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  • Domenica 17 gennaio 2016

Come si fa il Corriere della Sera

E soprattutto come si farà: il direttore Fontana spiega il progetto per il sito a pagamento e per il funzionamento della redazione

Questa settimana diversi magazine italiani che si occupano di giornalismo e comunicazione hanno pubblicato un documento interno del Corriere della Sera in cui il direttore Luciano Fontana spiega alla propria redazione quali saranno le strategie che il giornale utilizzerà in futuro soprattutto in ambito digitale. Una delle novità più importanti di cui parla il documento è l’introduzione di un sistema di “paywall” sul sito del Corriere della Sera – finora gratis, per chi accede da computer fissi – che permetterà la lettura gratuita di 20 articoli al mese. Per leggerne altri sarà necessario abbonarsi.

Il documento contiene anche molti dettagli su come cambierà l’organizzazione del lavoro della redazione: ci sono anche alcune indicazioni su come e quando pubblicare online gli articoli già comparsi sull’edizione cartacea, per esempio. Le modifiche, scrive Fontana, serviranno sopratutto a integrare maggiormente il lavoro sull’edizione cartacea con quello del sito e delle applicazioni del giornale.

Le ragioni di un cambiamento
Il Corriere della Sera è la più importante testata giornalistica italiana. Grazie alla sua storia, alla sua autorevolezza, ai suoi valori: ma soprattutto grazie a un lavoro giornaliero senza paragoni per attendibilità, rapidità e profondità di analisi.

L’era digitale, nella quale siamo immersi, ha però rivoluzionato le modalità di accesso dei lettori alle notizie. Milioni di persone ottengono le loro informazioni ogni giorno senza leggere quotidiani cartacei, ma attraverso la Rete, le app e i social network. Il loro numero è in costante aumento ed è destinato a salire sempre più.
Questo cambiamento ha permesso l’arrivo sulla scena di testate che, pur prive della nostra storia e della nostra capacità di produzione giornalistica, hanno perfezionato l’arte e la scienza di raggiungere il pubblico con linguaggi nuovi e là dove si trova, diventando punto di riferimento per moltissimi lettori. La sfida che dobbiamo affrontare è quella di portare la qualità del nostro lavoro su tutte le piattaforme e a un numero sempre maggiore di lettori.

Se le passate generazioni hanno imparato ad amare il Corriere della Sera leggendone l’edizione cartacea sul tavolo di casa, quelle future lo faranno solo se troveranno la qualità del Corriere della Sera anche sui propri smartphone, tablet e laptop. Questo non significa diminuire l’attenzione sul prodotto cartaceo, che è e resta un punto di riferimento imprescindibile. Il successo dell’esperienza della Lettura dimostra quanto i lettori apprezzino e diano valore a prodotti cartacei confezionati con cura, passione e qualità estreme. Ciò che dobbiamo fare è migliorare la capacità di declinare il valore del nostro lavoro su strumenti nuovi, con linguaggi e modalità specifici. Sempre più spesso, infatti, i lettori associano la nostra testata a quel che trovano sulle piattaforme digitali. Non solo il quotidiano in edicola, ma anche (e per i lettori più giovani soprattutto) il nostro sito, la nostra app mobile, la digital edition, le nostre pagine su Facebook, gli account su Twitter e Instagram sono, in tutto e per tutto, il volto del Corriere della Sera.

Per affrontare questa sfida, dopo aver profondamente cambiato la sua digital edition, il Corriere vivrà nelle prossime settimane un momento fondamentale: il passaggio del sito a un modello diverso. I lettori avranno accesso gratuito, su tutte le piattaforme, alla home page e a 20 contenuti al mese, dopodiché verrà chiesto loro di contribuire, con un abbonamento, al lavoro della redazione che porta loro le storie che mostrano di apprezzare così tanto. Si tratta del modello metered, adottato da molte testate internazionali.

Questo modello permetterà a chiunque di accedere alle notizie del Corriere – il che ci permetterà di farne apprezzare la qualità -, e chiederà un contributo a chi vuole un prodotto completo e senza limiti di fruizione. Gli abbonati avranno anche accesso al nostro archivio, ormai integralmente digitalizzato. Che è e sarà sempre più un eccezionale richiamo per i lettori.

Al posto di dare la caccia a numeri esorbitanti di pagine viste – il cui valore, anche pubblicitario, è però ormai risicatissimo e a rischio – il nostro obiettivo sarà quello di avere, anche in Rete, un rapporto intenso con i nostri lettori, offrendo loro contenuti per i quali valga la pena anche di pagare: non solo sulla carta, come sempre avvenuto, ma anche online.

