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  • Martedì 17 novembre 2015

Le pubblicità per i giornalisti su Facebook

Invece degli obsoleti comunicati stampa, le agenzie di marketing stanno cominciando a pubblicare inserzioni pubblicitarie mirate su chi lavora nei giornali

BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/GettyImages
BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/GettyImages

Un articolo del Wall Street Journal si è occupato di una pratica che si sta diffondendo tra le agenzie di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni degli Stati Uniti: usare la pubblicità su Facebook per raggiungere direttamente i giornalisti delle testate più importanti, nella speranza che decidano di scrivere dei prodotti pubblicizzati.

Questo modo di gestire capillarmente la diffusione della pubblicità, spiega il Wall Street Journal, non è nuovo – basti pensare alle pubblicità “targettizzate” di Google – ma grazie ai sempre più raffinati strumenti messi a disposizione da Facebook sta diventando più facile prendere di mira gruppi particolari di persone, come “tutti i giornalisti del Wall Street Journal” o “tutti i giornalisti del Post“. Se si pensa alla quantità di informazioni sui suoi utenti di cui è in possesso Facebook, non è difficile capire come possa essere possibile gestire la pubblicità con tanta precisione.

Riuscire a raggiungere i giornalisti in modo preciso può avere un doppio valore per gli inserzionisti: nel migliore dei casi c’è la possibilità che, incuriositi dai prodotti pubblicizzati, i giornalisti decidano di scriverne, nella peggiore che comunque il prodotto gli resti in testa e che magari ne parlino su Twitter o Facebook. Diversi giornalisti del Wall Street Journal, per esempio, nell’ultimo periodo hanno visto tutti e con una certa frequenza le stesse pubblicità del “sapone per cellulari” Phonesoap e degli integratori Herbalife. Un disclaimer sulle pubblicità spiegava che le avevano ricevute in quanto dipendenti del Wall Street Journal.

Secondo diversi esperti di marketing online sentiti dal Wall Street Journal, usare questi sistemi può essere molto vantaggioso per piccole aziende che non possono permettersi grandi campagne ed è un modo molto più efficiente e meno invadente di promuovere dei prodotti contattando direttamente i giornalisti, che solitamente sono sommersi ogni giorno da decine di email pubblicitarie e comunicati stampa.