La Croazia ha una nuova presidente
Si chiama Kolinda Grabar-Kitarović, ha 46 anni ed era sostenuta dal centrodestra all'opposizione: ha sconfitto il presidente uscente al ballottaggio
Kolinda Grabar-Kitarović è la nuova presidente della Croazia. Grabar-Kitarović ha 46 anni, è l’ex ministro degli Esteri ed era la candidata del partito di centrodestra Hrvatska demokratska zajednica (“Unione Democratica Croata”): ha vinto il ballottaggio per le elezioni presidenziali contro il presidente uscente Ivo Josipović, 57enne ex professore di diritto, sostenuto dal Partito socialdemocratico (che è attualmente il primo partito nella coalizione di governo di centrosinistra, Kukuriku). Grabar-Kitarović è stata eletta al ballottaggio con un vantaggio piuttosto esiguo: al 99,3 per cento dei voti scrutinati, ha ottenuto il 50,4 dei voti contro il 49,6 per cento di Josipović. È il quarto presidente del paese e la prima donna a ricoprire la carica. L’affluenza è stata del 58,5 per cento, più alta di quella del primo turno.
In Croazia il presidente della Repubblica riveste soprattutto un ruolo cerimoniale, ma l’elezione di ieri è particolarmente significativa in vista delle elezioni politiche, previste per la fine del 2015: l’improvvisa popolarità di Grabar-Kitarović indica soprattutto una crisi di consenso per il partito socialdemocratico al governo, che in quattro anni non è riuscito ad adottare misure efficaci contro la disoccupazione (attualmente il tasso di disoccupazione in Croazia è attorno al 20 per cento). Lo stesso primo ministro Zoran Milanovic si è detto dispiaciuto per essere stato «un peso» per Josipović. Il primo turno si era tenuto il 28 dicembre e Josipović aveva ottenuto il 38,46 per cento dei voti, contro il 37,22 per cento di Grabar-Kitarović.
Nel discorso dopo la vittoria Grabar-Kitarović – che è stata anche ambasciatrice della Croazia negli Stati Uniti e ha lavorato come assistente del segretario generale della NATO – ha detto: «ci attende un compito difficile. Uniamoci. Uniamo il nostro patriottismo, il nostro amore e la nostra fiducia nella madrepatria croata». Le sue parole hanno fatto pensare a un ritorno alle politiche nazionaliste diffuse in Croazia dopo l’indipendenza e la guerra nei Balcani. Durante la campagna elettorale Grabar-Kitarović aveva anche accusato Josipović di essere stato accomodante con la Serbia – i due paesi hanno combattuto l’uno contro l’altro negli anni Novanta – e ha aggiunto che la Croazia dovrebbe avere voce in capitolo nella decisione di far entrare la Serbia nell’Unione Europea. La Croazia è stata l’ultimo paese a entrare nell’Unione Europea, l’1 luglio del 2013: è però attualmente uno dei paesi con l’economia più debole di tutta l’unione.
Foto: Kolinda Grabar-Kitarović festeggia l’elezione a Zagabria, 11 gennaio 2015. (AFP/Getty Images)