Il voto al referendum per gli italiani all’estero

Come fare e quali scadenze tenere d'occhio per votare al referendum costituzionale del 4 dicembre

Una delle tre copie originali della Costituzione italiana esposta all'iniziativa (ANSA/ANGELO CARCONI)
Una delle tre copie originali della Costituzione italiana esposta all'iniziativa (ANSA/ANGELO CARCONI)

I cittadini e le cittadine italiane che si trovano all’estero o che sono fuorisede si devono preparare con anticipo per partecipare alla consultazione referendaria del prossimo 4 dicembre sulla riforma della Costituzione. La scadenza che permetterà di partecipare al voto è prevista infatti per il prossimo 2 novembre.

In base agli ultimi dati disponibili, quelli dello scorso aprile sul referendum contro il rinnovo delle concessioni per le trivellazioni in mare, gli elettori non in Italia erano quasi 4 milioni. Hanno però votato in meno di 800 mila.

Che cos’è l’AIRE, intanto
AIRE è acronimo di Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero ed è stata istituita nel 1988: contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi ed è gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dai Consolati all’estero.
L’iscrizione all’AIRE è un diritto-dovere per chi si trasferisce fuori dall’Italia, costituisce il presupposto per usufruire di una serie di servizi e dà la possibilità di ottenere o rinnovare i documenti di identità, di rinnovare la patente di guida o di votare per le elezioni e per i referendum per corrispondenza.

Devono iscriversi all’AIRE i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi o quelli che già vi risiedono, o perché sono nati all’estero o perché hanno ottenuto successivamente la cittadinanza italiana. Non devono iscriversi invece le persone che vanno all’estero per un periodo di tempo inferiore a un anno, i lavoratori stagionali, i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero, i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’estero.

L’aggiornamento dell’AIRE dipende dal cittadino. E il mancato aggiornamento delle informazioni, in particolare di quelle riguardanti il cambio di indirizzo, rende impossibile ricevere il plico elettorale in caso di votazioni.

Per gli iscritti all’AIRE
Chi è iscritto all’AIRE potrà votare per corrispondenza. Non dovrà fare nulla e potrà anche non avere con sé la propria tessera elettorale. Circa due settimane prima della data del voto, dunque prima del 4 dicembre, riceverà a casa il plico elettorale completo. L’unica cosa da verificare con anticipo è che il Consolato abbia l’indirizzo corretto. Se non si riceverà nulla, sarà possibile richiedere un duplicato del plico al proprio Consolato.

Il plico contiene una certificato elettorale, una scheda elettorale, due buste (una piccola e una più grande già affrancata e con un indirizzo segnato), un foglio informativo con le istruzioni. Per votare si deve usare una penna o blu o nera (non di un altro colore), si deve fare una croce sulla casella del “No” o del “Sì” sulla scheda su cui c’è il quesito, e si deve inserire la scheda nella busta piccola. La busta piccola chiusa va poi inserita nella busta grande insieme al tagliando del certificato elettorale. A quel punto la busta va spedita, senza scriverci sopra niente (non l’indirizzo del mittente, ad esempio).

Chi è iscritto all’AIRE ma vuole votare in Italia (o si trova in Italia il giorno del voto) potrà farlo se entro il 2 novembre presenterà al Consolato una dichiarazione in carta libera (si può consegnarla di persona, mandarla via email, per posta o fax) con una serie di dati: i propri dati anagrafici, l’indicazione del Comune italiano d’iscrizione all’AIRE, l’indicazione della votazione per la quale si vuole votare in Italia, la fotocopia di un documento di identità, data e firma. Qui, gli indirizzi dei consolati. E qui un modulo di richiesta già predisposto. Ci sono comunque una serie di paesi in cui non è possibile votare per corrispondenza:

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Sul sito del Ministero dell’Interno dedicato a chi è inserito nell’elenco elettori dell’AIRE ma che vuole esercitare il diritto di voto in Italia, c’è ancora scritto che la scadenza entro cui inviare la dichiarazione è l’8 ottobre. In una circolare successiva – la numero 40 del 28 settembre 2016 – si conferma che la scadenza fissata dalla legge è l’8 ottobre, ma si invitano i comuni ad accettare, in via amministrativa, anche le opzioni che perverranno oltre tale termine, purché entro il 2 novembre. Insomma, la data di scadenza finale stabilita dal ministero è il 2 novembre (dunque c’è ancora tempo), nonostante il sito del ministero non sia stato aggiornato.

Per chi non è in Italia e non è iscritto all’AIRE
Gli italiani che si trovano temporaneamente all’estero per un periodo non inferiore ai tre mesi per motivi di studio, lavoro o cure mediche potranno votare dal luogo in cui ritrovano sempre per corrispondenza. Dovranno inviare una richiesta al loro comune di residenza in Italia e un paio di settimane prima del voto riceveranno a casa il plico elettorale.

Anche in questo caso il plico contiene una certificato elettorale, una scheda elettorale, due buste (una piccola e una più grande già affrancata e con un indirizzo segnato), un foglio informativo con le istruzioni. Per votare si deve usare una penna o blu o nera (non di un altro colore), si deve fare una croce sulla casella del “No” o del “Sì” sulla scheda su cui c’è il quesito, e si deve inserire la scheda nella busta piccola. La busta piccola chiusa va poi inserita nella busta grande insieme al tagliando del certificato elettorale. A quel punto la busta va spedita, senza scriverci sopra niente.

Qui c’è un modello per la richiesta già predisposto, da compilare con i propri dati e inviare al proprio comune. Anche in questo caso, la data ultima per l’invio della richiesta è stata prorogata al 2 novembre.

I fuorisede
Potranno votare solo tornando nel proprio comune di residenza. Infatti per loro non è previsto il voto a distanza. Potrebbero comunque essere previste delle agevolazioni come pedaggi autostradali gratuiti o biglietti dei treni e degli aerei scontati. Spesso i comitati promotori o i partiti usano il trucco di iscrivere i cittadini fuorisede come rappresentanti di lista ai seggi, in modo tale da consentire loro il voto nel seggio che rappresentano.