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  • Lunedì 16 febbraio 2015

Cosa si sa dell’attentatore di Copenaghen

Molto poco, per adesso, se non che è stato ucciso dalla polizia: gli investigatori stanno cercando di capire se aveva legami con l'estremismo islamico

Well wishers from the Jewish community react as they bring flowers and light candles to honour the shooting victims outside the main Synagogue in Copenhagen, Denmark on February 15, 2015. Two fatal attacks in the Danish capital, at a cultural center during a debate on Islam and free speech and a second outside the city's main synagogue. France's ambassador to Denmark Francois Zimeray, who was attending the debate, told AFP the attackers were seeking to replicate the January 7 assault by jihadists in Paris on satirical newspaper Charlie Hebdo that left 12 dead. AFP PHOTO / ODD ANDERSEN (Photo credit should read ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images)
Well wishers from the Jewish community react as they bring flowers and light candles to honour the shooting victims outside the main Synagogue in Copenhagen, Denmark on February 15, 2015. Two fatal attacks in the Danish capital, at a cultural center during a debate on Islam and free speech and a second outside the city's main synagogue. France's ambassador to Denmark Francois Zimeray, who was attending the debate, told AFP the attackers were seeking to replicate the January 7 assault by jihadists in Paris on satirical newspaper Charlie Hebdo that left 12 dead. AFP PHOTO / ODD ANDERSEN (Photo credit should read ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images)

La mattina di domenica 15 febbraio l’uomo ritenuto responsabile dei due attacchi avvenuti tra il pomeriggio del 14 e la notte del 15 febbraio a Copenaghen, in Danimarca – uno in un centro culturale in cui si stava tenendo un dibattito sulla libertà d’espressione, l’altro fuori da una sinagoga – è stato ucciso durante un’operazione di polizia a Nørrebro, un quartiere a nord del centro città. Nei due attentati sono morte due persone e cinque poliziotti sono rimasti feriti. La polizia danese aveva detto che non c’erano altri attentatori coinvolti direttamente negli attacchi spiegando che l’uomo aveva agito da solo. Questa mattina si è però diffusa la notizia che sono state arrestate due persone accusate di essere coinvolte come complici del principale sospettato delle due sparatorie.

Copenhagen

La polizia ha fatto sapere di aver identificato l’autore degli attacchi: i media danesi hanno detto che si chiama Omar El-Hussein, ma la polizia non ha dato ancora alcuna conferma. Stando alle notizie che sono state diffuse finora si tratterebbe di un ragazzo di 22 anni che, secondo il canale televisivo locale TV2, è nato e cresciuto in Danimarca. Era già conosciuto dalle autorità a causa dei suoi legami con un gruppo criminale della città e varie condanne per reati legati soprattutto al possesso di armi. Il giornale danese Ekstra Bladet ha scritto che il ragazzo era stato scarcerato appena due settimane prima dei recenti attacchi per aver aggredito con un coltello una donna su un treno.

Il commissario di polizia Thorkild Fogde, in una conferenza stampa, ha spiegato che l’uomo era armato durante l’azione di polizia in cui è rimasto ucciso. Non sono comunque ancora chiare le motivazioni dei due attacchi, né quali fossero gli obiettivi: gli investigatori danesi stanno cercando di capire se l’attentatore abbia mai viaggiato in Siria o in Iraq e se volesse in qualche modo emulare gli attacchi di Parigi del mese scorso, quando 17 persone sono rimaste uccise nella sede della rivista Charlie Hebdo e in un supermercato kosher.

La foto del sospetto attentatore diffusa dalla polizia danese sabato 14 febbraio:

foto

La primo ministro della Danimarca, Helle Thorning-Schmidt, ha descritto la sparatoria come «un cinico atto di terrore» e ha detto che il suo governo non permetterà attacchi alla libertà di espressione. La prima sparatoria è avvenuta in un centro culturale della città, il Krudttønden, dove era in corso un convegno sulla libertà di parola: all’incontro stava partecipando anche Lars Vilks, un disegnatore svedese che nel 2013 era stato incluso in una lista di persone da uccidere pubblicata su Inspire, la rivista in inglese di al Qaida nella penisola arabica (AQAP), la divisione yemenita di al Qaida. Nella stessa era presente anche Stéphan Charbonnier, il direttore di Charlie Hebdo, poi ucciso a Parigi.

Vilks ha 69 anni ed è un famoso scultore e disegnatore. Nell’agosto del 2007 un suo disegno di Maometto pubblicato sul giornale Nerikes Allehanda causò una serie di proteste da parte di alcuni musulmani svedesi e in molti altri paesi. In passato era stato scoperto almeno un piano per uccidere Vilks, mentre nel maggio del 2010 era stato picchiato durante una contestazione. Nello stesso anno Vilks aveva detto in un’intervista di sentirsi un «obiettivo costante» e di aver ricevuto minacce sin dal 2007. Dopo gli attentati di Copenaghen Vilks ha detto di considerarsi l’obiettivo principale: «Che altro motivo ci può essere? È possibile che sia stato ispirato dalle vicende di Charlie Hebdo».