Paul Newman non è morto di nuovo

Negli ultimi giorni molte persone sui social network hanno condiviso messaggi e articoli sulla morte dell'attore (che però è morto nel 2008)

(AFP/AFP/Getty Images)
(AFP/AFP/Getty Images)

Paul Newman, uno dei dei più grandi attori di sempre, morì il 26 settembre 2008 a 83 anni. Tra l’8 e il 9 agosto 2016 Newman è morto un’altra volta, almeno secondo una piccola parte di chi usa internet in Italia, ed evidentemente è abituato a condividere articoli sui social network senza leggerli. Tra la sera di lunedì e la mattina di martedì alcuni utenti hanno scritto, soprattutto su Twitter, messaggi riguardanti la morte di Newman. Altri hanno invece condiviso articoli – soprattutto uno di Repubblicadel 2008, quando Newman morì davvero.

https://twitter.com/mauneobux/status/762786957604839428

Succede spesso che qualche sito si inventi la morte di un personaggio famoso per far arrivare più lettori sui suoi articoli e fare di conseguenza più soldi grazie alle pubblicità. È più raro che circoli come nuova una notizia vecchia, per esempio la morte di un personaggio famoso: in questi casi di solito inizia tutto per via di alcuni utenti molto distratti, che non si ricordano che quel personaggio è morto e non fanno attenzione alla data dell’articolo, che magari condividono senza nemmeno averlo aperto e letto (una cosa che succede piuttosto spesso). Qualche mese fa successe una cosa simile con il chitarrista spagnolo Paco de Lucia, morto nel febbraio 2014.

Dopo che certi utenti hanno iniziato a condividere messaggi e vecchi articoli sulla morte di Newman, alcuni siti hanno scritto dei nuovi articoli, datati 2016, sulla nuova morte di Newman. In alcuni di quegli articoli – ormai quasi tutti cancellati – c’era anche scritto che Newman era morto a 91 anni, cioè gli 83 anni che aveva quando morì più i circa 8 che sono passati da allora. Una questione particolare riguarda il sito NewsCinema.it, che ha un profilo Twitter dal 2011 ed è seguito da poco più di seimila persone. Il sito è stato uno di quelli che hanno scritto e condiviso sui social network un nuovo articolo, del 2016. Iniziava così: «Paul Newman, uno dei miti di Hollywood che hanno segnato la storia del cinema si è spento oggi 8 Agosto 2016 alle ore 7.30 all’età di 83 anni dopo aver combattuto molti anni con un tumore».

Alcune ore più tardi l’articolo è stato aggiornato e il sito ha parlato di un esperimento fatto apposta, per vedere cosa sarebbe successo. È successo che il sito ha ovviamente attirato molti lettori, con una notizia che non lo era. Lo era l’ultima volta, poco meno di otto anni fa:

Dopo l’ennesima bufala sui social che riguarda la scomparsa di un personaggio famoso abbiamo deciso di fare un piccolo esperimento e abbiamo pubblicato una “bufala originale” per provare a studiare questo strano fenomeno. Perché i blog e le pagine social continuano a pubblicare questi falsi annunci per lo più tristi e violenti? La risposta ora risulta davvero semplice: pubblicità gratuita. Infatti dopo poche ore dalla pubblicazione dell’articolo “Morto Paul Newman, il cinema perde un altro mito” non solo il mondo di Twitter e Facebook ha condiviso e menzionato NewsCinema senza sosta, ma anche testate importanti e molto seguite come Repubblica.it hanno riportato l’accaduto.

La conseguenza è stata per NewsCinema una ingente visibilità, guidata dalla passione del mondo di oggi per il trash e il pettegolezzo. Socialmente parlando è interessante perché invece di perdere tempo a scrivere approfondimenti, recensioni e articoli professionali, un magazine potrebbe vivere di questi stratagemmi per raggiungere un numero considerevole di click e un pubblico ampio oggi che il web detta le regole. Ci scusiamo tuttavia con i nostri lettori, ma ci tenevamo a capire più da vicino questa idea di “business” che in fondo si basa sul prendere in giro il pubblico virtuale.