Per assicurare ad ogni fascia oraria e a ogni piattaforma uno standard qualitativo di eccellenza assoluta – nella scrittura dei pezzi, nella loro titolazione, nella scelta delle immagini, nella produzione di video e infografiche, nella diffusione sui social dei contenuti – occorre ripensare profondamente, in una declinazione multimediale, le modalità di lavoro di ogni giornalista del Corriere e della redazione intera. È un processo complesso e impegnativo, ma anche entusiasmante. Al termine, la redazione del Corriere sarà compiutamente integrata. Questo percorso, che si avvia ora, proseguirà nei prossimi mesi.
Prima ancora, però, occorre che ognuno di noi realizzi di far parte di un’unica redazione – quella del Corriere della Sera – che lavora quotidianamente su ogni piattaforma: cartacea, sul web, sulle app. Su nessuna di esse il nostro lavoro viene regalato: su nessuna di esse possiamo permetterci di deludere il lettore. Dalla capacità di cogliere questa sfida dipende il futuro del giornale. La nostra redazione ha le capacità, le competenze e la passione per vincerla.

L’organizzazione del lavoro
La nuova organizzazione del lavoro avrà come fine quello di garantire la massima qualità su tutte le piattaforme del Corriere della Sera. Per raggiungere questo obiettivo saranno necessari due elementi: una organizzazione per turni e una continua interazione tra direzione, ufficio centrale multipiattaforma, redazioni integrate, desk dedicati alla cura delle piattaforme digitali. Il lavoro della redazione del Corriere della Sera coprirà – come avviene già oggi – un arco temporale che va dalle 5:30 del mattino – ora di avvio delle attività della digital edition – all’1:30 del mattino seguente – ora di chiusura della ribattuta cartacea.

La nascita di una redazione pienamente integrata comporterà la presenza di una grande parte della redazione tra le 7 e le 23. Ferma restando l’autonomia organizzativa delle redazioni integrate carta-web nuove (Cronache, Esteri, Politica, Spettacoli, Sport) o già esistenti (Cultura, Economia, Milano, Roma), l’esperienza dei giornali stranieri più avanzati lungo il percorso di rinnovamento insegna che i turni dovrebbero essere essenzialmente due, con una sovrapposizione tale da rendere possibile il passaggio delle consegne.

Le strutture
L’ufficio centrale sarà il punto di convergenza e di coordinamento di tutto il lavoro delle varie piattaforme. L’esperimento è stato già avviato nei mesi scorsi: nelle prossime settimane sarà completamente operativo.
Le redazioni integrate avranno – oltre ai compiti già previsti nell’organizzazione attuale – quello di gestire il proprio canale online, che avrà anche maggiore evidenza grafica sulla home page. Ciascuna delle nuove redazioni integrate sarà rinforzata nell’organico per far fronte alle funzioni.
A curare la home page dell’edizione online del Corriere sarà un desk dedicato. Il desk delle altre piattaforme digitali lavorerà – come già avviene – in stretto contatto con l’ufficio centrale e con la redazione.

Le riunioni
La nuova organizzazione del lavoro comporterà anche alcuni cambiamenti nel ritmo e nelle funzioni delle riunioni tra direzione, ufficio centrale, capi desk e capi delle piattaforme digitali. Alle 8 è fissato il primo punto, molto rapido, sui servizi, le dirette, i video da avviare immediatamente per il sito e per tutte le piattaforme. A questa prima riunione saranno presenti un vicedirettore, un caporedattore centrale, un rappresentante dei desk dell’online e delle piattaforme digitali e i rappresentanti delle redazioni integrate.

La riunione delle 11 dovrà diventare più stringata e operativa, per consentire di avviare subito i servizi e per scegliere i temi forti di approfondimento. Durante la riunione delle 18, oltre alla consueta attenzione alla prima pagina e all’edizione cartacea nel suo insieme, saranno anche decisi i pezzi che ogni singolo desk di competenza preparerà la sera una volta chiuse le pagine – trasferendoli dall’edizione cartacea a quella on line – perché possano essere lanciati sul sito a partire dalle prime ore del mattino successivo. Ogni capo desk dovrà suggerire servizi, approfondimenti e bussole da far partire per le piattaforme digitali la mattina del giorno dopo. Le funzioni della redazione di Corriere.it e di CorriereTv resteranno fondamentali e strategiche, a partire dalla home page, dalle breaking news e dalla gestione dei video.

Il flusso di lavoro
I giornalisti del Corriere scriveranno e lavoreranno per tutte le piattaforme. Così come per tutte le piattaforme saranno vitali l’attività dei giornalisti grafici e il contributo dell’infografica. In ciascuno dei due turni in cui si dividerà la giornata è necessario che ogni redazione integrata garantisca la presenza di colleghi che si occuperanno del coordinamento del lavoro sia per il web sia per la carta. Per rendere più agile il lavoro, la mail con i turni di lavoro dei giornalisti sarà inviata dalla segreteria a tutta la redazione e sarà suddivisa in modo da rendere chiara la distribuzione dei giornalisti. Allo stesso scopo, ogni redazione verrà dotata di un numero di telefono e di una mail collettivi.

L’avvio del lavoro per le redazioni integrate è fissato alle 7. È opportuno che anche l’ufficio di corrispondenza romano, gli inviati e i corrispondenti garantiscano una copertura mattutina degli eventi. Il sistema dei turni vale per tutto il giornale, tenendo conto delle
caratteristiche delle singole redazioni.

