems, CNN projects https://t.co/5STRMZyKOd #ElectionNight pic.twitter.com/44wBoi5TGQ
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
In Florida, la questione sembra essere che Clinton ha vinto con un distacco storico nelle aree urbane, mentre Trump ha vinto con un distacco ugualmente storico nelle aree extra-urbane.
Her margins in the urban areas are basically records. His margins in exurban areas are basically records. It is a pretty crazy map here.
— Steve Schale (@steveschale) November 9, 2016
Trump ha vinto in Alabama: anche qui, lo sapevamo già.
BREAKING: Donald Trump will win South Carolina and Alabama, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #ElectionNight pic.twitter.com/inlgfCqJJs
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
NBC ha assegnato il seggio dell’Indiana per il Senato a Todd Young, Repubblicano, che ha vinto contro Evan Byah, senatore dell’Indiana per il Partito Democratico dal 1999 al 2011. Il senatore uscente è Dan Coats, del Partito Repubblicano.
Todd Young (R) wins Indiana Senate race, @NBCNews projects https://t.co/AvCJm4xyum #Decision2016 pic.twitter.com/y9HKObGdEc
— NBC Politics (@NBCPolitics) November 9, 2016
Finora la serata non è girata né in un senso né nell’altro: il modello di FiveThirtyEight assegna ancora a Clinton il 75 per cento di possibilità di vincere le elezioni, una percentuale vicina a quella di inizio serata.
8:19 update. #ElectionNight https://t.co/4dfUMs75Cj pic.twitter.com/rZbueKITEv
— FiveThirtyEight (@FiveThirtyEight) November 9, 2016
Detto che è sempre presto, Trump sta andando meglio in Florida e Virginia, Clinton in New Hampshire, North Carolina e Ohio. Ma è presto.
Clinton e Trump sono pari al 48,5 per cento, con pochissimi voti di differenza, quando lo scrutinio è arrivato all’87 per cento. Se tra i due candidati finisce con un distacco inferiore dello 0,5 per cento, è obbligatorio ricontare i voti.
Sulla base degli stati assegnati finora, Nate Silver – direttore del sito FiveThirtyEight – dice che le probabilità di Clinton di vincere le elezioni sono aumentate, secondo il suo modello statistico: ora sono al 78 per cento.
Intanto Trump ha vinto in South Carolina: anche qui, una vittoria largamente attesa.
Trump has won South Carolina: https://t.co/ezCSu0iqTh pic.twitter.com/Bkkmfuoncz
— NYT Graphics (@nytgraphics) November 9, 2016
Buone notizie per Hillary Clinton dalla North Carolina, uno stato in bilico.
Clinton outperforming Obama in the NC Triangle for now:
—Durham 85% (Obama 76%)
—Orange 79% (Obama 70%)
—Wake 60% (Obama 55%)— Taniel (@Taniel) November 9, 2016
CNN ha assegnato Illinois, New Jersey, Massachusetts, Maryland, Rhode Island, Delaware e District of Columbia a Clinton, mentre Oklahoma, Tennessee, Mississippi sono stati assegnati a Trump. Erano tutti risultati ampiamente previsti.
BREAKING: Clinton will win DE, DC, IL, MD, MA, NJ, RI; Trump will win OK, MS and TN, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #CNNElection pic.twitter.com/orSAxGP5Cz
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Della maggior parte di questi sappiamo per chi voteranno, i più incerti e importanti sono New Hampshire e Pennsylvania. Nel primo stato la situazione è molto equilibrata, nel secondo è in lieve vantaggio Clinton.
In Virginia – uno stato in cui Trump deve vincere, per avere qualche speranza, e dove Clinton era piuttosto favorita – Trump è dato molto avanti: di circa 13 punti, quando sono stati scrutinati più o meno il 20 per cento dei voti. In molti però stanno facendo notare che in Virginia – come in molti altri stati – i voti provenienti dalle città e quindi tendenzialmente Democratici arriveranno verso la fine dello scrutinio. In alcune zone chiave, inoltre, sembra che Clinton stia andando particolarmente bene.
