Corradino Mineo su Renzi: «So quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa»

Renzi «sa che io so», ha scritto il senatore appena uscito dal PD

Corradino Mineo. (Fabio Cimaglia/ LaPresse)
Corradino Mineo. (Fabio Cimaglia/ LaPresse)

Aggiornamento – Mineo ha cercato di spiegare meglio cosa intendeva dire in tv al programma L’aria che tira, su La7, scusandosi – «era una battuta, mi è scappata» – ma ribadendo il suo punto.

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Tra Matteo Renzi e Corradino Mineo – senatore appena uscito dal PD, ex direttore di RaiNews24 – non corrono da tempo ottimi rapporti: il secondo contesta duramente la linea e le idee del primo, e ci sono state più volte polemiche e scambi di accuse. Nel giugno del 2014 Mineo aveva detto che «Maria Elena Boschi è la conseguenza della parità di genere» (nel senso che senza le “quote rosa” non sarebbe mai arrivata a fare la ministra) e che Renzi è «come un ragazzino autistico».

Dopo molte critiche Mineo fu costretto a scusarsi, episodio che Renzi ha ricordato di recente parlando con Bruno Vespa.

«Un anno fa annunciò le dimissioni da senatore dopo aver offeso in modo squallido i bambini autistici. Disse: ho sbagliato, me ne vado. È sempre lì, a spiegare come va il mondo. Al massimo si dimette dal Pd, ma la poltrona non la lascia, per carità»

Mineo ha risposto a Renzi con un lungo articolo pubblicato su Facebook, nel quale dice tra le altre cose:

Diciamo che Matteo Renzi non ha stile. Non ho mai manifestato l’intenzione di dimettermi dal Senato, se non in un sms che mandai proprio a lui, disgustato dall’attacco volgare e strumentale che mi aveva mosso davanti all’assemblea del Pd, dopo la vittoria alle Europee. Fu poi Gianni Cuperlo, a riprendermi per i capelli e spiegarmi che la politica, ahimè, è anche questo -scorrettezza cialtrona- e che bisogna saper resistere. Grasso mi ricordò che avevo un mandato da onorare.

Ma Renzi non si fa scrupoli, rivela conversazioni private, infanga per paura di essere infangato. E sa che io so. So quanto si senta insicuro quando non si muove sul terreno che meglio conosce, quello della politica contingente. So quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa. Fino al punto di rimettere in questione il suo stesso ruolo al governo. Io so, ma non rivelo i dettagli di conversazioni private. Non mi chiamo Renzi, non frequento Verdini, non sono nato a Rignano.