Guida di sopravvivenza alle telefonate dei call center

Sfuggire a tutte le chiamate di chi vuole venderci cose è impossibile, ma con qualche dritta possiamo schivarne la maggior parte

Suona il telefono, rispondi e ancora prima che dall’altra parte inizino a parlare ti accorgi dell’inconfondibile brusio di sottofondo di un call center, e sai già come andrà a finire: dopo insistenze più o meno garbate su un’offerta imperdibile per pagare meno in bolletta – del gas, dell’elettricità, del telefono o della tv satellitare – dirai che non ne hai bisogno, che no grazie sto lavorando, comunque davvero no, e arrivederci. Chiuderai la chiamata sapendo che non è finita, che dopo qualche ora, nei casi migliori qualche giorno, torneranno a chiamarti da un call center chissà dove per offrirti cose che non hai chiesto e di cui non senti la necessità. Il telemarketing, cioè tutto questo, è un settore piuttosto fiorente in buona parte dei paesi occidentali: negli ultimi anni è stato quasi del tutto liberalizzato, Italia compresa, rendendo molto difficile e in alcuni casi impossibile sfuggire alle telefonate promozionali.

In un certo senso il telemarketing è diventato il nuovo spamming: si è sostituito al fastidio di ricevere centinaia di email promozionali indesiderate, che oggi grazie ai migliori algoritmi dei servizi di posta elettronica vengono filtrate ed escluse dalla nostra esistenza. Quella contro il telemarketing non è comunque una battaglia persa: come vedremo, con un po’ di pazienza e cocciutaggine si può ottenere di non farsi chiamare più dai call center, o per lo meno si può schivare la maggior parte delle telefonate.

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