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  • Venerdì 8 gennaio 2016

Il video con gli israeliani e i palestinesi che si baciano

È stato realizzato dopo che il governo di Israele ha tolto dalla lista dei libri consigliati alle scuole un romanzo che racconta l'amore tra un'israeliana e un palestinese

di Ruth Eglash - Washington Post

Come hanno risposto i giovani liberali di Tel Aviv alla decisione del ministro dell’Istruzione israeliano – di destra e conservatore – di togliere dalla lista ufficiale delle letture consigliate alle scuole superiori un romanzo che racconta di un amore proibito tra una donna ebrea israeliana e un uomo musulmano palestinese? Hanno fatto un video in cui gli israeliani e i palestinesi si baciano.

Il video è stato pubblicato giovedì mattina dal magazine TimeOut Tel Aviv e mostra sei giovani coppie – maschi, femmine, eterosessuali e gay – che si baciano per la prima volta. Alcune delle coppie sono formate da persone che già erano amiche, altre non si erano mai incontrate prima (è ispirato al progetto “First Kiss” di Tatia Pilieva del 2014). Ironicamente, è quasi impossibile dire chi nel video sia israeliano e chi palestinese.

Nel giro di poche ore il video è stato visto più di 100mila volte ed è stato condiviso da circa 5.500 persone, ma la stessa sera è stato rimosso da Facebook, probabilmente dopo i reclami di qualche utente. Il magazine ha detto in un comunicato di non sapere perché Facebook ha rimosso il post. Il vice-direttore di TimeOut, Nof Nathansohn, ha detto che il video ha ricevuto molti commenti positivi, anche se qualcuno è rimasto scioccato per il modo in cui è stato trattato l’argomento, che in Israele viene considerato un tabù.

Il video è stato fatto in risposta alla decisione del ministro dell’istruzione israeliano, l’ultranazionalista Naftali Bennett, di eliminare “Borderline” di Dorit Rabinyan dalla lista dei libri consigliati ai corsi di letteratura delle scuole superiori. “Borderline” racconta la storia di una donna ebrea israeliana e di un uomo musulmano palestinese che si incontrano a New York, si innamorano e poi prendono strade diverse. Lei ritorna a Tel Aviv, in Israele, e lui a Ramallah, in Cisgiordania.

Haaretz ha scritto che Bennett ha giustificato la sua decisione dicendo che voleva mantenere “l’identità e l’eredità culturale degli studenti in ogni settore”. Alcuni funzionari erano infatti preoccupati che le relazioni intime tra ebrei e non ebrei potessero minacciare la separazione delle identità. Bennett ha specificato di avere preso la decisione perché il libro critica i soldati israeliani, presentandoli come criminali di guerra (Haaretz ha criticato parecchio le affermazioni di Bennett, dicendo che lui ha usato appositamente l’argomento della sicurezza nazionale – molto sentito in Israele – per giustificare una decisione che non ha nulla a che fare con la sicurezza nazionale). Poi ha ammesso di non avere letto il libro.

Alcuni dei parlamentari israeliani più liberali hanno criticato la decisione del ministro, definendola razzista e dicendo che si è trattato di un evidente tentativo di censura. Alcuni insegnanti delle scuole superiori hanno detto che comunque useranno il libro per i loro corsi: intanto le vendite di “Borderline” sono aumentate significativamente in tutto il paese.

© Washington Post 2015