Il PD voterà scheda bianca nelle prime tre votazioni per il presidente della Repubblica

Lo ha detto Renzi alla riunione con i deputati del partito, dicono giornali e agenzie: poi il PD farà un nome al quarto scrutinio

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
24-06-2014 Roma
Politica
Camera dei Deputati - Comunicazioni del Presidente del Consiglio sul semestre di presidenza italiana Ue
Nella foto Matteo Renzi, Lorenzo Guerini

Photo Roberto Monaldo / LaPresse
24-06-2014 Rome (Italy)
Chamber of Deputies - Communications of the Prime Minister Matteo Renzi on the Italian Presidency of the EU
In the photo Matteo Renzi, Lorenzo Guerini
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 24-06-2014 Roma Politica Camera dei Deputati - Comunicazioni del Presidente del Consiglio sul semestre di presidenza italiana Ue Nella foto Matteo Renzi, Lorenzo Guerini Photo Roberto Monaldo / LaPresse 24-06-2014 Rome (Italy) Chamber of Deputies - Communications of the Prime Minister Matteo Renzi on the Italian Presidency of the EU In the photo Matteo Renzi, Lorenzo Guerini

Il Partito Democratico voterà scheda bianca nelle prime tre votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica: lo dicono giornali e agenzie di stampa attribuendo la notizia a Matteo Renzi, segretario del PD e presidente del Consiglio, che sta parlando alla riunione del gruppo dei deputati del suo partito alla Camera. Secondo Repubblica e ANSA, tra gli altri, Renzi ha detto che il PD proporrà poi un candidato dal quarto scrutinio. La decisione era in qualche modo attesa, perché nonostante il PD sia il partito di maggioranza relativa in Parlamento, non ha da solo i voti per eleggere il nuovo presidente della Repubblica: e dal quarto scrutinio il quorum richiesto è molto più basso.

Alle 12 Renzi incontrerà i senatori del PD, mentre martedì vedrà le delegazioni degli altri partiti (salvo il M5S, che ha detto di non essere interessato). Alcuni membri della minoranza, come ad esempio Pippo Civati, hanno già annunciato che intendono proporre un candidato al PD che raccolga anche i voti di SEL, ma che non sia il risultato del cosiddetto “patto del Nazareno” (Forza Italia, al momento, sembra poter essere il principale alleato di Renzi nell’elezione del presidente della Repubblica, e ha presentato un “candidato di bandiera” per i primi tre scrutini). In molti ritengono che difficilmente Renzi riuscirà a raccogliere i voti di tutto il PD su un suo candidato (Claudio Cerasa ha fatto un po’ di conti in proposito sul Foglio, Francesco Costa già qualche giorno fa aveva immaginato che il PD volesse puntare direttamente al quarto scrutinio).

Il Partito Democratico può contare in teoria su 307 voti alla Camera, 108 al Senato e circa 30 delegati regionali: in tutto circa 450 voti, ammesso che tutti si attengano alle decisioni del partito. Per eleggere il presidente al primo scrutinio servono 672 voti, dal quarto in poi ce ne vogliono 505. La prima votazione per eleggere il successore di Giorgio Napolitano sarà il prossimo 29 gennaio alle 15.