Le altre Expo, quelle prima di Milano

La prima fu organizzata a Londra nel 1851, per quella di Parigi del 1889 fu costruita la Torre Eiffel e nel 1906 se ne tenne una al Parco Sempione a Milano: foto e storie

Un'illustrazione del Crystal Palace, costruito per ospitare la prima Esposizione Universale a Londra nel 1851 
(Hulton Archive/Getty Images)
Un'illustrazione del Crystal Palace, costruito per ospitare la prima Esposizione Universale a Londra nel 1851 (Hulton Archive/Getty Images)

Negli ultimi giorni diversi quotidiani nazionali e stranieri hanno parlato molto di Expo 2015, l’esposizione universale di Milano iniziata il primo maggio e che durerà fino al primo ottobre. In pochi hanno però raccontato o ripreso le immagini e le informazioni sulla storia delle esposizioni universali che hanno preceduto quella di Milano: dalla prima, organizzata nel 1851 a Londra, all’ultima, quella di Shanghai 2010. Tutti gli Expo passati hanno proposto interessanti innovazioni scientifiche, artistiche e architettoniche: l’edificio più famoso associato a un’esposizione universale è senza dubbio la Torre Eiffel, costruita per l’esposizione di Parigi del 1889, ma c’è anche molto altro.

In occasione delle esposizioni universali sono stati costruiti il Trylon e il Perisphere di New York – una sorta di obelisco e una grande sfera, poi demoliti – e l’Unisphere, una sfera che rappresenta il globo terrestre ancora visitabile nel quartiere Queens, sempre a New York. Nel 1958 per l’esposizione universale di Bruxelles fu realizzato l’Atomium, un monumento che rappresenta i 9 atomi di un cristallo di ferro. Per l’esposizione universale di Montreal del 1967 fu costruito il complesso edilizio “Habitat 67”. Sempre a Montreal fu realizzata la metropolitana cittadina attorno alla quale si sviluppa una città sotterranea, la più grande del mondo.

La prima delle molte esposizioni universali che hanno preceduto quella di Milano fu organizzata a Londra: si chiamava “Great Exhibition of the Works of Industry of All Nations” e a organizzarla furono, nel 1851, alcuni membri della Royal Society of Arts, un società nata nel 1754 per difendere e promuovere l’arte, la scienza e la loro funzione nella società. Oltre allo scopo di “mettere in mostra il mondo”, con l’esposizione di Londra si voleva anche mostrare a oltre cinque milioni di visitatori la forza dell’Impero britannico e della sua grande potenza industriale.

L’edificio simbolo della prima esposizione universale – quello che per Milano è l’Albero della Vita – fu il Palazzo di cristallo, un edificio costruito a Hyde Park, nel centro di Londra, intorno e dentro al quale fu organizzata l’esposizione a cui parteciparono circa 20 stati. L’Italia ancora non esisteva come stato, ma vi presero parte Granducato di Toscana e lo Stato pontificio. Il Palazzo di cristallo fu progettato dall’architetto Joseph Paxton e, come immaginabile, era in realtà fatto per la maggior parte di vetro e ferro. Restò a Hyde Park per tutta la durata dell’esposizione, fu poi smontato e nuovamente montato, nel 1852, a Sydenham Hill, una zona a sud di Londra. Nel 1936 il palazzo venne completamente distrutto da un incendio.

