Anche i Masai del Kenya conoscono il porno su internet

E usano i cellulari normalmente, a differenza di quello che credevano alcuni sovraeccitati utenti di Reddit

di Caitlin Dewey – The Washington Post

Adam Schiller con alcuni Masai a Kajiado County, Kenya (Gentile concessione di Adam Schiller)
Adam Schiller con alcuni Masai a Kajiado County, Kenya (Gentile concessione di Adam Schiller)

Questa settimana, gli utenti di Reddit hanno avuto un’opportunità molto interessante: due capi della tribù Masai, un popolo seminomade del Kenya occidentale, hanno accettato di fare un “Ask Me Anything” (AMA), una di quelle sessioni su Reddit in cui una persona decide di rispondere a domande di ogni tipo da parte degli utenti collegati. Gli utenti hanno fatto le solite domande: pratiche religiose, alimentazione, in che modo le persone del villaggio si divertono. E poi – ovviamente – qualcuno ha chiesto ai capi Masai di descrivere il «tipo di porno che preferiscono su internet». «Non ci credono e non sanno cosa sia», ha risposto la persona che faceva da mediatore tra i Masai e gli utenti sovreccitati. «Non sanno cosa sia la pornografia, né ci pensano. Chiedono se in America è normale». A quel punto, gli utenti di Reddit che partecipavano all’AMA si sono scatenati: era il loro momento di gloria e – in quella che potrebbe essere stata la situazione-più-Reddit-di-sempre – sono giunti alla conclusione di aver introdotto il concetto di pornografia su internet a una cultura che non lo conosceva.

In realtà, le cose sono più complicate di così e, a essere sinceri, anche più affascinanti. Il capo della tribù Joseph e il suo assistente Leshan, infatti, aveva già visto del porno su internet grazie alla connessione dati dei loro cellulari, che è diventata una cosa molto importante persino nella loro comunità lontana e scollegata. Per quanto possano sembrare distanti dal mondo moderno – non hanno accesso all’acqua corrente né all’elettricità, e molte delle domande dell’AMA hanno riguardato abitudini come bere il sangue delle capre e circoncisioni senza anestetici – in realtà i Masai hanno sempre più accesso a forum come Reddit. Come ha detto Adam Schiller, il volontario 24enne che ha organizzato l’AMA: «immaginate di avere il porno prima dell’elettricità».

Al momento, Schiller vive e lavora a Kajiado County, in Kenya, dove insegna educazione sessuale ad adolescenti locali nel quadro di un programma volontario di dieci settimane attraverso il gruppo Voluntary Service Overseas. Da quando a inizio giugno è arrivato in Kenya dal Regno Unito, Schiller era già ricorso a internet altre volte per cercare di aiutare il villaggio in cui si trova. All’inizio di luglio, Schiller aveva avviato una campagna su Just Giving per raccogliere i soldi necessari a comprare una cisterna d’acqua e le scorte per una scuola locale. Schiller aveva poi deciso di provare a fare un AMA, per fare conoscere i Masai e promuovere la sua raccolta fondi.

Come la maggior parte degli utenti di internet in Kenya, Schiller si collega da un cellulare. La copertura è intermittente e di solito la velocità non è molto buona. Nel villaggio Masai dove risiede – ha raccontato – la maggior parte delle persone ha un cellulare, e c’è chi inizia ad avere anche uno smartphone. Tra l’autunno del 2015 e la primavera del 2016, gli abbonamenti per avere i pacchetti dati per collegarsi a internet in Kenya sono aumentati di quasi il 4 per cento. Oggi ci sono 24,7 milioni di persone che si connettono attraverso il cellulare, in un paese con una popolazione di 44,4 milioni. Ciononostante, la maggior parte delle persone che vivono in aree rurali come il villaggio in cui si trova Schiller non hanno molta dimestichezza con i social network occidentali (una cosa che, tra l’altro, i social network si stanno sforzando molto di cambiare). Per convincere Joseph e Leshan a fare l’intervista, Schiller ha descritto loro Reddit come un «baraza globale», un incontro. «Ho spiegato al capo Jospeh e a Leshan che in tutto il mondo c’erano persone che volevano sapere di più della loro comunità», ha raccontato Schiller, «e che avrebbero potuto anche dare loro una mano».

masai 2
Una mappa che mostra il numero di utenti internet del mondo. Le dimensioni dei paesi sono rappresentate in proporzione al numero di utenti, mentre il colore più o meno scuro indica la percentuale di utenti per popolazione (Oxford Internet Institute)

Il fatto che l’impatto di internet su una comunità indigena sia del tutto positivo o meno è una cosa che fa ancora discutere. In uno studio del 2011 che analizzava l’aumento dell’accesso a internet in Nigeria, tre studiosi nigeriani avevano evidenziato come internet potesse essere usato per danneggiare le lingue e i valori tradizionali di una comunità (una cosa di cui sicuramente Reddit sarebbe stato accusato, se la faccenda dell’introduzione del porno fosse stata vera). In linea di massima, però, sembra esserci un forte consenso sul fatto che l’accesso a internet offra possibilità enormi. Il gruppo di ricerca Ethnos Project ha scoperto che diverse comunità indigene sono riuscite a preservare e promuovere la loro cultura grazie a internet, che è diventato uno strumento importante nei settori della salute pubblica, dell’istruzione e dell’amministrazione. Internet, inoltre, ha aiutato comunità isolate ad attirare su di sé l’attenzione. Due anni fa, la comunità Masai in Tanzania era riuscita a opporsi all’espropriazione di terreni da parte del governo grazie, tra le altre cose, a una petizione online sul sito Avaaz.org, che aveva ottenuto oltre due milioni di firme da tutto il mondo.

Le iniziative online di Schiller hanno ottenuto dei risultati, anche se su piccola scala. Nel momento in cui questo articolo è stato scritto, gli utenti di Reddit hanno donato circa 1.190 euro per il progetto per la costruzione di una scuola nel villaggio, e molti di loro hanno scritto di aver apprezzato la possibilità di imparare qualcosa di più sulle credenze e i costumi Masai. «Tradizionalmente, parte del lavoro di organizzazioni per lo sviluppo come Voluntary Service Overseas è stato raccontare le storie delle persone che hanno beneficiato della nostra attività», ha detto Emma Harrison, il capo delle comunicazioni globali dell’organizzazione. «Adam ha fatto una cosa di una potenza straordinaria: ci ha presentato come degli intermediari. In un mondo in cui smartphone e accesso a internet collegano le persone in nuovi ed entusiasmanti modi, il nostro ruolo sta cambiando: non controlliamo più la conversazione, ci limitiamo a introdurla».

Per quanto riguarda la questione del porno, il fatto di non averlo introdotto per primi nella comunità Masai probabilmente è un sollievo per Voluntary Service Overseas. Già prima dell’AMA, i capi Masai avevano visto dei video porno sullo smartphone di un’altra persona – ha raccontato Schiller – e non ne erano rimasti troppo entusiasti. «Hanno pensato che fosse finto, che non fosse vita reale, come un cartone animato», ha raccontato. «Sono rimasti molto incuriositi quando ho detto loro che era vero. Mi hanno chiesto se in America la gente viene pagata per essere filmata mentre fa sesso». È il tipo di domande che continueranno a uscire ora che le comunità indigene sono sempre più esposte a internet. Se sono rimasti perplessi dal porno, i Masai farebbero meglio a prepararsi per il resto di Reddit.

© 2016 – The Washington Post