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  • Venerdì 30 gennaio 2015

I campi di addestramento di Hamas a Gaza

Un giornalista del Washington Post ha visitato i posti in cui Hamas insegna ai ragazzi tra i 15 e i 21 anni a combattere e usare fucili e granate

di William Booth - Washington Post

Gaza, Striscia di Gaza, 29 gennaio 2015.
(REUTERS/Suhaib Salem)
Gaza, Striscia di Gaza, 29 gennaio 2015. (REUTERS/Suhaib Salem)

Giovedì si sono tenute a Gaza le cerimonie di chiusura della settimana di addestramento di moltissime nuove aspiranti reclute del braccio armato di Hamas, il gruppo palestinese che di fatto controlla la Striscia di Gaza. Più di 17mila ragazzi di età compresa tra i 15 e i 21 anni hanno partecipato all’addestramento organizzato in una decina di campi nella Striscia di Gaza: hanno migliorato la loro abilità a usare il kalashnikov, a superare degli ostacoli, a portare il primo soccorso e a lanciare le granate, in modo da essere pronti a combattere la prossima guerra contro Israele. Hanno anche assistito a una lezione per imparare a maneggiare ordigni esplosivi improvvisati.

Per la prima volta le Brigate Ezzedin al-Qassam, l’ala armata di Hamas, hanno organizzato la settimana di addestramento per i giovani palestinesi all’interno delle proprie basi, che finora erano considerate off-limits. L’addestramento – che si è concluso il 29 gennaio con la cerimonia di “diploma” per i partecipanti – è stato più serio rispetto ai tradizionali campi tenuti delle Brigate Qassam: hanno partecipato ragazzi meno giovani e il ruolo di addestratori è stato assunto dai comandanti stessi delle Brigate, vestiti con uniformi militari. Le Brigate hanno anche permesso a un giornalista del Washington Post di entrare a visitare due campi, non più di 30 minuti ciascuno, e di fare delle fotografie (altre fotografie sono state scattate da giornalisti di altre testate).

Le Brigate hanno detto che i campi non sono stati organizzati per trovare nuove reclute, ma per rispondere a precise richieste dei giovani palestinesi. I critici dicono invece che l’addestramento è stato organizzato per rafforzare la popolarità di Hamas e distrarre i residenti dalle pessime condizioni di vita che permangono nella Striscia di Gaza: tra le altre cose, non vengono pagati gli stipendi dei dipendenti pubblici, non si sta portando avanti la ricostruzione dopo la guerra con Israele di quest’estate e non si è trovata una soluzione per eliminare il “blocco” della Striscia che non permette il commercio e il movimento di persone in entrata e in uscita.

Secondo alcune stime di gruppi palestinesi e israeliani, nei cinquanta giorni di guerra di quest’estate contro Israele sono stati uccisi circa un migliaio di combattenti palestinesi. Gli analisti stimano che le Brigate Qassam, il gruppo più grande e organizzato tra le milizie che operano nella Striscia di Gaza, ha tra i 20mila e i 25 mila combattenti. Nonostante le pesanti perdite dell’ultima guerra, molti giovani di Gaza sembrano essere pronti a combattere di nuovo contro Israele. Ahmad Ismail, 16 anni, vestito con una maglietta nera delle Brigate Qassam, ha detto: «Ho ricevuto addestramento per usare le armi, specialmente i fucili, arrampicarmi sulle corde, marciare, sparare, lanciare granate con propulsione a razzo e sparare colpi di mortaio. Spero ora di potermi unire alle Brigate Qassam. Voglio combattere Israele. Voglio cacciare via gli israeliani dalla nostra terra. Sono pronto».

Un funzionario israeliano ha detto che le Brigate non hanno particolari problemi a reclutare nuovi miliziani e ha aggiunto che Hamas sta «assemblando nuovi razzi più rapidamente che può»: centinaia ogni settimana, migliaia ogni mese. Ha detto che le milizie nella Striscia saranno ben armate nel giro di pochi mesi, nonostante la chiusura dei tunnel tra la Striscia e l’Egitto impedisca il trasferimento di materiali e tecnologia per la costruzione di altri tipi di armi. Il funzionario israeliano, rimasto anonimo per ragioni di sicurezza, ha anche detto: «La decisione di combattere una guerra spetta a Hamas, ed è politica. Dal punto di vista militare, loro sono pronti a cominciarla anche oggi».

Ibrahim Shinbari, 15 anni, ha detto: «Sono venuto al campo perché volevo sapere come trattare gli ebrei quando invadono la nostra terra. Abbiamo imparato come usare una pistola. Voglio vendicare i miei amici e i miei vicini che sono stati uccisi dagli ebrei». Un suo amico, anch’egli a un campo di addestramento delle Brigate, ha detto: «Ogni giorno c’è qualcuno di Hamas che ci insegna qualcosa sul jihad e sulla sua importanza. Guardiamo dei video sulle operazioni militari fatte da Hamas nell’ultima guerra. [Le Brigate] sono l’esercito più potente in Palestina. Hanno dato una dura lezione agli ebrei».

I campi di addestramento sono nascosti dalla strada da pile di sacchi di sabbia, ma sono a cielo aperto. Un soldato delle Brigate Qassam ha detto: «Non ci interessa cosa riescono a vedere i satelliti israeliani. Stiamo cercando di insegnare le basi». Il soldato ha anche detto che il primo giorno di addestramento le Brigate hanno dovuto rimandare a casa centinaia di ragazzi che avevano tra 12 e 13 anni: «Gli abbiamo detto di tornare il prossimo anno. Sono andati a casa piangendo».

@Washington Post