La sfilata di Dolce & Gabbana (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
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Le 7 sfilate più interessanti a Milano

Si è conclusa la settimana della moda maschile, con omaggi a David Bowie, alla musica anni Cinquanta e con gli immancabili serpenti di Gucci

di Enrico Matzeu – @enricomatzeu
La sfilata di Dolce & Gabbana (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

A Milano dal 17 al 21 giugno c’è stata Milano Moda Uomo, la settimana della moda maschile, dove gli stilisti hanno presentato le collezioni per la primavera/estate 2017. Mai come questa volta ci sono state molte assenze tra i marchi che solitamente sfilano a Milano: per molti è il segnale che le sfilate maschili stanno scomparendo e verranno accorpate a quelle femminili. Non ci sono state grandi novità, a parte tre nomi di stilisti che hanno sfilato per la prima volta: gli italiani Sunnei, il malese Moto Guo e il cinese Jun Li. Tra i nuovi marchi c’era anche Miao Ran, ospitato da Giorgio Armani al Teatro Armani in via Bergognone: lo stilista cinese si è fatto conoscere l’anno scorso nel concorso italiano per giovani talenti della moda Who Is On Next?. Secondo la stampa il bilancio è positivo, le collezioni più apprezzate sono state quelle di Prada, Gucci e Giorgio Armani. Il tema più presente è stato quello del viaggio, ripreso da molti stilisti soprattutto con soprabiti e accessori molto pratici.

Dolce & Gabbana
La sfilata era ispirata al mondo della musica e ai club anni Cinquanta, riprodotti anche sulla passerella e alla festa seguita alla presentazione. C’erano molti completi classici, versioni in stampe tigrate e maculate, molti giubbini, maglie e camicie con stampe di note e strumenti musicali; alcuni modelli portavano borse a forma di grandi radio da cui usciva la musica. Gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno spiegato ai giornalisti di aver ricreato gli ambienti del locale No Ties in cui si conobbero negli anni Ottanta. Per avvicinarsi di più ai giovani, Dolce & Gabbana ha invitato e fatto sfilare personaggi e modelli famosi tra gli adolescenti – quasi tutti figli di personaggi celebri – come lo youtuber Cameron Dallas; Gabriel Kane Day-Lewis, figlio dell’attore Daniel Day-Lewis e di Isabelle Ajani; Brandon Thomas Lee, figlio di Pamela Anderson e Tommy Lee; Levi Dylan, nipote di Bob Dylan. Erano tutti seduti in prima prima fila, mentre sulla passerella c’erano Presley Gerber, figlio di Cindy Crawford e Rande Gerber, con Rafferty Law, figlio di Jude Law e Sadie Frost.


Dolce Gabbana (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

DSquared2
È stato fondato nel 1996 dai due fratelli canadesi Dean e Dan Caten. I Caten disegnano vestiti molto audaci, soprattutto per le donne, mentre per gli uomini si sono sempre molto ispirati al Canada, proponendo molte camicie a quadri e un abbigliamento tipico dei boscaioli rivisitato in chiave contemporanea. La sfilata si è tenuta venerdì 17 nella sede dell’azienda, in via Ceresio 7 (è stata una delle prime), e se n’è parlato soprattutto per gli stivaletti con tacchi e zeppe molto alti, in pelle o con brillantini rosa. Si è trattato di un omaggio a David Bowie e al contempo alle persone uccise e ferite al Pulse, il locale gay di Orlando, in Florida. Anche i due stilisti sono usciti alla fine della sfilata indossando stivali molto alti e due fasce arcobaleno, simbolo della comunità LGBT (lesbica, gay, bisessuale e transgender). Dsquared2 (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Dsquared2) Dsquared2 Dan e Dean Caten (ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

Etro
Se n’è parlato soprattutto per i modelli scelti dallo stilista Kean Etro: persone che lavorano nel campo della cultura, della moda o dell’editoria che hanno scelto da soli i capi della collezione primavera/estate 2017 con cui hanno sfilato. Tra loro c’era il fondatore della rivista Soler, Igor Ramírez García-Peralta, accompagnato dal suo cane Canita; il fotografo Nicolò Gialain; il fondatore del festival cinematografico Esterni, Beniamino Saibene; Stefano Pitigliani, che lavora nel famoso ufficio stampa Karla Otto, che si occupa di comunicazione di moda; e il capo gabinetto dell’assessorato alla Cultura di Firenze, Tommaso Sacchi. La collezione ha il tipico stile di Etro, fatto di fantasie etniche, righe e giochi di colore; le tinte più utilizzate sono il blu, l’ocra e il marrone.
Etro (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

