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  • Lunedì 15 giugno 2015

Il presidente del Sudan ha lasciato il Sudafrica

La Corte penale internazionale aveva chiesto al Sudafrica di trattenere e arrestare Omar al-Bashir, che era lì per una riunione dell’Unione Africana

Omar al Bashir
(GIANLUIGI GUERCIA/AFP/Getty Images)
Omar al Bashir (GIANLUIGI GUERCIA/AFP/Getty Images)

Il presidente del Sudan, Omar al-Bashir ha lasciato il Sudafrica anticipando la sentenza di un tribunale di Pretoria che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di arresto della Corte Penale Internazionale. Omar al-Bashir si trovava in visita nel paese per un incontro dell’Unione Africana e da domenica gli era stato impedito di partire. Al suo rientro a Khartum, capitale del Sudan, è previsto che tenga una conferenza stampa. Al Jazeera scrive che l’aereo presidenziale sudanese era stato spostato in una base militare già domenica sera e che da lì il presidente è potuto partire senza particolari problemi. Contro Bashir sono stati emessi due mandati di arresto dalla Corte penale internazionale, nel 2009 e nel 2010, per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio per il suo ruolo nel cosiddetto “conflitto del Darfur”, una ribellione di alcune etnie nei confronti del governo centrale sudanese iniziata nel 2003 che secondo l’ONU ha causato la morte di 300mila persone.

Omar al-Bashir ha 71 anni: è arrivato al potere con un colpo di stato nel 1989 ed è stato “rieletto” in aprile con il 94,5 per cento dei voti. A partire dal 2009, dall’emissione cioè del primo mandato di arresto, ha limitato i suoi viaggi all’estero favorendo i paesi che non hanno aderito alla Corte penale internazionale, per evitare di essere arrestato. Secondo la Corte il Sudafrica è obbligato per legge, in quanto stato membro, ad arrestare e consegnare Bashir; l’ambasciatore del Sudafrica nei Paesi Bassi ha detto però che ci sono anche altri obblighi di cui il suo paese deve tener conto e il governo del Sud Africa si è detto contrario alla richiesta della Corte, perché ha concesso l’immunità a Bashir e a tutti gli altri delegati presenti al summit dell’UA. L’Unione Africana, attraverso il ministro degli Esteri dello Zimbabwe, paese che detiene la presidenza di turno, ha infine fatto sapere che «nessun tribunale al mondo può ritirare l’immunità a un capo di stato nell’esercizio delle sue funzioni».

Il Sudan è un paese di circa 30 milioni di abitanti dell’Africa centrale. Confina a nord con l’Egitto e la Libia, ad ovest con il Ciad e a sud con la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan, l’Etiopia e l’Eritrea. Buona parte delle regioni settentrionali del Sudan sono desertiche. La sua capitale è Khartum. La situazione economica del Sudan è molto precaria dal luglio 2011 quando il Sud Sudan, prevalentemente cristiano, ha ottenuto l’indipendenza (il nord è a prevalenza musulmana): in Sud Sudan è infatti concentrato il 75 per cento delle riserve di greggio che prima erano gestite dal governo sudanese.