Loudoun County is one of the keys in Virginia. With about half of precincts in, Hillary Clinton has a 16-point lead.
— Matt Viser (@mviser) November 9, 2016
In Florida lo scrutinio è in corso e fin qui le percentuali hanno ballato parecchio: un po’ avanti Clinton, un po’ avanti Trump. In questo momento è avanti Clinton con il 49,8 per cento, seguita da Trump con il 47,4. Ma 20 minuti fa era il contrario. Quindi calma e gesso, anche perché la Florida è importantissima: soprattutto per Trump, che da quelle parti non può perdere.
È iniziato, a poco a poco, lo scrutinio dei i voti della Florida, della Virginia, della Georgia, del North Carolina e del South Carolina. I voti effettivamente contati finora sono ancora pochi: in Georgia e in South Carolina, per esempio sono poche migliaia. In questi casi è possibile che un candidato sia dato in largo vantaggio, ma solo perché sono stati scrutinati per primi i voti di aree particolarmente Democratiche o Repubblicane. È quindi probabile che il risultati cambi molto man mano che arrivano sempre più voti, e da aree diverse dei vari stati. Inoltre le tv fin qui sono state molto caute nel diffondere exit poll. Quindi stiamo aspettando che i dati reali ci dicano qualcosa in più.
Per ognuno degli stati, il New York Times ha una pagina che mostra le variazioni in tempo reale sul distacco fra i candidati e le proiezioni sul risultato finale. Questa immagine è tratta dalla pagina della Florida.
Fino ad oggi, 22 stati non hanno mai eletto una donna al Senato e 6 non ne hanno mai eletta una alla Camera. Tre stati, Delaware, Mississippi e Vermont, non hanno mai eletto una donna né alla Camera né al Senato.
Questa situazione potrebbe cambiare stanotte. In sei stati, sarà infatti possibile votare delle donne. Le candidate al Senato sono: Ann Kirkpatrick in Arizona, Catherine Cortez Masto in Nevada, Katie McGinty in Pennsylvania e Misty Snow in Utah. Le candidate alla Camera sono: Lisa Blunt Rochester in Delaware, Monica Vernon e Kim Weaver in Iowa. Misty Snow, se venisse eletta, sarebbe anche la prima persona transgender a essere eletta in una delle due camere del Congresso degli Stati Uniti.
Altri due stati importantissimi e in cui si aspetta un risultato molto equilibrato.
Altre cose strane dal quartier generale di Trump a New York: un cappello con lo slogan di “Make America Great Again”, dentro una teca di vetro, su un palco.
There is a Make America Great Again hat in a glass case on stage. pic.twitter.com/JU4gMNzqdJ
— Sopan Deb (@SopanDeb) November 8, 2016
Alla fine la statua di Trump era una torta (al cioccolato).
Whole bunch of people taking pictures of this (pretty amazing!) chocolate Trump head cake. pic.twitter.com/B3PN5W1BRf
— McKay Coppins (@mckaycoppins) November 9, 2016
La mappa del Post si sta lentamente colorando anche in altri stati, per esempio Florida, Georgia e Virginia. I dati scrutinati sono ancora pochissimi, quindi non andate nel panico e non traete conclusioni dal fatto che uno stato si colori di rosso o di blu. Siate migliori dell’ospite medio dei talk show e aspettate.
Jason Miller, che si occupa della comunicazione per Trump, dice che secondo loro Trump vincerà in Florida (da prendere per quello che è, ovviamente).
Trump strategist @JasonMillerinDC says on Fox News they think they'll win FL. PA will be "close." WI is "going to be tough."