Sunnei
A questa edizione di Milano Moda Uomo Sunnei, un nuovo marchio fondato dagli stilisti Simone Rizzo e Loris Messina, ha tenuto la sua prima sfilata, organizzata a residenza Vignale, una casa privata con arredi di fine Ottocento. Rizzo e Messina disegnano abiti casual e negli ultimi due anni sono diventati famosi per aver aperto a Milano un negozio-laboratorio dove organizzano spesso eventi e presentazioni legate alla moda. In prima fila erano seduti alcuni ragazzi vestiti in linea col loro stile – informale e fatto di jeans e t-shirt – che quando è iniziata la canzone The Bomb di The Bucketheads si sono messi a ballare. I giornalisti di moda presenti si sono stupiti del flashmob e in molti, ha scritto Luke Leitch su Vogue, si sono uniti al gruppo. La collezione era molto informale con magliette con foto o scritte stampate, jeans a vita alta e trench aperti dai tagli anni Novanta.

County of Milan
Negli ultimi anni il marchio County of Milan, fondato dall’imprenditore e stilista argentino Marcelo Burlon che iniziò facendo felpe con stampe di animali, ha molto successo e attira molto interesse alle sfilate. L’ultima è stata accompagnata dall’esibizione del rapper e artista americano Mykki Blanco, che ha cantato una canzone sulla diversità al centro della passerella, accompagnato da tre percussionisti. Quello della differenza è anche il tema che Burlon affronta più spesso nelle sue collezioni. Per questa si è ispirato ai gruppi hard rock argentini che non potevano suonare durante la dittatura di Jorge Rafael Videla negli anni Settanta; hanno sfilato modelli di etnie e dall’aspetto fisico molto diverso tra loro, con canottiere e maglie con le scritte in spagnolo “sonido” (suono) e “silencio” (silenzio).

Damir Doma
Lo stilista croato Damir Doma ha lanciato la sua linea nel 2006, dopo aver lavorato con gli stilisti belgi Ann Demeulemeester e Raf Simons. Non è molto conosciuto, ma è assai apprezzato dagli addetti ai lavori per lo stile minimalista e innovativo. I suoi abiti sono spesso considerati strani ma piacciono a personaggi come Lenny Kravitz, Jared Leto e Kirsten Dunst. Ha iniziato con l’abbigliamento maschile ma oggi ha anche una linea donna, e a Milano Moda Uomo ha fatto sfilare entrambe le collezioni insieme. Si è parlato molto del luogo scelto per la sfilata: il centro sociale Macao, che ha sede in un mattatoio abbandonato in viale Molise. L’organizzazione ha ospitato l’evento per destinare i soldi raccolti con l’affitto all’opposizione al governo di Recep Erdogan in Turchia: verranno consegnati il 26 giugno, in occasione della giornata di solidarietà con le vittime dell’ISIS, organizzata dalla comunità curda di Milano.
Damir Doma

Gucci
Continua il successo di Gucci con il nuovo direttore creativo Alessandro Michele. Anche la sfilata uomo per la primavera/estate 2017 è piaciuta molto e secondo alcuni l’attenzione della stampa per le sfilate di Milano è in buona parte merito di Michele. Steso sulla passerella c’era un grande tappeto con un serpente disegnato, che è diventato ormai il simbolo del marchio vista la frequenza con cui lo usa Michele. I capi della collezione sembrano apparentemente molto diversi tra loro, ma nel complesso stanno bene insieme: completi con fiori e le iniziali ricamate sulla giacca, bomber e trench verde menta portati con pantaloni e calzettoni di spugna. Le ispirazioni di Michele sono tante e svariate, tra cui le famose onde disegnate dal pittore giapponese Katsushika Hokusai e i personaggi Disney, in particolare Paperino ricamato sugli abiti. Michele ha avvicinato a Gucci anche personaggi famosi come l’attore Jared Leto, il cantante degli Years Olly Alexander, il fotografo Ryan McGinley e l’attore italiano Alessandro Borghi.

Gucci
(FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)