Ora a Expo si può mangiare l’hamburger di coccodrillo

È in vendita al padiglione dello Zimbabwe, e solo lì in tutta Italia: sembra pollo ma sa di pesce

Il Crocoburger dello Zimbabwe (Marta Cantoni/Il Post)
Il Crocoburger dello Zimbabwe (Marta Cantoni/Il Post)

A Expo da qualche giorno si può mangiare l’hamburger di coccodrillo: si può comprare al padiglione dello Zimbabwe – nel Cluster Cereali e Tuberi, in fondo al Decumano, di fronte al padiglione statunitense – dove viene venduto a 15 euro in un menù con patate al forno e farina di baobab e una dissetante bibita al baobab e uva. La prima cosa che molte persone si chiedono è, ovviamente: “di cosa sa?”. Le persone che lo hanno assaggiato sono poche e di solito lo hanno fatto in Australia, dove il coccodrillo viene mangiato normalmente.

È difficile descrivere il sapore di un cibo così particolare: chiaramente sa di coccodrillo. Il gusto che più si avvicina potrebbe essere il ripieno dei ravioli di gamberetto del ristorante cinese. Sa di pesce, comunque, anche se la consistenza si avvicina di più a quella del pollo. In generale in molti al padiglione dello Zimbabwe lo hanno trovato buono e leggero, sforzandosi però di superare l’idea che si stesse mangiando un hamburger di coccodrillo. Il “Crocoburger” – di 130 grammi circa – sarà venduto fino alla fine di Expo grazie a un’autorizzazione speciale fornita dalla ASL e dal ministero della Salute, che hanno controllato la carne spedita dallo Zimbabwe da allevamenti vicini al lago Kariba: nel resto del paese rimane illegale vendere e consumare carne di coccodrillo. Lo Zimbabwe però vorrebbe usare questa occasione per poi far approvare l’importazione continua in Italia di carne di coccodrillo.

In Zimbabwe la carne di coccodrillo viene mangiata regolarmente ma da qualche anno sono arrivate aziende straniere a occuparsi dell’allevamento e della produzione. Questo ha fatto salire parecchio i prezzi – fino a 150 euro al chilo – e ora il coccodrillo è considerato un alimento “da ricchi”: è una carne bianca leggera e molto nutriente, ricca di proteine e con pochissimi grassi. Nell’eventualità di un’approvazione della carne di coccodrillo per il mercato italiano, quelli dello Zimbabwe hanno già pronti alcuni prodotti di coccodrillo “a base italiana” – esposti nel padiglione a Expo – come il paté di coccodrillo con basilico ligure, il filetto di coccodrillo con olio extravergine o il ragù di coccodrillo con pomodori pachino e cipolla di Tropea.