— Jennifer Jacobs (@JenniferJJacobs) November 9, 2016
Intanto Marco Rubio – Repubblicano della Florida molto promettente, sconfitto alle primarie del partito – è stato rieletto in Senato.
Rubio has won reelection in FL-SEN.
— Jeff B/DDHQ (@EsotericCD) November 9, 2016
In North Carolina la commissione elettorale ha deciso di estendere l’orario di apertura del seggio a causa di guasti alle macchine in alcuni collegi di Durham. Jim Sciutto di CNN dice che sono zone dove il partito Democratico va molto bene, a causa dell’elevata presenza di minoranze etniche.
Breaking: #NorthCarolina elections board extends voting in 8 Durham precincts 20-60mins, Durham is Dem. stronghold w/large minority pop.
— Jim Sciutto (@jimsciutto) November 9, 2016
All’una hanno chiuso i seggi in Vermont e subito i network hanno detto che vince Clinton, anche se lo spoglio di fatto è appena iniziato, e lo stesso hanno fatto per Trump con Indiana e Kentucky: lo hanno fatto sulla base dei dati raccolti da loro durante la giornata, degli exit poll, dei precedenti storici e con i primissimi dati dello spoglio. Abituiamoci, perché capiterà spesso stanotte: ovviamente non vuol dire che formalmente quegli stati siano già stati assegnati – lo spoglio è ancora in corso – ma solo che sulla base delle loro informazioni i network televisivi si sentono sicuri abbastanza da dire chi vincerà in quegli stati.
C’è stata una sparatoria vicino a un seggio elettorale ad Azusa, una città della contea di Los Angeles, in California. Il Los Angeles Times scrive che una persona è stata uccisa e almeno tre sono rimaste ferite. Lo sceriffo della contea, Jeff Scroggin, ha detto che la polizia sta cercando almeno una persona armata. La sparatoria è avvenuta in un quartiere residenziale della città e la polizia ha invitato i residenti a rimanere lontani dall’area.
Critical Incident: Please stay out of the area of Fourth St & Orange Ave. All residents in the area shelter in place.
— Azusa Police (@AzusaPD) November 8, 2016
CNN dice che Trump vincerà sia in Indiana sia in Kentucky: tutto come previsto, finora. Sempre secondo CNN, Clinton vincerà in Vermont: di nuovo, tutto come previsto.
BREAKING: Trump will win KY and IN; Clinton will win VT, CNN projects https://t.co/jOauYyVeuX #CNNElection pic.twitter.com/BV9NN6rfnR
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Una coppia di anziani – Fabio Alvarado, 91 anni, e la moglie Marta, 80 – prima di votare per la loro prima volta come cittadini statunitensi a Norwalk, in California: sono nati in El Salvador e sono diventati da poco cittadini statunitensi (Fabio Alvarado ieri, la moglie lo scorso settembre)
(AP Photo/Damian Dovarganes)
All’una chiudono del tutto i seggi in Kentucky e Indiana, e anche in Georgia, South Carolina, Vermont e Virginia. Kentucky, Indiana, South Carolina andranno a Trump e Vermont a Clinton, salvo sorprese davvero clamorose: gli stati da tenere d’occhio sono soprattutto Virginia e Georgia. Arriveranno exit poll e poi comincerà lo spoglio.
In Virginia Clinton è stata praticamente sempre in vantaggio: se dovesse andare male, sarà una prima importante indicazione. La Georgia, invece, è uno stato tradizionalmente Repubblicano dove Trump ha avuto molte difficoltà. Se Trump dovesse vincere con poco margine oppure perdere, sarebbe un’ottima notizia per Clinton. Se Trump dovesse andare molto bene, vorrebbe dire che forse non ci saranno grandi defezioni nell’elettorato Repubblicano.
La campagna di Clinton ha detto a un giornalista di CNN che in North Carolina i due candidati saranno così vicini che i risultati potrebbero non arrivare stanotte.
