Dovremmo smettere di lavarci?

Un giornalista dell'Atlantic lo ha fatto per un mese, spiegando che le cose sono andate molto meglio di quanto ci si aspetterebbe

(STRDEL/AFP/Getty Images)
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Ogni giorno la maggior parte di noi, dopo essersi svegliata o prima di andare a dormire, passa diversi minuti in bagno per lavarsi. Chi più chi meno, usiamo diversi prodotti per aiutarci nella pulizia del corpo, iniziando di solito con il bagnoschiuma e lo shampoo, per eliminare le sostanza oleose e maleodoranti che si formano sulla nostra pelle e sui capelli, e continuando poi con creme e balsami, per reidratare la pelle e i capelli troppo secchi. Se vivete con altre persone avete ben presente quanto al mattino queste operazioni possano dilungarsi anche per decine di minuti, costringendo a estenuanti attese per entrare in bagno: 20 minuti ogni giorno, inoltre, sono 121 ore passate in bagno a pulirsi ogni anno. Chi ha provato a vivere senza doccia e prodotti di pulizia del corpo dice che perdiamo così un sacco di tempo, che si sta benissimo anche senza lavarsi così tanto e non si puzza nemmeno troppo.

James Hamblin, sull’Atlantic, ha raccontato di un esperimento che ha fatto: ha smesso di farsi la doccia e di usare i comuni prodotti di pulizia che usava in precedenza, sapone, deodorante e shampoo su tutti. Hamblin si è ispirato ad altri che prima di lui avevano provato a rinunciare ai prodotti di pulizia per vedere cosa sarebbe successo al loro corpo, e per capire se sono davvero così essenziali per la nostra vita come ci fanno credere le pubblicità e le cattive sensazioni che proviamo quando, per qualche accidente, ci capita di stare un paio di giorni senza fare la doccia.

Nei primi giorni dopo aver abbandonato la doccia, Hamblin puzzava, e parecchio. Come ha spiegato nel suo resoconto dell’esperimento, quando ci laviamo con il sapone uccidiamo le colonie di batteri “che vivono sulla nostra pelle e che si nutrono delle secrezioni oleose del sudore e delle ghiandole sebacee”: le colonie si formano nuovamente ma con tempi diversi e quelle che producono i cattivi odori sono le prime a tornare.

Dopo qualche giorno dall’ultima doccia, tuttavia, Hamblin ha notato che le cose stavano gradualmente migliorando e che il suo corpo non puzzava più in modo orrendo come nei primi giorni: le colonie di batteri sul suo corpo si erano formate tutte nuovamente, incluse quelle che aiutano a contenere i cattivi odori. È come se l’ecosistema del nostro corpo raggiungesse una sorta di equilibrio, ha spiegato: non è che improvvisamente profumiamo di rose e violette, ma non puzziamo nemmeno in modo sgradevole per le altre persone. Hamblin si è confrontato con un’altra giornalista, Julia Scott, che nel 2014 aveva tentato un esperimento simile al suo abbandonando tutti i prodotti di pulizia e bellezza che usava normalmente per quattro settimane. Scott, che ha scritto del suo esperimento sul New York Times, aveva però fatto un passo successivo, cominciando a usare batteri per controllare l’odore del suo corpo.

L’idea di base è la stessa: se sono i batteri a causare il cattivo odore e sono dei batteri che possono renderlo meno sgradevole, perché non provare ad aiutare questi ultimi invece che distruggere i primi con il sapone? Scott aveva partecipato a un test medico organizzato dalla AOBiome, una start up del Massachusetts che produce spray che servono a controllare l’odore del corpo sfruttando il lavoro dei batteri nitrosomonas eutropha. I nitrosomonas eutropha sono batteri molto comuni che si nutrono di ammoniaca: secondo AOBiome contribuiscono a cambiare l’equilibrio chimico della nostra pelle in modo da farla puzzare di meno, e tra le altre cose sono anche tra i più lenti a rigenerarsi tra quelli che si trovano sulla pelle. Scott ha raccontato di non aver mai puzzato mentre usava i prodotti di AOBiome, di aver ricevuto qualche sporadico commento da amici – “puzzi di cipolla” – ma di aver avuto per tutto il tempo una pelle che le sembrava più sana e idratata e di essersi convinta, dopo essersi fatta annusare da diverse persone, di non avere mai un odore davvero sgradevole.

Martin Blaser, scienziato dell’università di New York esperto nel ruolo dei batteri nelle malattie umane, ha spiegato che il principio fondamentale è che ci sono “batteri buoni e cattivi” e che molto spesso, con i saponi e gli altri prodotti chimici che usiamo per la pulizia del corpo, finiamo per eliminare anche quelli che ci aiutano a vivere meglio. Hamblin non ha cominciato a usare gli spray di batteri, ma ha continuato a non farsi la doccia e a lavarsi con il sapone solo le mani (una cosa che non si dovrebbe smettere mai di fare e che aiuta a prevenire la diffusione di diverse malattie): le cose non sono andate male, dice. Hamblin ha raccontato così di aver smesso di perdere 20 minuti ogni giorno per pulirsi e di essersi reso conto che anche al termine di una lunga giornata di lavoro, quando normalmente avrebbe puzzato molto, ora non lo fa (dice che glielo hanno confermato diversi amici).

Hamblin, dopo l’esperimento, ha spiegato di non essersi convinto necessariamente che la cosa migliore da fare sia abbandonare ogni prodotto cosmetico, ma che senza dubbio ora non è più tanto sicuro che sia davvero necessario farsi la doccia tutti i giorni e spendere così tanti soldi per prodotti che poi finiscono anche per diventare un problema dal punto di vista del loro impatto ambientale.