Il battibecco tra Renzi e Travaglio a “Otto e mezzo”

Parlando su La7 dei nuovi contratti di lavoro creati dal suo governo, Renzi ha detto che le uniche cose che sono diminuite negli ultimi due anni sono le copie vendute del "Fatto Quotidiano"

Giovedì sera il presidente del consiglio Matteo Renzi e Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, sono stati ospiti del programma condotto da Lilli Gruber su La7, Otto e mezzo. Parlando dell’andamento economico dell’Italia e di mercato del lavoro, Travaglio e Renzi hanno fornito diverse interpretazioni dei dati disponibili, in particolare per quanto riguarda i nuovi contratti che il Jobs Act e gli incentivi all’assunzione a tempo indeterminato hanno favorito, ma sul cui reale valore si discute molto.

Nel 2016 per le assunzioni a tempo indeterminato è stato ridotto lo sgravio contributivo per i datori di lavoro che era invece pieno per l’anno precedente: il numero di nuovi contratti è effettivamente diminuito rispetto a quello del 2015. Per Travaglio la decontribuzione ha avuto dunque un effetto “dopante” sulla creazione di posti di lavoro stabili e non ha portato a un cambiamento strutturale: dice, in sostanza, che gli sgravi fiscali hanno causato un aumento del numero di contratti stabili che il mercato non sarebbe stato in grado di offrire autonomamente. Renzi ha replicato che i dati dei nuovi posti di lavoro sono comunque positivi e ha risposto a Travaglio con una battuta sul presunto declino di vendite del Fatto Quotidiano:

Quello che è diminuito in questi due anni sono le copie del Fatto Quotidiano non i posti di lavoro

Secondo gli ultimi dati Audipress disponibili, diffusi lo scorso marzo, le vendite del Fatto Quotidiano tra gennaio 2015 e gennaio 2016 sono diminuite del 39,6 per cento, pari a una perdita di circa 25.000 copie al giorno.