Che cosa si dice su “Mad Max: Fury Road”

Che è molto bello nelle recensioni più abbottonate, che è uno dei migliori film d'azione degli ultimi anni in quelle più entusiaste

Tom Hardy e Charlize Theron in una scena di Mad Max: Fury Road. (Jasin Boland/Warner Bros. Pictures via AP)
Tom Hardy e Charlize Theron in una scena di Mad Max: Fury Road. (Jasin Boland/Warner Bros. Pictures via AP)

Giovedì 14 maggio è uscito nei cinema italiani Mad Max: Fury Road, un film d’azione diretto da George Miller e con Tom Hardy, Charlize Theron e Nicholas Hoult. È il quarto capitolo di una famosa saga cinematografica iniziata nel 1979 con il film Interceptor (Mad Max nella versione originale), e che comprende anche Interceptor – Il guerriero della strada (1981) e Mad Max – Oltre la sfera del tuono (1985). In tutti i film della trilogia originale il protagonista era l’attore americano Mel Gibson, che fu reso famoso proprio dal primo film, mentre il regista era sempre George Miller.

Che cos’è Mad Max
La saga è ambientata in un futuro distopico in Australia, dove le risorse petrolifere si stanno esaurendo e per le strade del deserto c’è il caos per via di bande di criminali psicopatici che guidano automobili e moto velocissime. Max Rockatansky, il protagonista, è una specie di poliziotto molto bravo a guidare: nel primo film sua moglie e sua figlia vengono uccisi da una banda guidata da un criminale di nome Toecutter, che poi per vendetta Max ucciderà insieme agli altri membri della banda. La macchina che guida Max è una V8 Interceptor, appartenuta a un criminale di nome Nightrider. La trama dei due sequel è simile: il petrolio è ormai quasi completamente esaurito, anche a causa di una specie di apocalisse nucleare che non viene mostrata. Max, che ormai si muove da solo con il suo cane, sconfigge criminali psicopatici in inseguimenti lunghi e spettacolari nelle strade del deserto australiano, cercando di aiutare alcune comunità che vivono difendendosi dagli assalti di predoni e vandali.

I tre film originali furono molto apprezzati dalla critica, e sono tra i migliori esempi degli action movie seriali degli anni Ottanta. I film sono stati spesso paragonati ad altre saghe e film di culto dello stesso periodo, come TerminatorRamboConan, Blade Runner e 1997: Fuga da New York. Mad Max fu prodotto in Australia – George Miller è australiano – ed è uno dei film australiani di maggior successo di sempre. Il primo film della saga costò solo 2,3 milioni di dollari, e ne incassò 27: anche gli altri andarono bene, ma non così tanto da rendere scontato un quarto capitolo.

Erano diversi anni che George Miller – che dopo Mad Max ha diretto Babe va in città Happy Feet, tra le altre cose – voleva girare il quarto capitolo della saga: l’idea gli venne nel 1998. Le produzione del film fu rimandata una prima volta per via dell’attacco terroristico alle Torri Gemelle nel 2001, ma Miller fu costretto a posticipare altre volte le riprese: nel 2010 ad esempio dovette rinunciare a girare in Australia, perché forti piogge avevano modificato l’ambiente desertico di cui aveva bisogno. Per la parte del protagonista inizialmente si pensava a Mel Gibson, ma l’idea fu poi abbandonata perché Miller non voleva rappresentare un eroe in età avanzata. Fu anche preso in considerazione Heath Ledger, che però morì per un avvelenamento causato dagli effetti combinati di alcuni farmaci che stava assumendo dietro prescrizione medica nel 2008. Dopo che fu scritturato Tom Hardy, le riprese iniziarono finalmente alla fine del 2012 in Namibia.

La storia di Mad Max: Fury Road è molto simile a quella dei capitoli precedenti: si basa in larga parte su lunghissimi inseguimenti mozzafiato in mezzo a dune e a tempeste di sabbia a bordo di auto, moto e cisterne modificate in stile steampunk, con personaggi pazzi scatenati dall’aspetto di mostri mutanti, e tantissime morti truculente ed esplosioni. Max si muove sempre da solo, è tormentato dai ricordi della figlia morta, e all’inizio del film viene catturato dai soldati di Immortan Joe, un dittatore spietato che governa sulla Cittadella, dove si è costruito un esercito di soldati invasati e dove i sudditi muoiono di sete. L’imperatrice Furiosa, una specie di sua capitana fedele interpretata da Charlize Theron, un giorno rapisce le mogli-schiave di Joe, cercando di portarle al sicuro. Max viene portato dai soldati della Cittadella a inseguire con loro Furiosa: il primo assalto dei soldati di Joe va male e Max riesce a fuggire e a unirsi a Furiosa e decide di aiutarla a salvare le ragazze rapite.

Cosa si dice di Mad Max: Fury Road?
Che è molto bello, nelle recensioni più abbottonate. Che è uno dei migliori film d’azione degli ultimi anni, in quelle più entusiaste. Anthony Lane, critico cinematografico del New Yorker, ha descritto il film come «selvaggio e spietato, ma anche dotato di una stravagante poesia, aiutata da guizzi comici»; Lane sostiene che Mad Max: Fury Road è uno dei rari casi in cui un sequel è migliore dei film precedenti – che secondo lui sono invecchiati un po’ male – e ne elogia il ritmo e la tensione, e la capacità di Miller di togliere il superfluo in favore della «pura velocità». Peter Bradshaw sul Guardian ha definito il film «stravagantemente folle, cacofonicamente spaccatimpani e del tutto sopra le righe», «Grand Theft Auto migliorato da Hieronymus Bosch, con un tocco del Robert Rodriguez di “Dal Tramonto all’Alba”». Anthony Oliver Scott, critico del New York Times, ha scritto: «Gli spettatori cresciuti con le forme di blockbuster più barocche e digitali probabilmente apprezzeranno la relativa semplicità di “Fury Road”, mentre gli affezionati dei tradizionali film slam-bang esulteranno per la sua coerenza. Anche nelle lotte e negli scontri più caotici, tutto ha senso». Christopher Orr dell’Atlantic dice che Fury Road «è un B-movie di serie A, un film d’azione così intenso e viscerale, così sconvolgente come concezione e straordinario nell’esecuzione, che arriva quasi come una rivelazione», mentre Angela Watercutter ha scritto sull’edizione americana di Wired che è valsa la pena aspettare 30 anni.

Oltre alla grandiosità e alla spettacolarità delle scene d’azione, una cosa che è stata notata nelle recensioni è stata l’importanza riservata ai ruoli femminili. Al contrario della maggior parte dei film d’azione le donne non hanno un ruolo subalterno, e sono spesso più efficaci e forti dei personaggi uomini, a partire dall’Imperatrice Furiosa interpretata da Charlize Theron. Addirittura un popolare blog per i “diritti degli uomini” americano ha invitato al sabotaggio del film, definito come «un’opera di propaganda femminista che si spaccia per film da maschi».

Bisogna aver visto quelli prima?
No, il film è sì un sequel, ma l’unica cosa da sapere – anche se la si capisce facilmente vedendo il film – è che la moglie e la figlia di Max sono morti, e che lui si sente responsabile di non essere riuscito a salvarli. Per il resto la storia e i personaggi sono differenti, e in molti hanno descritto il film più come un reboot (e quindi una sorta di rifacimento) che come un sequel. In ogni caso i primi tre Mad Max rappresentano un pezzo importante degli anni Ottanta, e se siete appassionati di film d’azione fate bene a recuperare.