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  • Lunedì 1 febbraio 2016

Diecimila minori arrivati in Europa non accompagnati non si trovano

Lo ha detto un funzionario di Europol, la metà è scomparsa in Italia: potrebbero essersi riuniti ai loro familiari o essere stati sequestrati

Una bambina al confine con la Macedonia, 29 gennaio 2016 (ARMEND NIMANI/AFP/Getty Images)
Una bambina al confine con la Macedonia, 29 gennaio 2016 (ARMEND NIMANI/AFP/Getty Images)

Almeno 10 mila minori non accompagnati che sono arrivati in Europa tra il 2014 e il 2015 durante la cosiddetta “crisi dei migranti” sono scomparsi dopo essere stati registrati dalle varie autorità statali: l’ha fatto sapere al settimanale britannico Observer Brian Donald, alto funzionario di Europol, l’agenzia di polizia europea. Donald ha detto anche che questi bambini potrebbero essere stati sequestrati da organizzazioni criminali per essere sfruttati sessualmente o come schiavi. Mariyana Berket, dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), ha spiegato che «i minori non accompagnati provenienti da regioni di conflitto sono di gran lunga la popolazione più vulnerabile».

Brian Donald ha detto che 5 mila bambini sono scomparsi solo in Italia, mentre altri mille in Svezia. Lo scorso ottobre i funzionari pubblici di Trelleborg, città della Svezia meridionale, avevano dichiarato che circa mille minori stranieri non accompagnati arrivati ​​nella città portuale rispetto al mese precedente erano scomparsi. La scorsa settimana, una relazione svedese indipendente aveva confermato questi dati.

Donald ha anche parlato di una sofisticata “infrastruttura criminale” pan-europea attiva lungo la rotta dei Balcani che si è sviluppata negli ultimi diciotto mesi proprio intorno alla crisi dei rifugiati, e ha detto che ci sono le prove che alcuni minori rifugiati non accompagnati sono stati sfruttati sessualmente. In Germania e in Ungheria, ha detto, «ci sono prigioni dove la stragrande maggioranza delle persone è stata arrestata in relazione ad attività criminali che hanno a che fare con la crisi dei migranti». Donald ha precisato anche che «non tutti i minori non accompagnati scomparsi sono sfruttati per scopi criminali; alcuni potrebbero essersi riuniti ai loro familiari. Semplicemente noi non sappiamo dove sono, cosa stanno facendo e con chi sono».

Quello dei bambini rifugiati non accompagnati è uno dei problemi più gravi della crisi dei migranti. Europol dice che il 27 per cento delle persone arrivate in ​​Europa durante lo scorso anno (circa 1 milione) erano minorenni: si tratta dunque di circa 270 mila bambini in totale. «Non tutti sono minori non accompagnati, ma abbiamo le prove che buona parte di loro potrebbe esserlo». Donald ha anche precisato che la cifra di 10 mila è stata stabilita al ribasso rispetto al numero effettivo di minori non accompagnati che potrebbero essere scomparsi dopo il loro ingresso e la loro registrazione in Europa. Secondo l’organizzazione Save the Children nel 2015 sono entrati nell’Unione Europea circa 26 mila minori non accompagnati.

Secondo il “Rapporto Italia”, condotto da Eurispes e presentato qualche giorno fa, il numero di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia che richiedono protezione internazionale (MSNA) è in crescita. I dati di Eurispes sono aggiornati al 31 agosto 2015 e dicono che la quota di MSNA è cresciuta rispetto all’anno precedente dell’8,6 per cento. Un terzo delle domande (33,8 per cento) viene da parte di minori nati in Gambia: seguono il Senegal (12,2 per cento), la Nigeria (11,9 per cento) e il Bangladesh (10,2 per cento). Sono in prevalenza maschi tra i 16 e i 17 anni. È soprattutto il Sud ad accogliere i minori stranieri non accompagnati con, al primo posto, la Sicilia seguita da Calabria e Lazio. Quasi la metà delle persone minorenni registrate in Sicilia (1.734 su 3.878) risultano però irreperibili dopo la registrazione. La stessa cosa accade in Calabria (255 irreperibili su 441) e Puglia (150 su 877).