È morto B.B. King

È stato uno dei più grandi musicisti e cantautori blues statunitensi, aveva 89 anni

B. B. King al Madison Square Garden di New York il 12 aprile 2013. (Larry Busacca/Getty Images)
B. B. King al Madison Square Garden di New York il 12 aprile 2013. (Larry Busacca/Getty Images)

È morto B.B. King, uno dei più famosi e apprezzati musicisti blues al mondo, ma anche cantautore e formidabile chitarrista (la sua “Lucille”, una chitarra Gibson ES-355 nera, era famosa quasi quanto lui). Era statunitense e aveva 89 anni; è morto a Las Vegas, come ha fatto sapere il suo avvocato: soffriva di diabete da molti anni anni e lo scorso aprile era stato ricoverato in ospedale.

Il vero nome di B.B. King era Riley B. King. Era nato il 16 settembre del 1925 a Itta Bena, nello stato del Mississippi. Da bambino aveva lavorato nei campi di cotone e si era avvicinato alla musica cantando gospel in chiesa e studiando in una scuola locale. Nel 1943 si trasferì a Indianola, Mississippi, e poi in autostop a Memphis, Tennessee, dove imparò a suonare la chitarra (con uno stile unico e molto riconoscibile) con il cugino Bukka White e a suonare dal vivo alla radio di Memphis. Qui cominciò a usare il nome “Beale Street Blues Boy”, abbreviato infine in “B.B.”.

Nel 1949 cominciò a incidere: le prime registrazioni furono prodotte da Sam Phillips, che poi avrebbe fondato la Sun Records. Durante gli anni Cinquanta cominciò il suo successo con canzoni come Woke Up This Morning e nel 1962 firmò per la ABC-Paramount Records. Due anni dopo King registrò al Regal Theater di Chicago l’album Live at the Regal, che presto sarebbe diventato parte della storia della musica blues. Alla fine degli anni Sessanta venne scelto dai Rolling Stones e poi da Tina Turner per aprire i loro concerti negli Stati Uniti.

I suoi successi proseguirono per tutti gli anni Settanta con canzoni come To Know You Is to Love You e I Like to Live the Love. Registrò sempre meno ma continuò a partecipare a film e show televisivi (compresa una puntata dei Robinson in cui interpreta se stesso). Durante la sua vita ha sempre girato e suonato moltissimo, tenendo anche 300 concerti l’anno e rallentando soltanto dopo aver compiuto settant’anni. Nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato 70 dischi, tra cui 19 live e 10 raccolte.

Durante tutta la sua carriera ha suonato insieme a moltissimi artisti e gruppi: Eric Clapton, David Gilmour, Phil Collins, Etta James, James Brown, Jerry Lee Lewis, Ray Charles, U2, John Mayer, JGloria Estefan, Tracy Chapman, Sheryl Crow, Elton John, Mark Knopfler, Van Morrison, Aretha Franklin, tra gli altri. E ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui 15 Grammy, l’ultimo dei quali nel 2009 per il miglior disco blues dell’anno. È stato inserito nella Blues Foundation Hall of Fame nel 1984 e al Rock and Roll Hall of Fame nel 1987. Ha inoltre ricevuto diverse lauree ad honorem da varie importanti università.

Intorno alla sua chitarra circola un racconto: a metà degli anni 1950, mentre si esibiva in Arkansas, due uomini che assistevano al concerto cominciarono a litigare e rovesciarono una stufa a cherosene, dando fuoco alla sala. B.B. King corse fuori, come tutti gli altri, poi si rese conto di aver lasciato sul palco la sua chitarra acustica: si precipitò di nuovo dentro l’edificio per recuperarla. Quando venne a sapere che la lite era iniziata per una donna di nome Lucille, decise di chiamare così la sua chitarra.