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  • Lunedì 26 gennaio 2015

I 500 minatori intrappolati in Ucraina

La centrale elettrica che alimentava la miniera è stata bombardata: le operazioni di salvataggio sono ancora in corso

In this photo taken Thursday, Oct. 30, 2014, miners walk in a shaft at the Chelyuskintsev coal mine in the city of Donetsk, eastern Ukraine. Workers go down in the pit every day in eastern Ukraine despite heavy fighting and being unpaid for months. (AP Photo/Dmitry Lovetsky)
In this photo taken Thursday, Oct. 30, 2014, miners walk in a shaft at the Chelyuskintsev coal mine in the city of Donetsk, eastern Ukraine. Workers go down in the pit every day in eastern Ukraine despite heavy fighting and being unpaid for months. (AP Photo/Dmitry Lovetsky)

Circa 500 minatori sono rimasti bloccati in una miniera di carbone nell’est dell’Ucraina dopo che nei combattimenti è stata danneggiata una sottostazione elettrica causando un black-out: nella miniera sia gli ascensori che l’impianto di ventilazione funzionano con la corrente elettrica fornita dalla centrale. L’incidente è avvenuto intorno alle 12:00 ora locale nella miniera di Zasyadko, vicino a Donetsk, zona controllata dai ribelli separatisti filo-russi. Un funzionario del ministero per le Emergenze di Kiev ha fatto sapere all’agenzia di stampa AFP che sono già iniziate le operazioni per i soccorsi. Un incidente simile era avvenuto lo scorso 11 gennaio sempre a Donetsk e aveva coinvolto 300 minatori.

Negli ultimi giorni ci sono stati diversi scontri tra ribelli separatisti e l’esercito di Kiev anche in alcune zone del paese che fino ad ora erano rimaste piuttosto lontane dal conflitto. Sabato 24 gennaio erano stati ad esempio lanciati alcuni razzi sulla città di Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Almeno 30 persone erano rimaste uccise nell’attacco, che secondo gli osservatori dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) era partito dal territorio controllato da ribelli. Lo scorso settembre, il governo ucraino e i ribelli filo-russi si erano incontrati a Minsk, in Bielorussia, e avevano firmato un cessate il fuoco che però non era mai entrato pienamente in vigore. Scontri a bassa intensità sono continuati lungo tutto il fronte fino alle ultime settimane, quando gli scontri si sono fatti nuovamente molto violenti, soprattutto intorno all’aeroporto di Donetsk, ora nelle mani dei ribelli.