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  • Lunedì 29 febbraio 2016

Ora è ufficiale: Starbucks arriva in Italia

Dopo anni di voci ora è sicuro: nel 2017 la grande catena di caffetterie americana aprirà un negozio in centro a Milano

(LEON NEAL/AFP/Getty Images)
(LEON NEAL/AFP/Getty Images)

Howard D. Schultz, presidente e CEO della famosa catena di caffetterie Starbucks, ha annunciato che l’azienda all’inizio del 2017 aprirà il suo primo bar in Italia, in centro a Milano. Da anni si parla di un’imminente apertura italiana di Starbucks, ma solo oggi è ufficiale: il gruppo Percassi, il cui proprietario è Antonio Percassi, imprenditore bergamasco e tra le altre cose presidente dell’Atalanta, si occuperà dell’arrivo di Starbucks in Italia. Non è ancora nota la posizione esatta in cui aprirà la prima caffetteria.

Starbucks Coffee Company ha annunciato oggi una partnership per l’apertura del primo negozio di Starbucks in Italia. Il gruppo Percassi, confermato come licenziatario in Italia, sarà proprietario e gestirà il negozio Starbucks, che verrà aperto a Milano nei primi mesi del 2017.

L’annuncio di oggi ha un significato speciale per il CEO di Starbuck Coffee Company Howard Schultz. Trentanove anni fa, Schultz si recò per la prima volta a Milano e a Verona, un viaggio che cambiò per sempre la sua vita. Ispirato dalla lavorazione artigianale dei baristi milanesi, dallo spirito degli italiani e dalla loro passione per la comunità, la cordialità e il gusto per la qualità, l’idea di Starbucks di Schultz cominciò a prendere forma.

Dopo l’apertura a Milano, la catena aprirà altre caffetteria in tutta Italia, sempre gestite dal gruppo Percassi.

Starbucks è una catena internazionale di caffetterie fondata nel 1971 a Seattle, negli Stati Uniti. Negli anni ha attirato tantissimi appassionati frequentatori in giro per il mondo, tanto da avere oggi oltre diciassette mila negozi in quarantanove paesi. Gli italiani finora la conoscono solo per via delle loro esperienze all’estero, perché attualmente in Italia non esistono punti vendita e per molto tempo la stessa azienda ha detto di non avere progetti per il nostro paese, per via della diffusione capillare di bar in cui è possibile consumare caffè e cappuccino a prezzi di gran lunga inferiori di quelli offerti dalla catena. Si è parlato molto anche della sfida alla “tradizione italiana” del caffè, considerata più forte che in altri paesi, ma le caffetterie di Starbucks sono effettivamente posti molto diversi dal bar medio italiano, e in cui si può restare volendo molto più tempo. Negli ultimi anni su internet erano state promosse anche delle raccolte di adesioni e gruppi di Facebook per chiedere a Starbucks di aprire dei negozi in Italia.