Davutoğlu: «Ci assicureremo che avrete un lavoro, una casa e un coniuge»

Il primo ministro turco ha fatto una promessa inusuale durante un comizio elettorale, ed è stato molto preso in giro sui social network

(ADEM ALTAN/AFP/Getty Images)
(ADEM ALTAN/AFP/Getty Images)

Venerdì 23 ottobre, durante un comizio elettorale a Şanlıurfa, in Turchia, il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu ha promesso che in caso di vittoria del suo partito alle prossime elezioni del primo novembre il governo si occuperà di trovare un lavoro, una casa e un coniuge a ciascun cittadino turco. Davutoğlu fa parte dell’AKP, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, di orientamento conservatore e filo-islamico e che fa capo al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Agence France-Presse spiega la dichiarazione di Davutoğlu come un tentativo di recuperare consensi negli ultimi giorni di campagna elettorale: Davutoğlu ha anche promesso che in caso di vittoria il suo governo aumenterà del 20 per cento ogni somma di denaro depositata in banca da coppie appena sposate.

Nelle ultime ore la dichiarazione di Davutoğlu sta circolando molto sui social network: Davutoğlu è stato preso in giro anche dai partiti di opposizione. Eren Erdem, capo del Partito Popolare Repubblicano, il più importante partito di centrosinistra della Turchia, ha chiesto in Parlamento a Davutoğlu se intende «istituire un Ministero per gli Affari di cuore». Durante il comizio, Davutoğlu si è concetrato molto sul particolare della ricerca di un marito o una moglie, e in particolare ha detto:

«Avete un lavoro, uno stipendio e del cibo. Cosa vi manca? Un coniuge. Noi [dell’AKP] vogliamo che la gente di questo paese abbia dei figli. Quando si vuole trovare qualcuno, ci si rivolge ai propri genitori, e con un po’ di fortuna ci pensano loro. Se loro non ci riescono, potete rivolgervi a noi. Ci assicureremo che avrete un lavoro, una casa e un coniuge».

La Turchia è in un momento molto delicato della sua storia. È praticamente in guerra con il PKK, un partito filocurdo dichiarato fuorilegge in Turchia, ha una situazione economica molto fragile e non ha un “vero” governo dalle ultime elezioni politiche del giugno 2015, quando l’AKP vinse le elezioni ma non riuscì a formare una maggioranza per governare. Nuove elezioni sono previste per l’1 novembre.