LEGO renderà più ecologici i suoi mattoncini

La grande azienda danese di giocattoli impiegherà 100 esperti in un centro di ricerca a Billund per sperimentare materiali alternativi alla classica plastica

(Kim Zickenheiner/picture-alliance/dpa/AP Images)
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LEGO, uno dei più grandi produttori di giocattoli al mondo, ha annunciato che aprirà un centro di ricerca per rendere più ecologici i suoi mattoncini per le costruzioni, facendo ricorso a “materie prime sostenibili” nei processi di produzione. Il piano prevede un investimento iniziale di circa 130 milioni di euro per aprire il nuovo laboratorio, che avrà il compito di trovare materiali alternativi e a minore impatto ambientale entro il 2030. LEGO si era già impegnata in passato a migliorare la sostenibilità dei suoi mattoncini, che continuano a essere prodotti come le comuni materie plastiche utilizzando come materia prima i derivati del petrolio. Solo nel 2014 LEGO ha prodotto 60 miliardi di mattoncini di plastica.

Per ora LEGO non ha fornito molti altri dettagli sul suo nuovo piano e non ha specificato quali materiali saranno eliminati dai cicli produttivi, né se sarà trovato un rimpiazzo vero e proprio per l’acrilonitrile butadiene stirene (ABS), il polimero alla base di molti prodotti plastici e tra i principali componenti dei mattoncini lego. Nel suo comunicato LEGO parla di “nuovi materiali di natura bio”, ma il suo CEO Jørgen Vig Knudstorp si è tenuto molto sul vago: “Non c’è una definizione comune e condivisa di materiale sostenibile. Alcuni fattori influenzano la sostenibilità ambientale dei materiali: la loro composizione, il modo in cui vengono ricavati e che cosa succede al prodotto quando raggiunge la fine del suo ciclo vitale”.

LEGO ha spiegato che i tempi previsti sono lunghi perché il nuovo centro di ricerca non avrà solo il compito di selezionare i nuovi materiali, ma anche di valutare la loro affidabilità e soprattutto la loro sicurezza, considerato che finiranno nelle mani di centinaia di milioni di bambini in giro per il mondo. Saranno quindi necessari test nel medio e lungo periodo per capire come reagiscono i nuovi materiali a diverse sollecitazioni e come possono mantenere il loro colore anche dopo anni di utilizzo. All’iniziativa lavoreranno circa 100 esperti provenienti da diversi settori o già risorse interne dell’azienda; il centro di ricerca sarà a Billund, città della Danimarca dove è stata fondata la società negli anni Trenta.

Negli ultimi anni LEGO ha avviato collaborazioni con diverse associazioni che si battono per la tutela dell’ambiente, ma nonostante l’avvio di alcune iniziative per ridurre il suo impatto ambientale la società è stata spesso criticata per produrre enormi quantità di plastica ogni anno. Nel luglio del 2014 Greenpeace organizzò una campagna contro LEGO, che aveva annunciato un accordo commerciale con la compagnia petrolifera Shell, con cui aveva già collaborato a partire dagli anni Sessanta. In seguito all’iniziativa di Greenpeace e alle molte critiche ricevute, LEGO aveva deciso di rivedere i termini dell’accordo, che tra le altre cose prevedevano la vendita dei suoi prodotti nelle stazioni di servizio Shell.