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  • Giovedì 29 ottobre 2015

Afghanistan e Pakistan, tre giorni dopo il terremoto

Ci sono 390 morti e migliaia di feriti, i soccorsi arrivano faticosamente a causa dei danni del terremoto e del terreno montuoso: e poi ci sono i talebani

(HASHAM AHMED/AFP/Getty Images)
(HASHAM AHMED/AFP/Getty Images)

La situazione in Pakistan e Afghanistan è ancora molto complicata tre giorni dopo il forte terremoto di magnitudo 7.5 che ha interessato la regione afghana dello Hindu Kush, che confina col Pakistan. Secondo le ultime stime ufficiali il terremoto ha causato in tutto 387 morti e migliaia di feriti. Migliaia di case in entrambi i paesi sono state distrutte o danneggiate. La situazione è resa ancora più difficile dal fatto che le regioni maggiormente interessate dal terremoto sono montuose, e ospitano paesi difficili da raggiungere. I soccorsi sono anche rallentati dal fatto che diverse strade sono state rese inagibili dal terremoto e che le comunicazioni verso alcuni paesi sono state interrotte. In tutto questo ieri BBC ha scritto che il movimento islamista radicale dei talebani, che già controllava alcune aree colpite dal terremoto, ha approfittato della situazione per occupare la provincia del Darqad, una regione a nord dell’Afghanistan sul confine col Tagikistan relativamente colpita dal terremoto.

La Mezzaluna Rossa pakistana, la divisione locale della Croce Rossa, ha fatto sapere che già mercoledì ha nevicato in alcune zone colpite dal terremoto, cosa che ha ritardato l’arrivo degli aiuti. Agence France-Presse ha contattato una donna che vive nel villaggio di Usiak vicino Chitral, nel nord del Parkistan, secondo cui bambini molto piccoli della sua famiglia in questi giorni sono costretti a dormire all’aperto, in attesa dei soccorsi e della futura ricostruzione. Finora in Pakistan il terremoto ha causato 272 morti e più di 1.800 feriti.

terre

Ancora mercoledì invece, due giorni dopo il terremoto, alcune zone dell’Afghanistan come la provincia di Kunar non erano ancora state raggiunte dai soccorsi. Un abitante della zona ha detto ad Agence France-Press che «nessun funzionario del governo si è fatto vedere, e non ci è stato nemmeno chiesto cosa ci è accaduto» (lamentele simili riguardo villaggi pakistani sono state raccolte dal Guardian). E poi ci sono i talebani: nonostante martedì 27 abbiano ordinato ai propri combattenti di aiutare le persone in difficoltà, diverse ONG occidentali hanno detto che stanno ostacolando i soccorsi. In Afghanistan il terremoto ha causato finora 115 morti e centinaia di feriti.