Dopo Londra, la prima città a ospitare un’esposizione universale fu Parigi, nel 1855. La Francia voleva celebrare la sua potenza, un po’ come aveva fatto l’Impero britannico anni prima. Quella esposizione universale fu visitata da circa 6 milioni di persone. Fu inoltre costruito il Palais de l’Industrie, poi demolito nel 1889 per fare posto alla Torre Eiffel, costruita in occasione della nuova esposizione universale organizzata a Parigi. La Torre Eiffel – realizzata assemblando oltre 18mila pezzi di ferro, tenuti insieme da 2,5 milioni di bulloni – fu inizialmente molto criticata dai parigini: era stata pensata come struttura temporanea, da rimuovere entro il 1920, ma nel corso degli anni divenne il simbolo della città. Un po’ perché la torre, alta 312 metri, si rivelò utilissima per le ripetizioni radio, un po’ perché i parigini vi si affezionarono

Nell’Ottocento Londra organizzò due esposizioni, Parigi ne ospitò quattro: la prima esposizione fuori dall’Europa fu quella di Philadelphia, nel 1876, mentre la prima esposizione organizzata nell’emisfero sud del mondo fu quella di Melbourne, nel 1880. Nei primi decenni del Novecento anche due città italiane ospitarono un’esposizione universale: Torino nel 1911 e Milano nel 1906. La seconda fu organizzata nel centro di Milano, nell’area verde dietro il Castello Sforzesco – oggi conosciuta come Parco Sempione – per celebrare il Traforo del Sempione, la galleria ferroviaria che dal 1905 collega Italia e Svizzera.

Negli anni le esposizioni universali organizzate sono state 34, compresa Expo 2015. Dal 1929 a gestire le esposizioni universali è il BIE (Bureau des Expositions), un’organizzazione attualmente composta da 168 stati membri. Ed è sempre il BIE ad aver deciso quali, tra le molte esposizioni organizzate prima del 1929, potessero essere ufficialmente dichiarate esposizioni universali. È invece dal 1998 che è entrato in vigore il protocollo del BIE che regola tempi e modi delle esposizioni universali, che prima di quell’anno erano organizzate a ritmi irregolari (passarono per esempio 22 anni da Osaka 1970 a Siviglia 1992).

Dopo Siviglia, ci fu un’esposizione universale organizzata a Hannover, in Germania, nel 2000 e una organizzata a Shanghai, in Cina. L’esposizione di Hannover fu visitata da 19 milioni di persone, i visitatori all’Expo di Shanghai furono invece 73 milioni, più che in qualsiasi altra esposizione universale. Nel 2005 fu organizzata un’esposizione a Aichi, in Giappone, ma quell’evento fu classificato come “esposizione internazionale specializzata”. Una delle quattro categorie di esposizioni gestite dal BIE, che oltre alle esposizioni universali e a quelle “internazionali specializzate”, organizza altri due tipi di eventi: le esposizioni ortofrutticole e la Triennale di Milano, l’unico evento gestito dal BIE a svolgersi sempre nella stessa città.

Negli anni alle esposizioni universali sono stati presentati il caucciù, i primi ascensori della Otis Elevator Company, i primi rullini della Kodak, il telegrafo senza fili, il nylon, i primi modelli di telefoni cellulari e nel 1900 a Parigi il cinematografo dei fratelli Lumière. Sempre a Parigi, ma nel 1937, il padiglione spagnolo espose Guernica, il dipinto realizzato da Pablo Picasso dopo il bombardamento della città di Guernica dell’aviazione tedesca durante la guerra civile spagnola. Proprio un’immagine di quell’esposizione, organizzata due anni prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale, mostra la Torre Eiffel al centro e, ai suoi lati, il padiglione della Germania nazista e quello dell’Unione Sovietica.

Negli ultimi decenni le esposizioni universali hanno celebrato e raccontato il progresso, sulla base del tema scelto a ogni edizione dell’Expo: quello di Milano, per esempio, è “nutrire il pianeta, energia per la vita”. Nel 1962 Seattle dedicò la sua esposizione ai viaggi spaziali; nel 1970 Osaka la dedicò al “progresso e all’armonia per l’umanità”. Nel 2010 a Shanghai il tema era la pianificazione urbana e lo sviluppo sostenibile. Il tema della prossima esposizione universale, che sarà organizzata a Dubai nel 2020, sarà “Connecting Minds, Creating the Future”.