Nel turno di apertura, mentre il desk online si occuperà di trasferire subito nella home page i servizi preparati la sera precedente, i colleghi delle redazioni integrate dovranno occuparsi di gestire le prime notizie del mattino e di mettere online – anzitutto nel proprio canale – una parte dei contenuti del giornale cartaceo. Alcuni articoli – come editoriali e commenti – potranno essere trasferiti sostanzialmente invariati, tranne che per i titoli e l’inserimento di foto (le modifiche dovranno essere fatte tenendo conto dell’ottimizzazione per i motori di ricerca e una corretta condivisione sui social network); altri contenuti (come inchieste o approfondimenti) saranno trasferiti dopo un opportuno lavoro di corredo; altri ancora potranno invece non essere trasferiti sulla piattaforma online perché superati.

L’aspetto di cura e adattamento dei contenuti è fondamentale perché il lavoro della redazione possa essere apprezzato, con modalità proprie di ogni piattaforma e device, dal numero più elevato possibile di lettori.
Di fronte all’arrivo di notizie nuove, fatto salvo il caso di esclusive portate dalla redazione (per le quali è necessario un coordinamento con l’ufficio centrale), si potrà procedere così: un primo lancio, molto breve ma già ottimizzato dal punto di vista del Seo e dello sharing social, potrà essere scritto dal desk online. Sarà l’ufficio centrale a coordinare il passaggio di questo lancio alla redazione integrata competente, che si occuperà di curare un servizio più approfondito. Le stesse redazioni contribuiranno, lungo la giornata, a coordinarsi con l’ufficio centrale per segnalare notizie, proporre approfondimenti, aggiornare e curare i pezzi online, suggerendo al desk (che cura la titolazione in home page) eventuali cambiamenti di titolazione conseguenti al mutamento delle notizie.
Sui fatti in evoluzione, che richiedono una copertura più lunga dei turni, si può immaginare anche un passaggio di testimone sullo stesso pezzo e la possibilità di aggiungere alla firma originaria – previo consenso dei colleghi coinvolti – quella del collega che contribuisce all’aggiornamento della vicenda nel pomeriggio. Su questo passaggio, è opportuno notare come in alcuni grandi media internazionali i giornalisti si siano convinti della bontà del meccanismo, che migliora la qualità del prodotto allungando la vita di articoli che, altrimenti, sarebbero apparsi datati. Ma è una strada da esplorare, senza forzature.

Al lavoro sul sito si affiancherà quello per la confezione delle pagine cartacee. Da un lato si dovrà snellire il lavoro, per verificare la sequenza dei servizi avviati sul digitale e quelli da prevedere e trasporre sulla carta e per evitare una duplicazione del lavoro da parte dei colleghi. Dall’altro, è necessario anticipare la possibilità di disegnare le pagine, anche con il ricorso sempre più ampio ai book. L’obiettivo è quello di affidare contenuti lavorati con sempre maggiore profondità a forme riconoscibili e pulite, anche sul web. La chiusura della maggior parte delle pagine sarà prevista alle 22,00. Per le 22.30 – o per chiusure ulteriormente spostate in avanti, legate ad eventi eccezionali e programmati – andranno stampate solo le pagine soggette a sviluppi serali.
La giornata terminerà entro le 23. Eventi importanti che dovessero accadere dopo questo orario saranno anzitutto gestiti, sulle varie piattaforme, dalla squadra notturna dell’ufficio centrale.

Aspetti tecnici
La nuova organizzazione del lavoro verrà accompagnata dalla possibilità di ricevere una formazione specifica sul caricamento e sulla produzione di contenuti sulle varie piattaforme, cartacee e digitali. Sarà garantita la presenza di tecnici del sistema, per consentire un avviamento il più possibile fluido di questa nuova modalità di funzionamento redazionale. Posto che gli articoli non andranno più pensati come “per la carta” o “per il web”, per facilitarne lo spostamento da una piattaforma all’altra i contenuti andranno rilasciati in un ambiente di Méthode definito “neutro”, che non è né quello della carta né quello del web. Chi rilascia il pezzo dovrà anche corredarlo delle parole chiave per la Search engine optimization (Seo), in modo da renderli più facilmente rintracciabili sui motori di ricerca.

Rinforzi e bandi
Nelle redazioni non ancora integrate, e quindi da rendere integrate, arriveranno 10 colleghi. Il piano della Direzione prevede 3 giornalisti in più allo Sport, 2 alle Cronache nazionali, 2 agli Esteri, 2 al Politico, 1 agli Spettacoli. Il sistema per la scelta dei colleghi sarà quello dei bandi aperti a tutti, per le posizioni di redattore ordinario, tenendo conto delle esigenze del giornale e delle aspirazioni professionali. Per i nuovi prodotti smartphone e social si prevede il rafforzamento della redazione Digital edition con 4 colleghi. Un mese dopo l’avvio dell’integrazione, la Direzione si impegna a incontrare il Cdr per un’approfondita verifica sui numeri dei rinforzi, sul sistema dei turni, sul flusso di lavoro.