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  • Martedì 1 settembre 2015

La rottura tra BBC e il servizio meteorologico

Dopo 93 anni due peculiari istituzioni britanniche si lasciano (per scelta della prima)

Dall’anno prossimo il Met office (National Meteorological Office), il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, non si occuperà più delle previsioni meteorologiche per la rete televisiva pubblica BBC, concludendo una collaborazione che durava da 93 anni. BBC lo ha annunciato il 23 agosto, spiegando di essere “tenuta per legge” (secondo la direttiva europea 2004/18/EC) ad assicurare la migliore offerta del servizio, e al migliore costo, al suo pubblico, e che per questo è necessario aprire un nuovo bando e sciogliere il contratto esistente.

Steve Noyes, responsabile dei servizi ai clienti del Met Office, si è detto deluso della scelta di BBC: «Nessuno conosce le previsioni meteorologiche della Gran Bretagna meglio di noi e durante la nostra lunga collaborazione abbiamo rivoluzionato la comunicazione delle previsioni del tempo per renderla una parte integrante della vita quotidiana degli inglesi». La notizia è stata presa molto seriamente in Gran Bretagna, dove il lavoro svolto da Met per BBC Weather è considerato a oggi il più accurato, e alcuni commentatori hanno espresso il timore che questa precisione possa diminuire, soprattutto nell’ipotesi che il servizio sia affidato a compagnie straniere. Ben Bradshaw, ex ministro della cultura ed ex giornalista della BBC ha invocato l’intervento del governo in alcuni tweet:

Il Met Office è un istituto pubblico di ricerche meteorologiche con sede a Exeter, nel Devon, fondato nel 1854 dal viceammiraglio Robert FitzRoy, come un servizio per la Marina. Nell’ottobre 1859 venne istituito il primo servizio di allerta per le tempeste. La storia del Met si avvicina a quella di BBC alla nascita dell’emittente, che nel 1922 era solo una stazione radio. Il 14 novembre di quell’anno furono trasmesse le prime previsioni marittime per BBC, mentre il primo servizio meteorologico giornaliero fu mandato in onda il 26 marzo del 1923.

Una delle ragioni della rottura di oggi tra le due istituzioni britanniche potrebbe essere la richiesta economica del Met Office. BBC paga tre milioni di sterline all’anno per i suoi servizi, che corrispondono al 10% del totale che l’agenzia riceve in “ricavi commerciali”. Cifra relativamente cospicua che si aggiungerebbe a un danno di immagine e reputazione per un’istituzione molto autorevole in un paese in cui le questioni meteorologiche sono storicamente molto presenti.
BBC ha comunque annunciato che continuerà ad avvalersi del servizio di Met Office per i cosiddetti “severe weather warnings”: gli allarmi meteorologici per le situazioni più gravi, come nel caso di inondazioni. Anche i popolari presentatori televisivi delle previsioni del tempo, alcuni dei quali sono assunti dal Met Office, non dovrebbero rischiare il loro posto di lavoro, indipendentemente da chi subentrerà nel servizio. Il Financial Times scrive che i sostituti, che rileveranno il servizio dall’ottobre 2016, potrebbero essere MeteoGroup, una compagnia privata olandese, o MetraWeather, dalla Nuova Zelanda, che già fornisce delle grafiche per le previsioni di BBC. Sempre al Financial Times, Steve Noyes ha detto che il Met Office starebbe pensando di fare causa a BBC per averla esclusa dalla fase finale delle trattative.

Una delle obiezioni sul licenziamento di Met Office riguarda il fatto che il vincitore del contratto dovrà comunque utilizzare una parte dei dati forniti dall’agenzia nazionale che possiede sue fonti uniche sul territorio, che forniscono 106 milioni di osservazioni meteorologiche al giorno.