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  • Mercoledì 3 febbraio 2016

Come finire in un libro dei Peanuts

La casa editrice Sourcebooks personalizza i suoi libri per bambini con foto e nomi: ora saranno venduti anche da Barnes & Noble, la più grande catena di librerie americana

 (Photo by Joe Raedle/Getty Images)
(Photo by Joe Raedle/Getty Images)

Martedì Barnes & Noble, la più grande catena di librerie degli Stati Uniti, ha annunciato un accordo con la casa editrice Sourcebooks per vedere i suoi libri personalizzati per bambini: si tratta di quelli del programma “Put Me in the Story”, che consente di inserire il nome di un bambino reale in una storia, sostituirlo a quello di un personaggio, e accompagnarlo anche da alcune foto. Sourcebooks, una piccola casa editrice indipendente fondata nel 1987, lanciò “Put Me in the Story” nel 2012: oggi mette a disposizione oltre 100 titoli suddivisi in categorie per fasce d’età (1-3 anni, 4-7, 8 e più), occasione in cui regalarli (per dormire, in caso di adozione, nuova nascita, compleanni) e personaggi preferiti (Disney, Star Wars, Elmo).

Molti di questi libri sono diventati bestseller negli Stati Uniti, come per esempio I love you so di Marianne Richmond e You! di Sandra Magsamen. Sourcebooks ha firmato accordi anche con Disney e altre case di produzione per produrre libri personalizzati su saghe e personaggi famosi: si può per esempio inserire il nome di un bambino una striscia dei Peanuts, nelle avventure di Winnie The Pooh, in fumetto degli Avengers o in un episodio originale di Star Wars.

Da Barnes & Noble non sarà possibile personalizzare istantaneamente il libro – che avrà un costo di circa 25 euro – ma ogni punto vendita avrà una postazione dotata di touchscreen con cui scegliere il libro, inserire il nome, e poi farselo spedire a casa propria.

Barnes & Noble è una società enorme: ha oltre 60 mila dipendenti ed è quotata in borsa. Negli ultimi anni sta soffrendo la concorrenza di Amazon – per esempio nell’ultimo quadrimestre del 2015 ha avuto un calo di vendite del 4,5 per cento – e sta cercando nuovi prodotti e strategie per rilanciarsi. La responsabile marketing della catena di librerie Mary Amicucci ha spiegato al Wall Street Journal che «La personalizzazione del regalo è qualcosa che ci ha sempre interessato. Questo test servirà a far conoscere ai nostri clienti i libri personalizzati, e se avrà successo, la svilupperemo definitivamente».

I libri personalizzati sono una nuova moda di uno dei settori più dinamici dell’editoria, quello dei bambini e ragazzi. A dicembre avevamo raccontato della startup inglese “Lost My Name” che ha venduto oltre un milione di copie del libro personalizzato Dov’è finito il mio nome?. Jim Milliot, direttore editoriale della rivista Publishers Weekly, ha detto sempre al Wall Street Journal che la crescita dei libri personalizzati «non è soltanto un altro libro ma è un prodotto specifico per i bambini che si eccitano a vedere il proprio nome. Diventa qualcosa con cui divertirsi».