Clinton campaign manager tells @jeffzeleny NC vote is so close it might not be decided tonight pic.twitter.com/5zJb3xi0Up
— Jake Tapper (@jaketapper) November 8, 2016
Ben Carson – ve lo ricordate Ben Carson? il candidato alle primarie repubblicane, chirurgo e con idee molto di destra – è appena stato ospite di una diretta che il sito BuzzFeed sta facendo in collaborazione con Twitter. È stata una scena singolare, quantomeno.
Kellyanne Conway, il capo della campagna elettorale di Trump, parlando con MSNBC si è lamentata del fatto che Trump non ha avuto l’appoggio totale del partito. Poco dopo, su Twitter, ha specificato che si riferiva a “politici Repubblicani che si vantano di aver votato candidati minori oppure di non aver votato per la presidenza”.
Trump Campaign & RNC @Reince hand in glove. This is about GOP elected officials bragging they voted 3rd party or skipped top of the ticket https://t.co/qOoTXUHOFL
— Kellyanne Conway (@KellyannePolls) November 8, 2016
Conway si riferisce probabilmente a Lindsey Graham, senatore del South Carolina che ha votato il candidato mormone indipendente – ma tendente a destra – Evan McMullin (e chi è?).
I voted @Evan_McMullin for President. I appreciate his views on a strong America and the need to rebuild our military. #3
— Lindsey Graham (@LindseyGrahamSC) November 8, 2016
Vediamo circolare sulla stampa italiana dati su presunti “exit poll” da Indiana, Kentucky e New Hampshire: non esistono. Questi tre sono gli stati da cui stanno arrivando i primi dati reali, ma sono anche stati in cui si sta parzialmente ancora votando. Quindi non ci sono exit poll.
Mitt Romney nel 2012 vinse in Indiana con il 54 per cento e in Kentucky con il 60 per cento. I sondaggi a questo giro davano Trump vincente in Indiana con il 49 per cento e in Kentucky con il 54 per cento. Insomma, niente da vedere.
Uno dei video di oggi che è girato di più sulle televisioni americane e online è un’intervista di CNN a una coppia di anziani appena uscita da un seggio in Pennsylvania: sono sposati da 37 anni, lui ha votato Clinton, lei Trump. Mentre lei ha spiegato le sue ragioni all’intervistatore, lui ha sospirato “Oh, Jesus”. Però si amano, dicono alla fine.
A Pennsylvania couple is split on #Election2016: "Do you guys actually love each other?" https://t.co/mQgVf5N6cQ #ElectionDay pic.twitter.com/CcZ2SEnd1h
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 8, 2016
Un’utile gif per capire quale sarà la progressione della chiusura dei seggi.
The first polls have closed. The next set close at 7. Here's when the rest follow, and when we'll know who won. https://t.co/F2AFRWMgqI pic.twitter.com/EXCFlIS59H
— NYT Politics (@nytpolitics) November 8, 2016
Nella mappa elettorale del Post c’è un altro stato che si sta colorando, il New Hampshire, ma solo perché in certi piccoli comuni si votava già da mezzanotte ora locale: si tratta di poche decine di voti, come potete vedere voi stessi passando col puntatore del mouse sopra lo stato sulla mappa. Insomma, rassegnatevi, tocca aspettare.
Bisogna avere ancora un po’ di pazienza. A mezzanotte e mezza chiuderanno i seggi anche nell’altra metà dell’Indiana e del Kentucky. All’una si chiude anche in Georgia, South Carolina, Vermont e Virginia. Insomma, bisogna aspettare un’altra ora. In ogni caso, tenete presente che ci si aspetta che Trump vinca tranquillamente sia in Indiana che in Kentucky. Qualsiasi risultato diverso da questo sarebbe preoccupante per Trump.
A mezzanotte chiudono i seggi in un pezzo del Kentucky e in un pezzo dell’Indiana. I risultati stanno già lentamente arrivando. Consultateli nella mappa del Post.